Ascolta la tua radio preferita!!!

19/12/07

Il costo della memoria!!!!!

La memoria ha un costo ed è la vita di tanti innocenti morti per combattere contro un sistema mafioso che rischia di stringerci sempre di più nelle sue maglie!!!
Bisogna rifiutare questo sistema....
Bisogna denunciare....
Bisogna creare una collaborazione forte tra cittadini e stato perchè, tutti assieme, possiamo combattere la malavita....
Ma, ahime!, finchè la malavita si siederà sulle poltrone del parlamento e del senato, speranza non ce ne è!!!
L'unica speranza è lottare....
Rovesciare questo sistema....
Rovesciare questo stato....
Non votiamoli....
Cacciamoli.....
Non facciamo vincere il clientelismo, terreno fertile per la malavita politica.....
Riprendiamoci i nostri diritti, ma iniziamo anche a rispettare i nostri doveri....
Solo con l'onestà ed il rifiuto totale della criminalità in ogni sua forma (dal non fare il biglietto sul bus al non rubare denaro) possiamo sconfiggere la malavita!!!!
La mafia è una montagna di merda!!!!!

La memoria ha un costo
17/12/2007 10.24.20

Logo Libera

Un documentario su La7A partire da mercoledì 19 fino al 23 dicembre su LA7 e MTV Italia andranno in onda documentari, talk show dedicati e speciali realizzati anche grazie alla collaborazione di molti ragazzi coinvolti in prima persona in vicende di mafia.La memoria ha un costoLa prima messa in onda dedicata alle Mafie sarà su LA7 che trasmetterà, mercoledì 19 alle ore 22.30, in anteprima esclusiva, il documentario “La memoria ha un costo”, prodotto da H24 e realizzato dagli autori Mauro Parissone e Roberto Burchielli, vincitori quest’anno del premio Ilaria Alpi. Il film avrà una programmazione capillare su entrambe le reti per dare più possibilità di visione agli spettatori. Oltre dunque alla messa in onda di mercoledì 19 dicembre “La Memoria ha un Costo” andrà in onda sempre su LA7 sabato 22 dicembre alle ore 20.30 e, su Mtv Italia, venerdì 21 dicembre alle 23.00 e domenica 23 dicembre alle ore 17.00.A 15 anni dalle stragi di Capaci e Via D'Amelio a che punto è la lotta alle mafie? Chi continua a restare tutti i giorni in prima linea? Roberto Burchielli e Mauro Parissone, i due autori e registi di H24 già vincitori del Premio Ilaria Alpi, tornano su LA7 con un docufilm in presa diretta sui luoghi che furono teatro della tragedia. Gli stessi luoghi dove oggi c'è però ancora chi riesce ad avere speranza: l'associazione "Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie" di don Ciotti, ma anche i parenti che hanno perso i propri cari sotto i colpi di una vera e propria guerra che va avanti da troppi anni. Un film che testimonia la rinnovata vitalità dell'antimafia sociale e che, anche attraverso immagini inedite delle stragi del '92 e di quella di Via Carini in cui perse la vita il generale Dalla Chiesa, compie un viaggio a ritroso alla ricerca di una memoria che sappia fars collettiva.

18/12/07

Rassegna stampa!!!!

Se, come tutti ormai, avete difficoltà con i regali di natale a causa degli stipendi troppo bassi, venite a napoli e a gratis vi offriremo sacchetti neri da regalare a tutti i vostri amici e parenti!!!!
Ormai la situazione è questa.... Questo Natale sotto l'albero metteremo la spazzatura....
Per i regali non c'è posto!!!! (nè i soldi!!!)



