Ascolta la tua radio preferita!!!

27/09/07

Non cambia mai nulla!!!





La fotografia di Napoli più azzeccata di sempre!!!!

Troisi, aiutaci da lassù!!!!

News antimafia!!!!

SAN CIPRIANO D'AVERSA (CASERTA): SUMMIT DI CAMORRA E COCAINA NEL COMANDO VIGILI

San Cipriano d'Aversa - Settanta uomini, tra agenti della Sqiuadra Mobile della provincia di Caserta - guidata da Rodolfo Ruperti - e quelli del servizio di controllo del terriorio hanno eseguito dalle prime luci dell'alba diverse perquisizioni a San Cipriano d'Aversa. Sono scattati due avvisi di garanzia per associazione a delinquere di stampo camorristico, concussione e peculato nell'ambito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli ed eseguita dalla squadra mobile di Caserta nei confronti di Giuseppe Iovine (fratello del boss latitante Antonio detto 'O Ninno') vigile urbano sospeso che ha utilizzato le strutture del corpo per condurre una parte delle attivita' del clan dei Casalesi sul territorio. Giuseppe Iovine, nonostante gli fosse stata sospesa la qualifica di agente dalla prefettura di Caserta nel 1985, utilizzava - secondo l'accusa - la sede dei vigili urbani di San Cipriano di Aversa per tenere riunioni con pregiudicati, usando telefoni e auto della polizia municipale, per spacciare cocaina e, dicono i pm antimafia, per riscuotere il "pizzo". Giuseppe Iovine secondo l'accusa faceva le veci del fratello latitante. Le perquisizioni sono state eseguite sia negli uffici del comando dei vigili urbani di San Cipriano, sia a Casal di Principe ed Aversa in abitazioni di indagati. (27 settembre 2007-09:20) (tratto da Caserta Sette)


CAMORRA: GDF FIRENZE, LA SODDISFAZIONE DEL PREFETTO

(AGI) - Firenze, 27 set - Compiacimento e gratitudine del prefetto di Firenze, Andrea De Martino, per l'"Operazione Leopoldo", condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, che ha portato ad arresti e sequestri di beni a Montecatini Terme. "Sento di dover ringraziare in modo particolare la Guardia di Finanza per questa operazione - ha detto il prefetto - che ha consentito di sgominare un'organizzazione che operava sul territorio, mettendo in atto un serio tentativo di infiltrazione criminale nel tessuto economico regionale. Tentativo subito intercettato e neutralizzato dalle forze di polizia, ma che dimostra come la malavita organizzata cerchi di estendere il suo raggio d'azione verso aree che, proprio per essere sane e integre, sono appetibili per investimenti di denaro sporco". "Questa vicenda - ha proseguito De Martino - e' la conferma che i tentativi di penetrazione in Toscana non si traducono in forme di radicamento perche' incontrano la puntuale e ferma reazione delle forze di polizia con interventi che avranno sicuramente una forte efficacia dissuasiva anche per il futuro". "Le prefetture della Toscana - ha concluso il prefetto - fin dall'inizio dell'anno hanno avviato, con l'obiettivo di mettere a punto a livello regionale un sistema di prevenzione dei tentativi di infiltrazione, una serie di iniziative mirate a quei settori tradizionalmente privilegiati dalla criminalita' organizzata, come il traffico di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione e gli appalti di opere pubbliche". (AGI)

26/09/07

Riaffiorano ancora ricordi!!!!

Video dell'intervista a Marco Travaglio su Satyricon di Luttazzi







Ecco il video di Borsellino, la sua ultima intervista!!!

Travaglio e la vera storia di Berlusconi e dell'Utri!!!






Senza Parole!!!

24/09/07

A volte ritornano!!!

Striscione apparso il 22 dicembre 2002 nella curva degli ultras del Palermo nel corso della partita Palermo-Ascoli.








Il 41 bis è l'articolo che prevede il carcere duro per i mafiosi!!!

