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23/03/07

La guerra infinita!!!



La guerra continua sempre più sanguinosa... Ci sono in gioco troppi soldi... Troppo potere!!! Si sparano per strada, di giorno, tra la gente, con il rischio di uccidere qualche innocente (tantissime le vittime delle mafie secondo una stima di LIBERA)!!! Peppino impastato gridava "noi ci dobbiamo ribellare", Peppe Diana "per amore del mio popolo non tacerò", sono morti entrambi, ma entrambi ci hanno lasciato un sentimento dentro, un sentimento che si aggrappa al cuore, lo strozza, ci fa sentire tutto il dolore che può.... questo sentimento è l'indignazione... Solo fino a che riusciremo ad indignarci di fronte a questi avvenimenti, e questa indignazione ci spingerà ad agire, a ribellarci, solo allora potremo sconfiggere le mafie...

CAMORRA/Scampia, l'attacco finale ai Di Lauro

Scritto da Titti Beneduce da il Corriere del Mezzogiorno
venerdì 23 marzo 2007


Attacco finale al clan Di Lauro. E' questa la convinzione degli investigatori dopo l'uccisione di Lucio De Lucia, 52 anni, soprannominatao «capa 'e chiuovo», reggente dei Di Lauro a Scampia e Secondigliano, oltre che padre di Ugo, l'assassino di Mina Verde. La conferma arriva anche da un particolare macabro: il festeggiamento, con tanto di brindisi, degli scissionisti dopo l'eliminazione del rivale, uno degli ultimi superstiti del clan di «Ciruzzo 'o milionario» che fa pensare che stiamo assistendo alla «spallata» finale.

Nel Rione dei Fiori ( a Secondigliano), roccaforte dei Di Lauro, i militari hanno fatto, infatti, irruzione in un covo degli scissionisti nel quale c'erano le tracce di una cena recente per quattro o cinque commensali e cinque bottiglie di vino vuote. Non è escluso che la cena ( con relativi brindisi) sia stata organizzata per festeggiare, mercoledì sera, l'omicidio di De Lucia.
Commenta il prefetto: « Stiamo contendendo giorno per giorno il territorio ai clan.
Cerchiamo di riconquistar lo » . E il questore: « Bisogna avere pazienza. Quando saranno installate tutte le telecamere previste, la città sarà davvero più sicura » . Il giorno dopo l'omicidio « eccellente » di De Lucia, per Alessandro Pansa e Oscar Fioriolli la parola d'ordine è tranquillizzare. « Un altro omicidio — ha detto il prefetto — non vuol dire affatto che il piano per la sicurezza non funzioni. Non è vero che i camorristi girino impunemente armati per le strade: poiché un assassinio si pianifica sempre, le armi vengono portate a chi deve sparare pochi minuti prima che questo accada » .
L'occasione per tornare a discutere di criminalità e sicurezza è stata la presentazione, ieri mattina a Capodimonte, nella sede della Direzione interregionale della polizia, dei 50 agenti motociclisti inviati al compartimento della Stradale: 50 agenti che percorreranno, giorno e notte, la Tangenziale, l'autostrada Napoli — Salerno fino a Castellammare, lo svincolo dell'asse mediano e i raccordi auto stradali intorno a Napoli. I nuovi arrivati fanno parte del Reparto di intervento della polizia stradale, il Rips, la cui istituzione è stata decisa dopo l'esperimento positivo fatto a Roma: a chi ama i telefilm degli anni Ottanta non sfuggirà l'assonanza con i Chips, i motociclisti della polizia stradale californiana ( California Highway Patrols). In conferenza stampa, la battuta l'ha fatta Pansa.
Il nuovo reparto è stato presentato dal dirigente del compartimento della polizia stra dale, Ciro Nobile; è intervenuto anche il direttore interregionale della polizia, Rodolfo Poli. I 50 agenti — tutti uomini — hanno in media trent'anni e, ha spiegato Nobile, hanno frequentato un corso di specializzazione a Cesena. La loro sede sarà a Fuorigrotta, all'imbocco della Tangenziale, nei locali della società S. A. M. Saranno un occhio in più sulle migliaia di veicoli che ogni giorno arrivano a Napoli dalla provincia.
Ieri, intanto, polizia e carabinieri hanno fatto controlli straordinari a Secondigliano.
Circa 200 gli uomini impegnati, che hanno fatto perquisizioni e identificato persone.
La polizia ha arrestato due pregiudicati e sequestrato dieci motociclette. Tre le persone arrestate dai carabinieri. In via Janfolla, ma nel corso di un'altra operazione, i carabinieri del nucleo radiomobile hanno trovato una cassaforte a muro incassata in una parete del vano ascensore di un condominio; dentro c'erano centinaia di cartucce per armi da sparo comuni e da guerra. Oltre alla cassaforte, nel vano ascensore è stato rinvenuto e sequestrato anche un borsone contenente due pistole ( una semiautomatica ed un revolver) ed una mitraglietta M12 calibro 9 « parabellum » , uguale a quelle in dotazione alle forze dell'ordine.
Le armi sono state inviate al RaCIS di Roma ( Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche) per verificare, è scritto in una nota, « il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue o intimidatori » .

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