Rifiuti, verso il blocco totale da smaltire 100 mila tonnellate
Scritto da Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli, 18-12-2007

La sensazione è un po´ quella del carciofo. Il nucleo della città, dalle zone più inurbate a quelle di maggior pregio turistico, appare protetto. Chi passeggia lungo i Decumani deve fare i conti col viavai di San Gregorio Armeno, la fila di astanti fuori dalla famosa pizzeria di Clinton e l´immancabile fuoriserie finita contromano a far da tappo a San Domenico Maggiore. Tutto sommato situazione discreta anche alla Sanità. Ma appena si esce dal cuore, dove la foglia si fa più larga e la via più capiente, la spazzatura comincia a mangiarsi la città.
Basta affacciarsi su via Santa Teresa per trovare cassonetti sepolti di spazzatura. «É una settimana che stiamo così», lamenta la signora Luisa, custode di uno stabile di 130 famiglie a fianco della Chiesa di Santa Maria del Soccorso. La sua guardiola è in realtà ormai una garitta dalla quale lei monta la vedetta: «Ancora un paio di giorni e la spazzatura entra dentro al parco». Pochi metri più in là una edicola contende palmo a palmo il marciapiede a una filiera di spazzatura che poi s´inoltra ben dentro una traversa. Il gestore trova la forza di sfoggiare saggezza popolare: «Almeno piove e fa freddo, altrimenti... Io sto sotto vento, immaginate in che condizioni starei». Anche alla fermata dell´autobus, sotto la pensilina, i passeggeri in attesa guardano sospettosi oltre il plexigas aspettando che quel blob di spazzatura invada la piazzola di sosta. Ormai si convive coi rifiuti. Nelle periferie più lontane, dal Rione Alto a Pianura, tornano gli incubi dei giorni peggiori, ma già fra il Vomero e l´Arenella un nodo prende alla gola. Simbolica la scena in via Simone Martini: fra le tante montagne di rifiuti ovunque, una assedia la farmacia Cancemi. «Sono due anni che è così - lamentano all´interno - Abbiamo scritto più volte in circoscrizione, non è mai successo niente». Entra un anziano cliente e sorride amaro: «Dottore, eccoci nel giardino d´Europa». Poi inneggia alla rivolta: «I napoletani dovrebbero fare come me: io la tassa sulla spazzatura non l´ho pagata». Dal Vomero a Fuorigrotta: in via Marino i sacchetti impediscono alle auto di entrare nei parchi.Di spazzatura si è parlato ieri anche alla scuola elementare Russo, dove la terza municipalità ha tenuto ieri una seduta di Consiglio con il prefetto Alessandro Pansa. Legalità a tutto tondo nel confronto anche con gli alunni, dalla guida col casco alla raccolta differenziata. E, alle domande specifiche sul perché della crisi, Pansa ha spiegato la situazione, aggravata soprattutto dal fatto che nessuno vuole ospitare i siti. Situazione in effetti prossima al blocco totale, perché poi a Giugliano entrano meno mezzi del previsto e questo ingolfa i Cdr che non accolgono il materiale raccolto nelle città: quello di Caivano è stato chiuso quasi tutta la giornata di ieri. Ci si aggiunge il maltempo: l´impianto di Casalduni è praticamente irraggiungibile, Pianodardine si ferma a ripetizione, a Serre si scaricano 2000 tonnellate al giorno in luogo delle 3500 previste. Così, mentre a Napoli non ci si schioda dalle 3000 tonnellate su strada, altrove la paralisi sta portando verso le 100 mila tonnellate giacenti a terra o nei siti di trasferenza in tutta la Regione. Sicché ieri sera negli uffici di Pansa saliti il sindaco Rosa Russo Iervolino, il presidente della Provincia Dino Di Palma e quello della Regione Antonio Bassolino: «Occorrono incontri urgenti - ha spiegato quest´ultimo - per ottenere il massimo di sinergia e la corresponsabilità da parte di tutti, attorno al prefetto Pansa, senza perdere neppure un´ora».Sembra un appello disperato a governo ed enti locali. C´è anche un sindaco, Vincenzo Cuomo di Portici, che per nome dell´Anci ribadisce a Pansa «collaborazione per qualunque soluzione al problema che preveda certezza nei tempi di attuazione, nelle modalità di intervento del commissariato e nella copertura dei costi necessari». Però intanto il collega di Casalduni, Raimondo Mazzarelli, benché minacciato di rimozione dal prefetto di Benevento, tiene chiuso il sito di San Fortunato e attende l´ennesimo pronunciamento del Tar sul suo ricorso contro le decisioni di Pansa. E giovedì a Giugliano tutti si attendono la chiusura di Taverna del Re.

