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15/03/07

Scontro fra studenti e polizia per l’arrivo di Bush in Colombia.

Le guerre non si fermano.... Ma nessuno ne parla.... i media sono venduti.... non conviene parlare delle guerre, soprattutto quelle che ci riguardano o che riguardano i "nostri alleati"....

La situazione è difficile... Ci sono più di 20 guerre in corso e nessuno ne sa niente....
Molte associazioni importanti (MSF, emergency, warnews ed altri) denunciano continuamente le vicende di guerra, ottenendo solo il silenzio omertoso dei media....

Ecco come Bush esporta la propria democrazia nel sud america...

Tratto da www.warnews.it


Inviato da Clara Capelli
sabato, 10 marzo 2007 11:13


Il 9 marzo circa 200 studenti dell’ Università Nazionale di Bogotà hanno protestato contro il viaggio in America Latina del presidente Bush, il quale l’11 marzo dovrebbe arrivare proprio nella capitale colombiana.
Armati di scudi ed elmetti e con il volto coperto da maschere, i manifestanti si sono scontrati con 300 poliziotti dei gruppi anti-sommossa. Questi hanno reagito lanciando loro gas lacrimogeni, mentre gli studenti rispondevano con pietre e “bombe patata”, piccoli ordigni esplosivi fatti di polvere da sparo avvolta in carta stagnola. AFP riporta che fino a questo momento non sembrano esserci stati feriti o arresti.
Principale ragione della protesta colombiana è il trattato di libero commercio che il Paese sudamericano ha firmato con gli Stati Uniti lo scorso novembre e che attualmente è fermo al Congresso di Washington per la discussione della sua ratifica. Questo trattato è visto da molti come un ulteriore atto di asservimento della Colombia all’America di Bush, che potrebbe seriamente danneggiare l’economia del Paese.

La visita di Bush a Bogotà, la prima dopo quella di Reagan nel 1982, desta serie preoccupazioni in materia di sicurezza. AFP rende noto che circa 21.000 agenti pattuglieranno la capitale.
L’agenzia rivela anche i timori del capo della polizia, generale Jorge Daniel Castro, il quale ha ammesso che i gruppi della guerriglia avrebbero pianificato azioni terroristiche per fermare la visita del presidente americano, ma ulteriori dettagli non sono stati forniti. “Abbiamo preso misure per neutralizzarli”, è stato il suo commento.

Bush in America Latina

Il viaggio di Bush è iniziato l’8 marzo e ha come tappe Brasile, Colombia, Guatemala, Messico e Uruguay. Scopo della missione è contrastare la crescente influenza del presidente venezuelano Hugo Chavez nel continente.
Il Brasile è stato la prima meta di Bush e anche lì le proteste non sono mancate. I media brasiliani hanno infatti reso noto che almeno 18 persone sarebbero rimaste ferite nel corso del corteo dell’8 marzo a San Paul, cui avrebbero partecipato circa 6000 fra studenti, ambientatalisti e simpatizzanti di sinistra.

Intanto Chavez si è recato in Argentina per discutere con il presidente Nestor Kirchner di temi di cooperazione economica. Egli sarà anche l'ospite d'onore alla manifestazione anti-Bush prevista per la sera del 10 marzo.

Clara Capelli "

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