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29/03/07

Le bugie su Bagnoli!!!

Le bugie su Bagnoli e sul suo futuro, presente e passato, sono tante... Ora si iniziano a scoprire i primi altarini... Leggi e firma anche tu l'appello per Bagnoli che chiede sostanzialmente trasparenza, sulle scelte ancora da fare e sulla attuazione di scelte già fatte da molto tempo...

Veleni sull’arenile, manager verso il processo

Scritto da Leandro Del Gaudio da il Mattino
sabato 24 marzo 2007

Sabbie mescolate a sostanze altamente tossiche, esposizione inconsapevole di adulti e bambini all’inquinamento del litorale, grave danni alla salute pubblica. Rischio anche nelle acque dell’area flegrea, un pericolo per la salute pubblica, capace addirittura di incidere sulla crescita mentale dei bimbi. Sono le accuse che spingono la Procura a chiudere formalmente le indagini su cinque tra manager e amministratori pubblici.
La sezione lavoro coordinata dall’aggiunto Rosario Cantelmo è infatti pronta a chiedere l’apertura di un processo sulla gestione del litorale occidentale della periferia napoletana, a pochi passi dalla zona della colmata di Bagnoli, la cui destinazione è attualmente al centro di un controverso dibattito politico. Sotto inchiesta, dunque, Casimiro Monti, ex assessore comunale alla sanità, igiene e problematiche del mare; Francesco Nerli, come presidente della Port Authority; l’ingegnere Gennaro Cuccaro, dirigente del servizio «risorsa mare», addetto alla balneazione e alla pianificazione degli arenili; ma anche l’ignegnere Arcangelo Cesarano e Antonio Tosi, rispettivamente subcommissario di governo alla bonifica di Napoli ovest e direttore generale dell’Arpac. Ai primi tre viene contestato il reato di abuso d’ufficio, mentre gli ultimi due indagati rispondono di un’ipotesi di favoreggiamento. Un’inchiesta che ruota attorno al rilascio o al rinnovo delle concessioni demaniali agli imprenditori riuniti nel consorzio denominato Comaba, «per l’utilizzo turistico balneare degli arenili di Bagnoli e Coroglio». Pur essendo informati dal ministero dell’Ambiente - è questo il nucleo dell’indagine - sia l’autorità portuale che l’amministrazione comunale avrebbero deliberato (siamo al 18 febbraio del 2003) il rilascio di ben quindici concessioni per stabilimenti balneari inseriti in un progetto presentato dalla Comaba. Un rilascio ritenuto illegittimo, viste le gravi condizioni ambientali delle spiagge concesse in gestione ai privati. Ecco come chiosa la Procura: «Le concessioni vengono rilasciate al fine di arrecare un vantaggio patrimoniale ai più operatori riuniti nel consorzio Comaba, per la gestione della fascia costiera di Bagnoli e l’insediamento di attività turistico balneari ricreative». Accuse che vengono categoricamente respinte dai diretti interessati, pronti a dimostrare la correttezza della propria condotta. Una vicenda in cui è decisiva la cronologia. Nonostante il pericolo per la salute pubblica fosse segnalato da anni - si legge negli atti - l’organo politico avrebbe segnalato solo lo scorso primo agosto la «necessità della previa bonifica e della valutazione sanitaria delle acque». Allarmismi a parte, il quadro tracciato dagli inquirenti è poco confortante. Il magistrato parla di «elevata pericolosità e neurotossicità di metalli pesanti, atti a procurare sui bambini disordine di deficit di attenzione, ritardi mentaliu e disordini neuroinerenti allo sviluppo».

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