13/12/07

Mafia e politica!!!!

Impronte di mafia!!!!
Peter Gomez - Lirio Abate

Napule è...!!!



Napule è mille colori, mille paure, è la voce dei bambini che non ti fanno sentire solo...

Napoli è una carta sporca e nessuno se ne importa, ed ognuno aspetta la fortuna...

Napoli come un sogno, la conosce tutto il mondo, ma nessuno sa la verità!!!

Agguati al centro... Napule è!!!!

Ancora sangue bagna questa terra...
Ancora spari e grida....
Ancora una volta i sogni di gloria di un giovane camorrista (ragazzo di sistema) vengono stroncati da un colpo di pistola...
Ancora una volta una vittima innocente di colpi non destinati a lei...
Napule è.....
E nessuno che si chiede perchè un giovane di 20 anni è nel sistema...
Nessuno si chiede perchè rischia la sua vita pur sapendo che un camorrista a due destini scritti:
O con i piedi alla porta....
O dietro alle sbarre....
Possibile che per questi ragazzi non ci sia una alternativa...
Che preferiscano la morte certa ad una vita da vivere fino in fondo!!!
Napule è....

(Qui) Articolo di Repubblica Napoli

2007-12-12 21:07
UCCISO IN AGGUATO A NAPOLI, FERITA PASSANTE

NAPOLI - Un uomo è stato ucciso ed una passante di 26 anni è rimasta gravemente ferita - secondo le prime notizie dei carabinieri - in un agguato questa sera in via Sanità a Napoli, di fronte alla chiesa di San Vincenzo.
Ferita, di striscio, la moglie della vittima, Pasquale Conte, di 20 anni, già noto alle forze dell'ordine. Pasquale Conte è morto nell'ospedale San Gennaro dove era stato ricoverato insieme con la moglie e la passante. Momenti di forte tensione nel presidio sanitario con i parenti delle vittime che si sono riversati in massa nell'ospedale.

E' INCINTA DONNA FERITA GRAVEMENTE A NAPOLI - E' incinta la passante di 26 anni ferita gravemente in un agguato questa sera a Napoli nel quale é stato ucciso un uomo di 20 anni, Pasquale Conte che, secondo i carabinieri, risulta affiliato al clan Misso. La donna è stata colpita ad un fianco. I medici dell'ospedale San Gennaro dove è stata ricoverata non si sono ancora pronunciati sugli effetti per la gravidanza. La moglie di Conte è stata invece ferita leggermente ad una mano. Molto probabilmente, ma i carabinieri stanno ancora lavorando per ricostruire la dinamica dell'agguato, Conte e la moglie si trovavano a bordo di un motorino quando sono stati avvicinati dai sicari. (ANSA)

10/12/07

Stairway to heaven!!!!



"I think this is a song of hopes!!!!"

Le leggende del rock!!!!

Il rock vero.... Fatto di fantasia, intuizione, pazzia ed un pò di irriverenza.... Lasciatevi portare su questa scala per il paradiso dalle note meravigliose della chitarra di Jimmy Page.... Chiudete gli occhi e salite....

Stasera a Londra 18000 fortunati (e ricchi a giudicare da quanto hanno pagato alcuni il biglietto) assisteranno all'evento musicale dell'anno... La loro reunion all'O2 di londra!!!! Due ore che riporteranno l'orologio indietro di più di vent'anni!!!

Cacchio vorrei esserci pure io.....

05/12/07

Ecomafia ed ecoindifferenza!!!

Nessuno ne parla...
Nessuno...
Non un giornale, non un Tg, non una radio...
Le persone muoiono e la politica chiude gli occhi!!!
La camorra dilaga e tutti siamo coinvolti.... Nord, sud, tutti!!!!