Dato che ultimamente mi stavo interessando al caso Dell'Utri, al suo processo, alle persone che lo stanno proteggendo, che lui serviva.....
Ho iniziato un percorso mentale che mi ha portato a ripensare a tutti i politici che hanno avuto rapporti, reali o presunti (qualcuno anche prescritti) con associazioni mafiose.
Così mi è venuta alla mente una immagine!!!!
Uno striscione, visto alla tv, di una partita di calcio.... Una partita del palermo.... ed era sulla legge 41 bis.... Ho fatto una ricerca e l'ho trovata (vedi sopra)!!!
Qualcuno potrebbe pensare a male... In più se qualcuno si accorge che il governatore della regione sicilia è Totò Cuffaro, allora quel pensiero maligno inizia a diventare qualcosa di più vicino alla certezza!!!
Ai posteri l'ardua sentenza!!!!

I nuovi mostri!!!!



Mastella-Dumbo, il re delle trasvolate!!!
L'unico ministro che riesce ad aiutare i suoi colleghi corrotti e concussi e i suoi amici mafiosi!!!! Provenzano lo ho battezzato picciotto per la sua bravura nel controllare la giustizia!!!
"Tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge, ma qualcuno è più uguale!"

21/09/07

Sentenza del processo Dell'Utri

La sentenza Dell'Utri

Marcello dell'Utri è stato il mediatore tra gli interessi di Cosa Nostra e di Silvio Berlusconi. Lo sostengono i giudici di Palermo, che hanno ricostruito quasi trent’anni di frequentazioni pericolose del braccio destro del Cavaliere (tratto da http://www.narcomafie.it/)

(clicca per leggere la sentenza)

Leggete questa sentenza e divertitevi!!!!!
Ho deciso di cercare e mettere sul blog tutte le sentenze nascoste dei nostri cari politici!!!!
A presto anche quella del senatore Andreotti!!!

18/09/07

Ragazzi e camorra!!!!

Ecco cosa pensano molti dei giovani casalesi di cui parla Saviano!!!!
Non la pensano molto diversamente da buona parte dei ragazzi di Scampia, che credono nel "Sistema", come loro unica fonte di lavoro e sicurezza!!!
Qui vince la camorra!!!
Qui perde lo stato!!!!!

«La camorra non esiste»
Scritto da Chiara Marasca da il Corriere del Mezzogiorno, 18-09-2007

Vincenzo è iscritto al liceo di Casal di Principe, mentre il suo amico («No, il mio nome non te lo dico») frequenta la ragioneria. Sono in piazza sin dall'inizio della manifestazione, in piedi, si spostano da un posto all'altro, più interessati a vedere chi c'è e chi non c'è che ad ascoltare gli interventi dal palco. Tanto loro le idee chiare ce le hanno già: «Questi parlano di lotta alla camorra, ma qui i problemi veri sono altri: il lavoro che non c'è, il cattivo esempio dato dalle forze dell'ordine», dice Vincenzo, «che spesso sono corrotte», aggiunge l'amico.
Quasi una maldestra richiesta di legalità, potrebbe sembrare, se subito dopo non arrivasse però un'altra frase a mettere in dubbio la passione civile dei due ragazzi: «È Saviano quello lì? Ancora l'hanno accidere? ». E comunque per loro «A Casale si vive bene», la camorra non si vede. Anzi, per un altro giovane, che segue la manifestazione ai margini della piazza, addirittura «La camorra e i boss non esistono: siete voi giornalisti a crearli». Anche lui il suo nome non vuole dirlo. Ha circa trent'anni, occhiali specchiati e tutta l'aria di essere il leader del gruppo, una decina di giovani, che più volte accompagna il discorso di Bertinotti con cori di ironico dissenso. «Noi siamo contro la politica. Che facciamo? Siamo imprenditori. Queste persone parlano di camorra solo per farsi pubblicità. Come Saviano, che sicuramente vorrà diventare un politico, un parlamentare». A chi obietta che per il suo impegno è anche stato minacciato dai clan replicano, «Ma quali minacce, vuole solo essere eletto deputato ».Lo stesso refrain che, durante la mattinata, consegna alla telecamera della «iena» Giulio Golia anche Nicola Schiavone, padre di Francesco, detto Sandokan, boss dei casalesi oggi in carcere: «Saviano?È solo un buffone, e probabilmente mira a entrare in politica». Ma in molti, invece, in piazza, Saviano lo difendono, e soprattutto, lo ringraziano per aver riacceso i riflettori sul tema camorra.Come Marcello e Barbara, studenti universitari, arrivati da Caserta: «Siamo qui perchè combattere la camorra è un dovere di tutti, questi temi ci interessano e pensiamo anche che ora sia il tempo di spostare l'attenzione dal ‘‘caso Saviano'' alle problematiche che il suo bellissimo libro ha sollevato».Convinta anche la partecipazione di un gruppo di pensionati, che, con amarezza, commenta la mancanza di giovani: «Qui a Casale i ragazzi sono disinteressati alla politica e alle battaglie civili, non hanno fiducia». E in effetti la piazza è gremita, ma i giovani, se si escludono gli studenti arrivati con i bus delle scuole che hanno aderito alla giornata anticlan, sono davvero pochi. Pochissimi, poi, sono di Casal di Principe, mentre la maggior parte è arrivata da fuori apposta per assistere alla manifestazione, come il folto gruppo di iscritti al circolo di Rifondazione comunista di Secondigliano: «Siamo qui per ascoltare il presidente Bertinotti e anche perché, abitando in una periferia inquinata dai clan, conosciamo bene il problema: le manifestazioni per la legalità sono importanti, purchè, però, i politici siano capaci di darvi un seguito ». È la stessa preoccupazione che turba anche Marisa Diana, cugina di don Peppino Diana, il prete assassinato tredici anni fa dalla camorra.Marisa insegna al Liceo scientifico di Casal di Principe ed è impegnata sul fronte anticlan come vicepresidente del Collegamento campano contro le camorre Gennaro Franciosi: «Cosa è cambiato in questi dodici mesi? Non molto. Dalla manifestazione del settembre scorso a oggi l'unica cosa che abbiamo riscontrato è stata una maggiore attenzione dell'assessorato regionale all'istruzione ai problemi delle nostre scuole. Per il resto — continua — credo che l'impegno dello Stato sul fronte anticlan, nonostante i buoni propositi, sia ancora insufficiente: servono interventi continui, concreti e mirati». E in prima fila, accanto alla nipote, emozionato e quasi confuso dal caldo e dalle attenzioni, siede anche Gennaro Diana, il padre del parroco ucciso dai clan, il cui testimone, Saviano, nel suo ‘‘Gomorra'', idealmente raccoglie ricordando le parole del famoso manifesto di denuncia «Per amore del mio popolo non tacerò».

