La trappola della droga non risparmia nessuno... Nemmeno chi sembra lontano anni luce da queste dipendenze... Eppure oggi si può assistere anche a questo... Carabinieri, increduli, che arrestano un vice parroco casertano... Tutto avviene a Scampia, dopo che questo aveva comprato delle dosi di crack... L'abito non fa il monaco!!!
Sacerdote acquista droga a Scampia
Scritto da Irene De Arcangelis da la Repubblica Napoli
martedì 03 aprile 2007
SI ERA vestito di grigio, senza neanche il colletto da sacerdote. Uno qualsiasi a bordo della sua auto, senza assicurazione, che dalla provincia di Caserta viene a Napoli, nel grande paradiso della droga che si chiama Scampìa. Per comprare cobrett e crack. Evidentemente non sa, il vice parroco di quarant´anni, dei mega controlli della polizia, delle piazze dello spaccio sorvegliate da qualche giorno ventiquattro ore su ventiquattro.
Non sa della guerra quotidiana alla centrale del traffico e delle faide di camorra. E se sa, non può fare a meno di tentare di comprare comunque. Ci finisce dentro, al centro della rete dei controlli, con la sua auto, una Peugeot senza assicurazione. Bloccato, controllato, interrogato e segnalato alla prefettura come consumatore di stupefacenti. Il suo nome tra quelli che ieri sono stati scoperti, dai poliziotti del vice questore Sergio Di Mauro, tra i mille personaggi controllati in una sola giornata. Gente di tutti i tipi, dall´avvocato al giardiniere con lavoro nella pubblica amministrazione. E tanti, tantissimi arrivati da altre province, altre regioni. Era per esempio di Pontecorvo il ragazzo di 24 anni che, proprio ieri pomeriggio, durante i controlli, è stato trovato dalla polizia morto per overdose, il corpo abbandonato sotto un viadotto di viale della Resistenza.Anche il sacerdote era arrivato da un´altra provincia. Ma la sua è storia diversa. Storia di una tardiva schiavitù, quella della droga. Cominciata a quarant´anni. Costretto ad arrivare a Napoli per comprare il peggio che offre il mercato: cobrett e crack, scarti di eroina e cocaina. Il crack che si può iniettare. A bordo della sua Peugeot arriva alle Vele di Scampia. Sa dove andare, come muoversi, spende all´incirca cinquanta euro, che consegna a un pusher in cambio delle dosi per uso personale. Quindi percorre via Labriola per lasciare Napoli. Pochi metri dopo c´è la pattuglia della polizia. Lui sembra uno qualsiasi, con il vestito grigio. Viene fermato come tutti gli altri e scoperto con le due dosi di droga a bordo di un´auto senza assicurazione. Portato in commissariato. Il controllo dei documenti, il verbale da inviare in prefettura: assuntore di stupefacenti. Un ufficio di polizia in cui forse non è mai entrato. «Sono disperato - ripete a testa bassa - Sto pensando di spogliarmi, lasciare la mia parrocchia». Storia amara, dolorosa, che imbarazza i poliziotti. Le domande ridotte al minimo necessario. Costretti anche a procedere al fermo dell´auto fuorilegge, che viene poi affidata al vice parroco in custodia giudiziale.
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