L'ecomafia sullo schermo

Al pubblico e alla critica del Torino film festival è piaciuto. Ora gli autori sperano di portare "Biutiful cauntri" in tutte le sale «per tramutare la partecipazione emotiva di tanti in azione concreta». Intervista con Peppe Ruggiero/Scarica il promo

di MARIA GIOVANNA BOLOGNINI

È partito bene il documentario “Biutiful Cauntri”, sul dramma del traffico illegale di rifiuti in Campania. In concorso nella sezione Italiana Doc del Torino Film Festival, la pellicola ha riscosso i commenti positivi di pubblico e critica.In Campania è in atto un massacro ambientale che gli autori Esmeralda Calabria,
La terra dei fuochiAndrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero hanno scelto di raccontare senza filtri attraverso i volti e le voci dei protagonisti-vittime, che osservano impotenti per le strade di Acerra, Giuliano, Qualiano e Villaricca la devastazione di un territorio decisa a tavolino da mafia, istituzioni e imprenditoria del Nord. Una collusione criminale, che è entrata nell'immaginario collettivo con “Gomorra” di Roberto Saviano ma che esiste da un decennio, e che ora Calabria, D'Ambrosio e Ruggiero hanno deciso di narrare e denunciare anche attraverso l'uso della macchina da presa, in maniera più ampia e completa rispetto al quadro della situazione fornito dall'informazione televisiva. «Esmeralda e Andrea pensavano da tempo a un documentario che approfondisse il tema delle ecomafie in Campania – racconta Peppe Ruggiero – I telegiornali si sono occupati della vicenda solo in occasione dell'emergenza rifiuti a Napoli: ma quelle informazioni-spot non trattavano della questione complessiva, che invece abbraccia molto di più la provincia. Eppure Giuliano fa centomila abitanti, ed è a soli 25 chilometri dal capoluogo».[...]
(Tratto da http://www.lanuovaecologia.it/)


Ecco il promo...

Rassegna stampa!!!!

Mentre altri sono ancora a discutere sul fascismo e sulla questione di punire 10 immigrati per educare gli altri, ci sono sindaci e comuni che affrontano problemi "seri" e non stupidaggini da bambini!!!
Che i leghisti fossero razzisti per nascita si sapeva, ma pensavo che un pò di intelligenza, qualcuno di loro, doveva pure averla.... è la legge dei grandi numeri... c'era la possibilità!!!
A quanto vedo invece...
Queste stesse persone ora penseranno che i problemi dell'immondizia sono problemi dovuti alle nostre amministrazioni e al nostro essere terroni incivili....
Ma io vi rispondo di NO!!!
Perchè il 60% dei rifiuti che vengono sversati illegalmente in campania (costituiscono una buona parte dei rifiuti nelle nostre discariche, circa il 30%) provengono dalle fabbriche del nord...
Questo non è un discorso mio, ma è tutto provato da indagini in corso della polizia (vedi documento)
I vostri cari imprenditori per bene, quelli del nord, i migliori, sono collusi con le associazioni mafiose in questo "commercio" di rifiuti pericolosi!!!!
Ma la mafia non era solo al sud???
Non era un problema dei terroni???
Io direi di no visti i risvolti degli ultimi anni!!!

Minaccia di Serre per Natale "Sacchi neri sotto l´albero"
Scritto da Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli, 05-12-2007 09:19