Casal di principe - Roberto Saviano.


Roberto Saviano a Casal di Principe

Grande Saviano!!! Dobbiamo continuare a parlare di mafia, di camorra!!!!
Non possiamo dimenticare il "sistema" che ci attanaglia!!!
Dobbiamo combatterla rendendo tutti coscienti di questo sistema!!!!
Don Peppe disse: "Per amore del mio popolo non tacerò"....
E' un atto di amore che noi dobbiamo fare!!!!

16/09/07

La repubblica.it

CRONACA
Parla lo scrittore, che domani sarà nel suo paese con Bertinotti e Lirio AbbateSalirà sul palco e si rivolgerà ai giovani: "La politica deve ricominciare da qui"
Saviano: "Torno a Casal di Principe per dire che non c'è da avere paura"
dal nostro inviato CONCHITA SANNINO

CASAL DI PRINCIPE - "Torno a Casal di Principe per dire che non c'è da avere paura". Un anno e 800 mila copie dopo, Roberto Saviano, l'autore del caso "Gomorra", il ventottenne scrittore finito sotto scorta della Procura antimafia per aver raccontato segreti e affari dell'impero dei casalesi, è pronto al suo primo bagno di folla. Un rientro che già si annuncia teso, emozionante, gremito.

Alla vigilia della sua prima testimonianza pubblica dopo l'exploit di Gomorra, Saviano si racconta con pudore. "Nessuno si aspetti slogan morali, non mi piace parlare di legalità attingendo alla retorica del male. Torno a Casale perché Campania e Calabria sono i grandi rimossi dell'agenda nazionale. Perché la politica deve ricominciare da qui. La sinistra deve ricominciare. Daccapo. Anzi, in questo senso è ancora tutto da fare. Troppo poco è stato fatto finora".

Domani mattina a Casale, con Saviano, per l'inaugurazione dell'anno scolastico in Campania, ci saranno anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti, il presidente della commissione parlamentare antimafia Francesco Forgione, il Movimento giovani di Locri e Lirio Abbate, il giornalista siciliano minacciato dalla mafia, insieme con l'assessore regionale all'Istruzione Corrado Gabriele, autore della lunga agenda di giornata.

