Ecco cosa pensano molti dei giovani casalesi di cui parla Saviano!!!!
Non la pensano molto diversamente da buona parte dei ragazzi di Scampia, che credono nel "Sistema", come loro unica fonte di lavoro e sicurezza!!!
Qui vince la camorra!!!
Qui perde lo stato!!!!!
«La camorra non esiste»
Scritto da Chiara Marasca da il Corriere del Mezzogiorno, 18-09-2007
Vincenzo è iscritto al liceo di Casal di Principe, mentre il suo amico («No, il mio nome non te lo dico») frequenta la ragioneria. Sono in piazza sin dall'inizio della manifestazione, in piedi, si spostano da un posto all'altro, più interessati a vedere chi c'è e chi non c'è che ad ascoltare gli interventi dal palco. Tanto loro le idee chiare ce le hanno già: «Questi parlano di lotta alla camorra, ma qui i problemi veri sono altri: il lavoro che non c'è, il cattivo esempio dato dalle forze dell'ordine», dice Vincenzo, «che spesso sono corrotte», aggiunge l'amico.
Quasi una maldestra richiesta di legalità, potrebbe sembrare, se subito dopo non arrivasse però un'altra frase a mettere in dubbio la passione civile dei due ragazzi: «È Saviano quello lì? Ancora l'hanno accidere? ». E comunque per loro «A Casale si vive bene», la camorra non si vede. Anzi, per un altro giovane, che segue la manifestazione ai margini della piazza, addirittura «La camorra e i boss non esistono: siete voi giornalisti a crearli». Anche lui il suo nome non vuole dirlo. Ha circa trent'anni, occhiali specchiati e tutta l'aria di essere il leader del gruppo, una decina di giovani, che più volte accompagna il discorso di Bertinotti con cori di ironico dissenso. «Noi siamo contro la politica. Che facciamo? Siamo imprenditori. Queste persone parlano di camorra solo per farsi pubblicità. Come Saviano, che sicuramente vorrà diventare un politico, un parlamentare». A chi obietta che per il suo impegno è anche stato minacciato dai clan replicano, «Ma quali minacce, vuole solo essere eletto deputato ».Lo stesso refrain che, durante la mattinata, consegna alla telecamera della «iena» Giulio Golia anche Nicola Schiavone, padre di Francesco, detto Sandokan, boss dei casalesi oggi in carcere: «Saviano?È solo un buffone, e probabilmente mira a entrare in politica». Ma in molti, invece, in piazza, Saviano lo difendono, e soprattutto, lo ringraziano per aver riacceso i riflettori sul tema camorra.Come Marcello e Barbara, studenti universitari, arrivati da Caserta: «Siamo qui perchè combattere la camorra è un dovere di tutti, questi temi ci interessano e pensiamo anche che ora sia il tempo di spostare l'attenzione dal ‘‘caso Saviano'' alle problematiche che il suo bellissimo libro ha sollevato».Convinta anche la partecipazione di un gruppo di pensionati, che, con amarezza, commenta la mancanza di giovani: «Qui a Casale i ragazzi sono disinteressati alla politica e alle battaglie civili, non hanno fiducia». E in effetti la piazza è gremita, ma i giovani, se si escludono gli studenti arrivati con i bus delle scuole che hanno aderito alla giornata anticlan, sono davvero pochi. Pochissimi, poi, sono di Casal di Principe, mentre la maggior parte è arrivata da fuori apposta per assistere alla manifestazione, come il folto gruppo di iscritti al circolo di Rifondazione comunista di Secondigliano: «Siamo qui per ascoltare il presidente Bertinotti e anche perché, abitando in una periferia inquinata dai clan, conosciamo bene il problema: le manifestazioni per la legalità sono importanti, purchè, però, i politici siano capaci di darvi un seguito ». È la stessa preoccupazione che turba anche Marisa Diana, cugina di don Peppino Diana, il prete assassinato tredici anni fa dalla camorra.Marisa insegna al Liceo scientifico di Casal di Principe ed è impegnata sul fronte anticlan come vicepresidente del Collegamento campano contro le camorre Gennaro Franciosi: «Cosa è cambiato in questi dodici mesi? Non molto. Dalla manifestazione del settembre scorso a oggi l'unica cosa che abbiamo riscontrato è stata una maggiore attenzione dell'assessorato regionale all'istruzione ai problemi delle nostre scuole. Per il resto — continua — credo che l'impegno dello Stato sul fronte anticlan, nonostante i buoni propositi, sia ancora insufficiente: servono interventi continui, concreti e mirati». E in prima fila, accanto alla nipote, emozionato e quasi confuso dal caldo e dalle attenzioni, siede anche Gennaro Diana, il padre del parroco ucciso dai clan, il cui testimone, Saviano, nel suo ‘‘Gomorra'', idealmente raccoglie ricordando le parole del famoso manifesto di denuncia «Per amore del mio popolo non tacerò».
Ascolta la tua radio preferita!!!
18/09/07
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2 commenti:
a breve pubblicherò sul web gratuitamente un libro su Dell'Utri e il suo processo per mafia. Sarà scaricabile gratuitamente su vari siti (tra questi pure il mio blog). Se siete interessati ve lo mando molto volentieri, è bene diffondere certe notizie che sono state nascoste al popolo italiano, ricordo che Dell'Utri è (purtroppo) senatore della repubblica
ciao, appena il file Pdf scaricabile sarà pronto te lo manderò (una decina di giorni). Non ho trovato la tua email sul sito, la mia è: lineagoticafight@libero.it
Nicola
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