Il medico Palmiro Cornetta è passato ieri sera da un suo amico avvocato. È sindaco a Serre, il paese che ingoia ogni giorno duemila tonnellate di fos e sovvalli, talvolta anche di immondizia così com´è, appena prelevata dalle strade della regione. Cornetta voleva che leggesse la lettera scritta a Giorgio Napolitano, prima di spedirla al Quirinale. Spiega perché domani non si presenterà a Napoli, in prefettura, per discutere sull´ampliamento dei volumi nella discarica.
«Non possiamo sopportare il peso dell´emergenza rifiuti di una intera regione». Il no di Serre coincide con un´altra giornata di crisi. Oggi si fermano di nuovi i Cdr, dove sono state stoccate le ecoballe, neanche una è stata finora portata a Giugliano, dopo l´ordinanza del giudice civile Alessandro Pepe, tribunale di Napoli. Si diffonde un incubo: Natale con i rifiuti.Lo teme l´Asìa, la società che finora ha tenuto Napoli pulita, al contrario della provincia con oltre ventimila tonnellate da rimuovere. «C´è da essere molto preoccupati per i prossimi giorni», confida l´amministratore delegato Ciro Turiello. Timori che il sindaco di Serre può solo confermare. Cornetta lancia una minaccia dopo l´altra: «Mi dispiace, ma i sacchi di immondizia saranno sotto l´albero di Natale a Napoli. Non è giusto chiedere a Serre altri sacrifici. Passeremo anche noi brutti giorni di festa a presidiare le strade. Ho scritto al Quirinale per anticipare che i cittadini sono stanchi, prevedo la loro composta ma legittima ribellione. Anzi, posso già annunciarla».È stato convocato per domani a Napoli. «Non posso presentarmi, perché è tutto scritto nella legge e nel protocollo d´intesa. È deplorevole quanto accade. Ho scritto ai carabinieri dei Noe, all´Arpac, a tutti. Chiedo che sia messa in sicurezza la zona, non chiedo altro, chiedo sicurezza». Cornetta una idea ce l´ha, ecco perché non vuol presentarsi: «Non vorrei che la chiusura di Giugliano facesse diventare Serre anche sito di stoccaggio delle ecoballe». Serre minimizza invece i disagi di Macchia Soprana, dove i camion arrivano rimorchiati da trattori. Per la pioggia la strada in salita è viscida. Macchia Soprana è discarica regionale. Secondo il sindaco, rischia di diventare anche provinciale, per accogliere anche i rifiuti di Salerno. A Gugliano è ancora chiusa Taverna del Re. Cento ettari che diventano terreno di conquista elettorale del centrodestra. Prima Francesco Storace, poi Giorgia Meloni vice presidente della Camera dei deputati per An sono venuti a vedere le montagne di ecoballe in parte ricoperte di teloni. Il cattivo odore, che spesso è quello acido del disinfettante misto a percolato, si respira ancora nella zona. Dall´impianto escono solo le betoniere, che rimuovono fango maleodorante, tra cani randagi e gabbiani. Il movimento studentesco collegato ad An e ad Azione Giovani ha seguito con fervore lo sciopero di alcuni istituti per una soluzione della crisi e la chiusura di Giugliano.Non ancora requisiti i nuovi centri di stoccaggio per ecoballe. Il governo con Pecoraro Scanio ha raccomandato un´occupazione morbida, oggi i deputati Raffaele Aurisicchio e Arturo Scotto di Sinistra Democratica attendono una risposta dal ministero per i rapporti con il Parlamento nel question time delle ore 15. Hanno evidenziato le proteste dei centri irpini Petruro Irpino e Chianche, «dove si produce il Greco di Tufo uno dei vini più pregiati e richieste nel mondo», ma anche di Morcone nel Sannio, «a ridosso della diga di Campolattaro, il più importante invaso idrico del Mezzogiorno». Ritengono «non compatibile una gestione dei conflitti democratica con una maggioranza di centrosinistra se si ricorre alla forza pubblica per imporre decisioni di una struttura monocratica quale il Commissariato». Proteste anche a Pignataro Maggiore, che dovrebbe concedere una discarica in un´area sequestrata ai clan. Interviene il Comitato anticamorra. Ha inviato un dossier al presidente della Commissione Antimafia, Forgione. «No può accogliere rifiuti la proprietà confiscata alla cosca mafiosa Lubrano-Nuvoletta, depositaria di orribili ricordi e misfatti».

04/12/07

Rassegna stampa!!!

Napoli è come sempre in fermento e le notizie si susseguono, gli agguati continuano....
Ormai ci stiamo abituando....
Quì vince la camorra....
Lo stato colluso deve essere spazzato via...
C'è bisogno di una politica vera, onesta, forte e coraggiosa...
C'è bisogno di cittadini in grado di alzarsi, di scorciarsi le maniche ed iniziare a lavorare per il futuro loro e dei propri figli...
Un futuro migliore è possibile, bisogna crederci ed alzarsi per andarselo a prendere, non possiamo aspettare per sempre che qualcuno, qualche altro Masaniello da mandare a morte, possa da solo risolvere la situazione...
Dobbiamo cambiare tutti, risvegliare le coscienze, dare un'alternativa a chi vive nei territori di camorra e ne vuole fuggire...
Solo insieme possiamo!!!