Lo scrittore salirà sullo stesso palco dal quale, dodici mesi fa, incitò i ragazzi del paese dominato dall'impero criminale: "Cacciateli! Non sono di questa terra, la stuprano, la usano. Schiavone, Bidognetti, Zagaria: voi non valete niente". Era il 23 settembre, il ventesimo anniversario dell'assassinio di un giornalista coraggioso, Giancarlo Siani, e Gomorra aveva venduto 80mila copie in appena qualche mese. Ma tra la folla, quel giorno, ciondolavano anche i figli di quei padrini: per la prima volta chiamati per nome, esposti al pubblico anatema. Trafitti dalle parole, per una volta.

Ora lo scrittore Saviano, l'aria da universitario fuoricorso, è al centro di un exploit che ha superato in Italia le 800mila copie e si appresta a replicare in Europa (circa 90mila copie vendute in Germania in 10 giorni, mentre è in preparazione un tour negli Usa). Forse a 28 anni si può davvero non provare paura?

Saviano sorride, tenta di dissimulare il privato e di non prendersi sul serio: "Ci sono in Italia grandi cancri rimossi. Posti dove non la mafia e la criminalità organizzata non uccidono, non fanno rumore, non fanno una piega. Dove scorre meno sangue di anni fa, ma si decidono strategie economiche. Posti come Casal di Principe, come Platì. Posti che la politica rimuove. Bisognerebbe ascoltare le parole di Franco Roberti, procuratore aggiunto antimafia a Napoli, che chiede maggiori risorse per le indagini economiche. Mi piacerebbe che la sinistra cominciasse daccapo. Mi piacerebbe che la destra potesse riprendere quella vocazione antimafia che fu del Msi, e che in molta parte del sud riuscì ad essere riferimento e in cui si riconosceva anche Paolo Borsellino, quando provava a individuare e fermare i rapporti tra clan e politica".

Domani, avrà i ragazzi di Casal di Principe ad ascoltarlo, ragazzi come è stato lui a Casale, posto di connivenze e intrecci sì, ma anche radice di una mobilitazione antimafia che portò all'assassinio di don Peppe Diana, sacerdote ucciso il 19 marzo del 1993 dai clan locali perché aveva urlato dal pulpito contro il potere mafioso; memoria di un martire che la Chiesa ufficiale continua a onorare a metà, con malcelato imbarazzo, perché quel sacerdote coraggioso era troppo giovane, magari troppo amico di ragazze e ragazzi, troppo incline alla "politica" d'una spiritualità militante.

E' a quei ragazzi cresciuti con l'ombra dei casalesi e il mito di don Peppe che si rivolge, domani, Saviano: "Mi piacerebbe raccontargli di come ci sia un unico principio per cui vale la pena combattere i clan: il diritto alla felicità. Non mi piace andare a parlare di legalità con slogan morali. Lontani dai clan si vive meglio, pretendere che non abbiano potere significa decidere della propria esistenza. Significa non crepare nei cantieri, non essere costretti ad emigrare. Io stesso riconosco il fascino che i boss hanno, le loro vite costruite come leggende. Ma è importante riconoscere questo fascino e smontarlo. Torno a Casale per dire che non c'è da aver paura. I nomi possono essere fatti e si può raccontare, capire". Già, dopo le minacce e le tensioni, i boss non possono pensare di averlo cacciato.

"Il vaccino è comprendere. Poi ognuno deciderà come agire - spiega il giovane Roberto - Ma bisogna guardare oltre. Casal di Principe, Platì. Oggi sono queste le trincee in cui misurarsi". (16 settembre 2007)

12/09/07

Rifiuti nei cantieri della TAV!!!!!

Continuano a riempire la terra di rifiuti illeciti....
Chi deve controllare intasca i soldi e chiude tutte e due gli occhi, le orecchie e soprattutto il naso.....
L'incidenza dei tumori al polmone, vescica e pancreas è aumentata in maniera vertiginosa...
Stanno giocando con la nostra salute, l'unica cosa realmente nostra e che dobbiamo difendere con le unghie ed i denti....

