tag:blogger.com,1999:blog-82709953670944296812024-03-05T12:59:18.184+01:00Rigurgito antiMafia"Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene." (Paolo Borsellino)Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.comBlogger157125tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-8517843570030630622008-09-23T15:01:00.002+01:002008-09-23T15:04:17.692+01:00...Terra mia....<p align="center"><strong><span style="font-size:6;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-size:85%;"><span style="font-family: arial;"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">Le parole di Saviano a testimonianza del difficilissimo periodo che vive la mia terra!!!</span></span></span></span></span></strong></p><p align="center"><strong><span style="font-size:6;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-size:85%;"><span style="font-family: arial;"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">Non chiudiamo gli occhi!!!!</span></span></span></span></span></strong></p><p align="center"><strong><span style="font-size:6;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-size:85%;"><span style="font-family: arial;"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">Non dimentichiamo!!!</span></span></span></span><br /></span></strong></p><p align="center"><strong><span style="font-size:6;">LETTERA A GOMORRA</span></strong></p><br /><br />I RESPONSABILI hanno dei nomi. Hanno dei volti. Hanno persino un'anima. O forse no. Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino, Pietro Vargas stanno portando avanti una strategia militare violentissima. Sono autorizzati dal boss latitante Michele Zagaria e si nascondono intorno a Lago Patria. Tra di loro si sentiranno combattenti solitari, guerrieri che cercano di farla pagare a tutti, ultimi vendicatori di una delle più sventurate e feroci terre d'Europa. Se la racconteranno così.<br /><br />Ma Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino e Pietro Vargas sono vigliacchi, in realtà: assassini senza alcun tipo di abilità militare. Per ammazzare svuotano caricatori all'impazzata, per caricarsi si strafanno di cocaina e si gonfiano di Fernet Branca e vodka. Sparano a persone disarmate, colte all'improvviso o prese alle spalle. Non si sono mai confrontati con altri uomini armati. Dinnanzi a questi tremerebbero, e invece si sentono forti e sicuri uccidendo inermi, spesso anziani o ragazzi giovani. Ingannandoli e prendendoli alle spalle.<br /><br />E io mi chiedo: nella vostra terra, nella nostra terra sono ormai mesi e mesi che un manipolo di killer si aggira indisturbato massacrando soprattutto persone innocenti. Cinque, sei persone, sempre le stesse. Com'è possibile? Mi chiedo: ma questa terra come si vede, come si rappresenta a se stessa, come si immagina? Come ve la immaginate voi la vostra terra, il vostro paese? Come vi sentite quando andate al lavoro, passeggiate, fate l'amore? Vi ponete il problema, o vi basta dire, 'così è sempre stato e sempre sarà così'?<br /><br />Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient'altro. Vi bastano queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire 'non faccio niente di male, sono una persona onesta' per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull'anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace? Vi basta veramente?<br /><br />Questo gruppo di fuoco ha ucciso soprattutto innocenti. In qualsiasi altro paese la libertà d'azione di un simile branco di assassini avrebbe generato dibattiti, scontri politici, riflessioni. Invece qui si tratta solo di crimini connaturati a un territorio considerato una delle province del buco del culo d'Italia. E quindi gli inquirenti, i carabinieri e poliziotti, i quattro cronisti che seguono le vicende, restano soli. Neanche chi nel resto del paese legge un giornale, sa che questi killer usano sempre la stessa strategia: si fingono poliziotti. Hanno lampeggiante e paletta, dicono di essere della Dia o di dover fare un controllo di documenti. Ricorrono a un trucco da due soldi per ammazzare con più facilità. E vivono come bestie: tra masserie di bufale, case di periferia, garage.<br /><br />Hanno ucciso sedici persone. La mattanza comincia il 2 maggio verso le sei del mattino in una masseria di bufale a Cancello Arnone. Ammazzano il padre del pentito Domenico Bidognetti, cugino ed ex fedelissimo di <i>Cicciotto e' mezzanotte.</i><br /><br />Umberto Bidognetti aveva 69 anni e in genere era accompagnato pure dal figlio di Mimì, che giusto quella mattina non era riuscito a tirarsi su dal letto per aiutare il nonno. Il 15 maggio uccidono a Baia Verde, frazione di Castel Volturno, il sessantacinquenne Domenico Noviello, titolare di una scuola guida. Domenico Noviello si era opposto al racket otto anni prima. Era stato sotto scorta, ma poi il ciclo di protezione era finito. Non sapeva di essere nel mirino, non se l'aspettava. Gli scaricano addosso 20 colpi mentre con la sua Panda sta andando a fare una sosta al bar prima di aprire l'autoscuola. La sua esecuzione era anche un messaggio alla Polizia che stava per celebrare la sua festa proprio a Casal di Principe, tre giorni dopo, e ancor più una chiara dichiarazione: può passare quasi un decennio ma i Casalesi non dimenticano.<br /><br />Prima ancora, il 13 maggio, distruggono con un incendio la fabbrica di materassi di Pietro Russo a Santa Maria Capua Vetere. È l'unico dei loro bersagli ad avere una scorta. Perché è stato l'unico che, con Tano Grasso, tentò di organizzare un fronte contro il racket in terra casalese. Poi, il 30 maggio, a Villaricca colpiscono alla pancia Francesca Carrino, una ragazza, venticinque anni, nipote di Anna Carrino, la ex compagna di Francesco Bidognetti, pentita. Era in casa con la madre e con la nonna, ma era stata lei ad aprire la porta ai killer che si spacciavano per agenti della Dia.