In via Diocleziano agguato scambiato per incidente stradale
Scritto da Titti Beneduce da il Corriere del Mezzogiorno, 02-12-2007 17:47

Tre omicidi nel giro di sole 24 ore. Due nella sola giornata di ieri. Il primo a Napoli, il secondo a San Giorgio a Cremano. Ieri pomeriggio in via Diocleziano hanno sparato tra la folla che passeggiava e faceva acquisti di sabato sera, ma nessuno ha avvertito la polizia.
Quando gli agenti, dopo essersi fatti largo tra le auto che procedevano a passo d'uomo, sono finalmente arrivati, erano convinti che quell'uomo a terra accanto a una moto fosse rimasto vittima di un incidente stradale. Invece Salvatore Zito, 38 anni, legato al clan D'Ausilio, era stato assassinato con sette colpi di pistola alla testa. L'omicidio, che potrebbe essere collegato con quello avvenuto venerdì sera in via Orazio Coclite, al Rione Traiano, è avvenuto intorno alle 19. Via Diocleziano, la strada che collega piazzale Tecchio con Bagnoli, era particolarmente affollata per lo shopping di Natale; decine di persone sui marciapiedi, ma anche tanti motorini e tante auto. Zito era appunto in motorino, all'altezza di una grande agenzia di scommesse, e dev'essere stato affiancato da uno scooter o più scooter con gli assassini. Hanno sparato almeno sette volte, uccidendolo all'istante. L'uomo è caduto dalla motocicletta ed è rimasto sul selciato, in una pozza di sangue. Nessuno ha visto i killer in azione, nessuno ha udito le sette detonazioni. L'unica segnalazione arrivata alla polizia è stata quella di un incidente stradale. Gli agenti della «volante» hanno dovuto allontanare una piccola folla di curiosi. Un'altra folla, più minacciosa e preoccupante, si è radunata poco dopo, quando nel quartiere si è sparsa la voce che Zito era stato ucciso: parenti e amici sono accorsi a vedere e si sono abbandonati a scene di disperazione e rabbia. Il traffico si è bloccato. Sull'omicidio indagano gli agenti della squadra mobile e quelli del commissariato San Paolo, coadiuvati dai colleghi della Scientifica. La zona intorno al motorino è stata isolata e sono stati fatti i rilievi. Fino a tardi, però, curiosi e amici dell'ucciso sono rimasti a osservare il lavoro degli investigatori.E in serata, killer di nuovo in azione a San Giorgio a Cremano. A cadere sotto il fuoco del commando omicida un uomo che viaggiava in sella a una moto, colpito da diversi proiettili in via delle Carceri Vecchie, al confine con Napoli.Secondo una prima rcostruzione fatta dagli agenti della polizia la vittima ha tentato di sfuggire ai sicari nascondendosi tra due auto, ma è stato raggiunto comunque dai proiettili esplosi contro di lui. È il secondo agguato, oggi, tra Napoli e provincia. Il terzo in 24 ore. Venerdì sera l'ultimo omicidio nella zona occidentale, dopo una pausa durata poco più di un mese.


E ora tocca a Bagnoli e Scampia. Dopo Chiaia e Vomero, la protesta si allarga alla periferia
Scritto da Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli, 03-12-2007 06:59