"I pm: «Rifiuti sversati nei cantieri della Tav»

Scritto da Gianluca Abate da il Corriere del Mezzogiorno, 12-09-2007

I materiali di risulta provenienti dai lavori per la realizzazione dell'alta velocità e per l'ampliamento dell'aeroporto di Capodichino venivano «smaltiti illecitamente». Seppelliti addirittura «nei cantieri della Tav», rivela l'ultima inchiesta della Procura di Napoli. Che ieri ha sequestrato due di quei cantieri, ha eseguito nove misure cautelari che vanno dagli arresti domiciliari all'obbligo di dimora e ha messo nero su bianco le accuse in un lungo comunicato firmato dai due capi del pool ambientale Aldo De Chiara e Camillo Trapuzzano.
C'è l'elenco di tre delle trenta società sottoposte a indagini (la Tlem sas, la Iter gestione appalti spa ela Idue scarl). C'è il nome del boss della camorra Paolo Di Lauro parente di uno degli indagati (Raffaele Errichiello), anche se i clan in quest'indagine non entrano. C'è la notizia di due marescialli della guardia di finanza finiti agli arresti domiciliari. E c'è, soprattutto, una storia che racconta di rifiuti seppelliti: materiali di risulta provenienti dai lavori per la realizzazione di alcuni tratti dell'alta velocità tra Napoli e Roma e «catrame bituminoso» che hanno portato via mentre realizzavano l'ampliamento dell'aeroporto napoletano di Capodichino.I pm Antonio D'Alessio e Milena Cortigiano, titolari dell'inchiesta, nella richiesta al gip scrivono che quel catrame è «tossico». Una bomba per l'ambiente.
IL BLITZ — Nove i provvedimenti emessi dal gip Luca Semeraro nell'ambito dell'inchiesta che conta complessivamente venti indagati. Arresti domiciliari per Raffaele Errichiello e Carmine Maione (rispettivamente titolare e «amministratore di fatto» della Tlem sas), e per Michele Ponticelli e Antonio Lattuca, marescialli della guardia di finanza. Misura dell'obbligo di dimora invece per Francesco Mariottino (presidente del cda della Idue e «comproprietario» della Iter), Mauro Giannotti («cogestore» della Iter), Mario Cerbone («cogestore » della Idue), Giovanni Errichiello e Vittorio Faraone. Sequestrati anche i cantieri Tav a Caivano (lavori per sei chilometri di tratta dell'alta velocità) e ad Afragola, dove sono in corso opere di completamento sulle gallerie «Casalnuovo » e «Santa Chiara». Un decreto di perquisizione e sequestro è stato invece emesso nei confronti di un sottufficiale in congedo dei carabinieri, indagato per favoreggiamento e millantato credito per aver assicurato agli indagati un'«intercessione» presso un alto ufficiale della guardia di finanza per farsi fornire notizie sull'inchiesta: quell'ufficiale, ovviamente, non ne sapeva nulla, ed ora è parte lesa.
LO SMALTIMENTO ILLECITO — Sono tre le società citate dalla Procura. Una, la Iter, è quella che ha costituito una società consortile cui sono stati affidati in subappalto i lavori di realizzazione della linea ferroviaria dell'alta velocità su una tratta della Napoli-Roma. La seconda, la Idue, ha invece come oggetto sociale la «realizzazione delle opere di ampliamento dei piazzali di sosta aeromobile e taxiway » presso il Terminal 1 dell'aeroporto di Capodichino. La terza, la Tlem, risulta essere una società in accomandita semplice con sede a Casavatore e «formalmente autorizzata solo per attività di movimento e trasporto terra». Qual è il collegamento tra le tre società? «Un'associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti tra Napoli e Caserta», a dar credito alla storia raccontata dall'inchiesta. Una storia che, come tutte le indagini preliminari, va presa con le pinze, ché per scriverla tutta manca ancora la versione della difesa. Gli accertamenti, scrivono i due vice del procuratore Giovandomenico Lepore, «hanno dimostrato come la Idue ela Iter abbiano incaricato la ditta Tlem delle operazioni di prelievo e smaltimento di rifiuti (anche pericolosi) prodotti dalla propria attività lavorativa», cioè dalle opere realizzate per l'alta velocità e per l'ampliamento dell'aeroporto napoletano. Obiettivo delle società, «ottenere un significativo risparmio dei costi di smaltimento». Quei camion che a Capodichino «hanno avuto libero accesso per mesi» li hanno seguiti e filmati. E hanno ascoltato anche le conversazioni di chi dava gli ordini, intercettando gli indagati per un anno e mezzo. Scoprendo, così, che alla Tlem «in cambio dello smaltimento illecito hanno offerto libero accesso nei cantieri Tav al fine di utilizzare quelle aree come siti di sversamento».
LE COMPLICITA' — I cantieri della Tav non sarebbero stati «concessi » alla Tlem al solo scopo di nascondere i rifiuti prodotti da Iter e Idue. No, lì sarebbero finiti anche «rifiuti prelevati abusivamente presso numerose altre aziende del settore operanti nelle province di Napoli e Caserta ». Lì e non solo, ché la Procura ha individuato «ulteriori aree di rilevanti dimensioni destinate a discarica abusiva e sottoposte a sequestro» a Cancello Arnone, San Pietro a Patierno e Casavatore. E ancora, l'indagine rivela i futuri affari («Volevano smaltire i rifiuti prodotti dai lavori da eseguirsi nel distretto ospedaliero di Napoli e inserirsi in un traffico di rifiuti pericolosi provenienti dalla Svizzera ») e qualche presunta complicità. I due marescialli delle fiamme gialle Michele Ponticelli e Antonio Lattuca (su di loro ha indagato proprio la Finanza, il cui contributo all'inchiesta è stato «decisivo») sono indagati per corruzione e falso. È accaduto che alla Tlem era stato sequestrato (e riaffidato in custodia) un camion. Quel mezzo, invece di star fermo, continuava però a circolare. E sfortuna ha voluto che in un incidente andasse distrutto. Quando i due finanzieri sono andati nella sede della società per notificare il verbale di dissequestro dell'autocarro, avrebbero dovuto accorgersi che non c'era. E invece no, stando almeno ai pm. Hanno fatto finta di nulla, redigendo un verbale come se quel mezzo fosse sempre stato lì. La Procura dice che l'hanno fatto perché «hanno intascato somme di denaro». La difesa, c'è da crederci, avrà da raccontare tutta un'altra storia." (da www.napolionline.org)

