Riporto il post di un pendolare diversabile di Vicenza, che deve viaggiare in condizioni sovraumane, perchè trenitalia è l'unica associazione italiana a non aver avuto l'obbligo di conformarsi alla legge sulle barriere architettoniche. Treni vecchi, inadatti, circolano ancora in tutta Italia, risultando di difficile utilizzo anche per gli anziani oltre che per i diversabili. Ma il problema sostanziale è che gli italiani considerano ancora i portatori di handicap come dei disabili... Le cose sono cambiate... Non è cambiata solo la parola, ma tutto il concetto di inserimento sociale e qualità di vita di queste persone... Sono oggi persone che, come tutti, hanno diritto ad un lavoro, una vita sociale ed economica indipendente, e lo stato deve garantire questi diritti a tutti, come da Costituzione (leggi i primi 4 articoli)... Avevo dimenticato di essere in un paese "democratico", dove le cose più importanti sono la guerra in Iraq, i DICO, le foto dei personaggi famosi, e le tasse... Ma nessuno si chiede a cosa servono quelle tasse, nessuno pretende i propri diritti, nessuno denuncia le illegalità. Che "Bel Paese".
LA MIA ESPERIENZA DA PENDOLARE DI DIVERSAMENTE ABILE
Per tredici anni ho utilizzato il servizio ferroviario per poter frequentare le scuole superiori a Castelfranco Veneto (TV) e successivamente l'Università a Padova. Per poter iniziare ad usufruire del treno insieme con mia madre abbiamo avuto un incontro con i responsabili della divisione compartimentale di Venezia, per decidere come si poteva fare per farmi salire sulla carrozza e vedere quali misure di sicurezza si potevano adottare per garantire la mia incolumità durante il viaggio. Per un breve periodo durante il tragitto di andata ero accompagnato dall'ispettore del personale viaggiante per controllare che tutto andasse per il meglio . Le carrozze non erano e non sono ancor oggi attrezzate in modo adeguato per garantire la sicurezza delle persone diversamente abili. La maggior parte delle vetture in uso sono a gasolio (Littorine verdi). Attraverso l'aiuto del personale addetto ai bagagli riuscivo a salire in treno e loro mi situavano sullo spazio sopra ai gradini con le spalle rivolte al senso opposto a quello di marcia. Per bloccare la mia sedia a rotelle l'unica possibilità era ed è utilizzare i freni che ogni sedia in genere ha in dotazione. Alcune volte mi è capitato a causa di una frenata un po brusca che la carrozzina si sia appoggiata sulla parete opposta (con mio grande spavento). Alcuni controllori molto gentili e disponibili (che ringrazio di cuore ) mi hanno consigliato di farmi spostare nel vano porta bici così avrebbero potuto controllarmi nel caso fosse accaduto qualcosa. Nel vano bici ci sono due finestrini con due sbarre trasversali dove io mi tenevo e mi sentivo un po' più sicuro, in seguito grazie all'aiuto di un ingegnere delle ferrovie sono riuscito a farlo modificare e mettere delle porte al posto delle serrande e aggiungere un blocco per le ruote della carrozzina ed una cintura di sicurezza. Questo sono però riuscito ad ottenerlo solo in un vano bici...un po' poco!? Nei giorni scorsi sono stato contattato dal Signor Giuliano Taccola da Trieste che dopo aver letto la risposta che il Ministero dei Trasporti mi ha inviato molto gentilmente mi ha inviato alcuni articoli che testimoniano la sua battaglia per tutelare i diritti delle persone disabili. Mi ha inviato inoltre altri articoli di giornale riguardanti l'argomento che potate scaricare cliccando sui titoli riportati qui di seguito: Lei è disabile?Si accomodi nel vano biciclette "Illy viaggi con me nel vano-bici dei treni" Illy farà un viaggio con il pendolare disabile Ringrazio di cuore il signor Taccola per il materiale che mi ha inviato, e pongo a voi una semplice domanda: cosa ne pensate in proposito?
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