La marcia di Chiaia, i fischi del Vomero, e oggi Bagnoli con Scampia. Area nord e zona occidentale, altre due voci che si alzano. Bagnoli si spinge in mattinata fin dentro l´aula multimediale del palazzo del Consiglio comunale, coi ragazzi dell´Assise cittadine che chiedono chiarezza su bonifica, colmata, idrocarburi e concessioni ai lidi. L´altro allarme riguarda il campo di calcio di Secondigliano, il Barassi, inaugurato con l´etichetta di luogo simbolo per il contrasto al baby arruolamento della camorra ma poi subito chiuso, e adesso - raccontano a Scampia - a rischio di esproprio per i lavori della metropolitana.
È la periferia che si salda alla catena di protesta aperta dai "salotti" borghesi. La rete dell´insofferenza. Quella che crede con «una profonda e corretta sinergia civica di risollevare Napoli dallo stato di abbandono e degrado morale in cui è piombata». Così dicono le 24 sigle riunite stasera a Scampia, coordinate da "Minerva Donne" di Stefania Martuscelli e da don Aniello Manganelli dell´Opera don Guanella. Tra i movimenti che sottoscrivono, il comitato "Città antica" di Tiziana Iorio (i lenzuoli bianchi ai Decumani) e la Consulta di Chiaia, che va a portare solidarietà. Hanno invitato a una tavola rotonda il capo della direzione distrettuale antimafia Franco Roberti, il sociologo Luigi Caramiello, il criminologo Silvio Lugnano, e chiedono un incontro al sindaco per delle proposte. Un incontro col sindaco, il vice Santangelo e gli assessori Nasti Ponticelli e Madaro, l´hanno chiesto i residenti di Bagnoli. Stamattina. In via Verdi. Mariano Malvano, che guida la commissione di vigilanza sulla bonifica, fa coincidere con l´appuntamento una delle sue riunioni. Spiega Marco Pirro, dell´Assise: «L´accordo sulla colmata non è stato discusso in aula, come invece è successo a Piombino. È la bonifica del non fare. A che serve cominciare dai lidi se i fondali sono inquinati? È uno spreco di danaro». Ci sono due ricorsi al Tar. «Chiediamo che non siano rinnovate le concessioni ai lidi». Su questo punto c´è un processo che parte a gennaio. Anche a Bagnoli fioriscono associazioni spontanee, alcune non hanno ancora un nome. Si interessano all´avanzamento della bonifica, che secondo Bagnolifutura è al 27 per cento (entro il 2008 completati i lavori a Porta del parco, Parco dello sport e Acquario tematico; e via ai cantieri degli Studios e del Parco urbano), ma non solo. Vogliono farsi sentire su caos da traffico e da discoteche estive, per gli allagamenti continui dovuti al cantiere del collettore, 10 anni di lavori mai finiti. La Rete, eccola. Chiaia si dice pronta a tornare in piazza se la Ztl dovesse naufragare, e col suo presidente municipale Chiosi denuncia l´allagamento dovuto alla pioggia di alcuni negozi in Galleria Umberto, «causato dalla mancata chiusura di alcuni spazi sulla copertura del monumento da parte dell´impresa che effettua i lavori». Al Vomero il consigliere municipale Norberto Gallo (lista Decidiamo Insieme) scopre che i 9 punti della Iervolino non sono nuovi impegni: «Si tratta delle vecchie promesse evidentemente non mantenute». E il comitato Valori collinari ribadisce la protesta del 15 dicembre nell´isola pedonale di via Scarlatti.


Le tangenti? «Regalie dell'imprenditore per reciproca simpatia»
Scritto da Gianluca Abate da il Corriere del Mezzogiorno, 04-12-2007 07:30