Parlamento pulito

Dal blog di Beppe Grillo!!!!!
Dopo il V-Day l'Italia non sarà più la stessa!!!!
SPERIAMO!!!!!!

"11 Settembre 2007

Aria fresca in Parlamento



















articolo del Sole24ore

Il Sole 24ore ha fatto una simulazione degli effetti del disegno di legge popolare: "Parlamento Pulito". E' una giornata di primavera, si aprono le finestre, tutto sembra più fresco, leggero. Se la legge verrà approvata torneranno anche le rondini e i campeggiatori abusivi Mastella&Casini leveranno le tende.Milena Gabanelli era in piazza Maggiore, tra la gente, mi ha scritto."Caro Beppe,sabato sono arrivata tardi in piazza, ma abbastanza per godere di un avvenimento di cui avevo perso memoria. Così tanti giovani, e così partecipi di fatti che riguardano il disgraziato paese, non li vedevo da quando, proprio in questa città, ero studente, cioè dagli anni 70. Per me l'avvenimento era questo, la possibilità di coinvolgere generazioni che sembravano indifferenti a tutto, e che evidentemente non è vero. Li ho guardati farsi 40 minuti di coda per mettere la loro firma su un pezzo di carta che chiede a gente non più degna di rappresentarci di andarsene. Amo questa città, nonostante sia diventata vecchia e incapace, la amo perchè in un momento cruciale, ha aperto le porte e ha ospitato un evento scomodo e fastidioso. Per un giorno è tornata ad essere viva e ha saputo esporre il dissenso in modo pacifico e coinvolgente. Lo sanno tutti quelli che c'erano. Do atto a Cofferati (che non amo e ho sempre criticato) di aver capito che era giusto così. Avrei dovuto salire sul palco, ma non l'ho fatto perchè non è il mio posto,o forse anche per timidezza. La battaglia io la conduco in altro luogo, e con altre parole, ma è la stessa.Vorrei che chi oggi polemizza cominciasse a riflettere sull'eventualità che un giorno a trascinare centinaia di migliaia di persone in piazza potrebbe esserci qualcuno di diverso da un comico. L'allarme è partito. Sarebbe meglio prenderlo sul serio e cominciare a porre rimedio sulle cause che esaltano gli animi e uniscono così tante persone...prima che sia troppo tardi".
Milena Gabanelli"