Accade, negli uffici della Regione Campania, che alcuni funzionari decidano di accelerare la pratica di un imprenditore «a titolo di consulenza». Accade, negli stessi uffici, che quest'ultimo elargisca una «regalìa» per «sdebitarsi ». E accade anche che la somma versata (e sequestrata) venga percepita «non a titolo di tangente », ma in virtù di una «reciproca simpatia». Eccola qui la versione dei quattro arrestati (due funzionari e due dipendenti della Regione) con l'accusa di aver chiesto mazzette a un imprenditore per favorirne una pratica.
Il gip Paola Valeria Scandone li ha scarcerati venerdì scorso. Il motivo? «Affievolite esigenze cautelari». E solo quelle per il momento, ché «nei loro confronti sussistono gravi indizi di colpevolezza». Le undici pagine con cui il giudice sostituisce la detenzione in carcere con la misura degli arresti domiciliari, riportano le versioni di accusa e difesa. E il provvedimento con cui la Procura chiedeva di tenerli in carcere, allegato al documento del gip, rivela che «c'è almeno un altro complice ». Il Corriere del Mezzogiorno li ha letti entrambi. Ecco la storia che raccontano. E che, per la prima volta dall'inizio di quest'inchiesta, viene messa nero su bianco in un provvedimento giudiziario.È il 7 novembre quando l'imprenditore denuncia «la richiesta di somme di denaro da parte di alcuni funzionari per far andare a buon fine una pratica di richiesta di finanziamenti». Scattano denuncia, inchiesta, pagamento- esca di 1.000 euro da parte dell'imprenditore ( microfonato dalla Digos) e blitz della polizia con tanto di arresto in flagranza. C'è anche altro, nell'inchiesta. Ci sono le intercettazioni ambientali negli uffici della Regione (e da lì «si evince la richiesta di altri soldi da consegnare entro Natale»), e c'è la conversazione registrata di un indagato che al telefono con la moglie «ammette d'aver preso quei soldi». È con queste prove in mano che il giudice interroga funzionari e dipendenti. E loro rispondono. Uno, Costanzo Barile (lo difende l'avvocato Carlo Maione), dice che quella somma che gli hanno trovato in tasca «è un compenso ricevuto, con leggerezza, per una consulenza» che hanno fatto i suoi colleghi d'ufficio. Un altro, Antonio Riccardo (assistito da Gennaro Malinconico), sostiene che si tratta di «attività di consulenza svolta spontaneamente nell'interesse dell'imprenditore». Un altro ancora, Camillo D'Ambra (assistito da Giancarlo Biancardi) dice che c'era «la necessità di accelerare una pratica», e che l'imprenditore avrebbe «assunto l'iniziativa di sdebitarsi facendo una regalìa » in denaro («piacere», chiosa il gip, «che l'indagato ha provveduto a sollecitare per non far far brutta figura all'imprenditore)». L'ultimo degli indagati, Andrea Fogliamanzillo (lo difende Gabriele Di Maio), dice che sì, che accettando quei soldi ha commesso «una leggerezza». Ma, aggiunge, la vicenda «è avvenuta in un clima di reciproca simpatia, in un contesto di rapporti amicali del tutto avulsi da un'attività di pressione, minaccia o intimidazione».È uno dei temi centrali, quello sulla qualificazione del reato come concussione (uno degli indagati ha spiegato che in quell'ufficio basta chiedere che la pratica sia affidata a un altro funzionario per evitare le asserite pressioni). Ma il giudice, pur rinviando su quest'aspetto a «ulteriori approfondimenti », ritiene che allo stato «sussistano comunque i «gravi indizi » e le (seppur affievolite) «esigenze cautelari», perché «c'è il concreto pericolo che, se liberi, gli indagati possano commettere delitti della stessa specie».La Procura, per la verità, chiedeva di più. E nelle sue tre pagine depositate per chiedere la convalida dell'arresto e la custodia in carcere, il pm Francesco Curcio spiegava che «gli indagati, con un semplice telefono cellulare non intestato a loro, potrebbero inquinare le prove, anche con la complicità di correi presenti nei loro uffici». Insomma, l'inchiesta è tutt'altro che chiusa. Forse anche perché, accusa ancora il magistrato, «gli arrestati, agendo con un meccanismo corale e ben oliato che induce la vittima in uno stato di soggezione, hanno perfettamente messo a punto con capacità e professionalità un sistema di esazione delle tangenti che non appare isolato ». E che non sia isolato lo proverebbero anche le indagini immediatamente successive all'arresto. «C'è, agli atti, la prova certa dell'esistenza di un altro complice. E le modalità professionali con le quali si è consumato il delitto fanno ritenere che lo stesso si inserisca in un quadro criminoso ben più ampio (...). Gli stessi indagati hanno spiegato che dovevano remunerare altri funzionari coinvolti nella vicenda».Questa storia l'ha raccontata lui, l'imprenditore. Un accusatore «la cui testimonianza ha i caratteri della serena attendibilità» (parole del gip). E che, soprattutto, «è immune da intenti di calunnia».