<br /><br />Non passa nemmeno un giorno che a Casal di Principe, mentre dopo pranzo sta per andare al 'Roxy bar', uccidono Michele Orsi, imprenditore dei rifiuti vicino al clan che, arrestato l'anno prima, aveva cominciato a collaborare con la magistratura svelando gli intrighi rifiuti-politica-camorra. È un omicidio eccellente che fa clamore, solleva polemiche, fa alzare la voce ai rappresentanti dello Stato. Ma non fa fermare i killer.<br /><br />L'11 luglio uccidono al Lido 'La Fiorente' di Varcaturo Raffaele Granata, 70 anni, gestore dello stabilimento balneare e padre del sindaco di Calvizzano. Anche lui paga per non avere anni prima ceduto alle volontà del clan. Il 4 agosto massacrano a Castel Volturno Ziber Dani e Arthur Kazani che stavano seduti ai tavoli all'aperto del 'Bar Kubana' e, probabilmente, il 21 agosto Ramis Doda, venticinque anni, davanti al 'Bar Freedom' di San Marcellino. Le vittime sono albanesi che arrotondavano con lo spaccio, ma avevano il permesso di soggiorno e lavoravano nei cantieri come muratori e imbianchini.<br /><br />Poi il 18 agosto aprono un fuoco indiscriminato contro la villetta di Teddy Egonwman, presidente dei nigeriani in Campania, che si batte da anni contro la prostituzione delle sue connazionali, ferendo gravemente lui, sua moglie Alice e altri tre amici.<br /><br />Tornano a San Marcellino il 12 settembre per uccidere Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi, massacrati mentre stavano facendo manutenzione ai camion della ditta di trasporti di cui il primo era titolare. Anche lui non aveva obbedito, e chi gli era accanto è stato ucciso perché testimone.<br /><br />Infine, il 18 settembre, trivellano prima Antonio Celiento, titolare di una sala giochi a Baia Verde, e un quarto d'ora dopo aprono un fuoco di 130 proiettili di pistole e kalashnikov contro gli africani riuniti dentro e davanti la sartoria 'Ob Ob Exotic Fashion' di Castel Volturno. Muoiono Samuel Kwaku, 26 anni, e Alaj Ababa, del Togo; Cristopher Adams e Alex Geemes, 28 anni, liberiani; Kwame Yulius Francis, 31 anni, e Eric Yeboah, 25, ghanesi, mentre viene ricoverato con ferite gravi Joseph Ayimbora, 34 anni, anche lui del Ghana. Solo uno o due di loro avevano forse a che fare con la droga, gli altri erano lì per caso, lavoravano duro nei cantieri o dove capitava, e pure nella sartoria.<br /><br />Sedici vittime in meno di sei mesi. Qualsiasi paese democratico con una situazione del genere avrebbe vacillato. Qui da noi, nonostante tutto, neanche se n'è parlato. Neanche si era a conoscenza da Roma in su di questa scia di sangue e di questo terrorismo, che non parla arabo, che non ha stelle a cinque punte, ma comanda e domina senza contrasto.<br /><br />Ammazzano chiunque si opponga. Ammazzano chiunque capiti sotto tiro, senza riguardi per nessuno. La lista dei morti potrebbe essere più lunga, molto più lunga. E per tutti questi mesi nessuno ha informato l'opinione pubblica che girava questa 'paranza di fuoco'. Paranza, come le barche che escono a pescare insieme in alto mare. Nessuno ne ha rivelato i nomi sino a quando non hanno fatto strage a Castel Volturno.<br /><br />Ma sono sempre gli stessi, usano sempre le stesse armi, anche se cercano di modificarle per trarre in inganno la scientifica, segno che ne hanno a disposizione poche. Non entrano in contatto con le famiglie, stanno rigorosamente fra di loro. Ogni tanto qualcuno li intravede nei bar di qualche paesone, dove si fermano per riempirsi d'alcol. E da sei mesi nessuno riesce ad acciuffarli.<br /><br />Castel Volturno, territorio dove è avvenuta la maggior parte dei delitti, non è un luogo qualsiasi. Non è un quartiere degradato, un ghetto per reietti e sfruttati come se ne possono trovare anche altrove, anche se ormai certe sue zone somigliano più alle hometown dell'Africa che al luogo di turismo balneare per il quale erano state costruite le sue villette. Castel Volturno è il luogo dove i Coppola edificarono la più grande cittadella abusiva del mondo, il celebre Villaggio Coppola.<br /><br />Ottocentosessantatremila metri quadrati occupati col cemento. Che abusivamente presero il posto di una delle più grandi pinete marittime del Mediterraneo. Abusivo l'ospedale, abusiva la caserma dei carabinieri, abusive le poste. Tutto abusivo. Ci andarono ad abitare le famiglie dei soldati della Nato. Quando se ne andarono, il territorio cadde nell'abbandono più totale e divenne tutto feudo di Francesco Bidognetti e al tempo stesso territorio della mafia nigeriana.<br /><br />I nigeriani hanno una mafia potente con la quale ai Casalesi conveniva allearsi, il loro paese è diventato uno snodo nel traffico internazionale di cocaina e le organizzazioni nigeriane sono potentissime, capaci di investire soprattutto nei money transfer, i punti attraverso i quali tutti gli immigrati del mondo inviano i soldi a casa. Attraverso questi, i nigeriani controllano soldi e persone. Da Castel Volturno transita la coca africana diretta soprattutto in Inghilterra. Le tasse sul traffico che quindi il clan impone non sono soltanto il pizzo sullo spaccio al minuto, ma accordi di una sorta di joint venture. Ora però i nigeriani sono potenti, potentissimi. Così come lo è la mafia albanese, con la quale i Casalesi sono in affari.<br /><br />E il clan si sta slabbrando, teme di non essere più riconosciuto come chi comanda per primo e per ultimo sul territorio. Ed ecco che nei vuoti si insinuano gli uomini della paranza. Uccidono dei pesci piccoli albanesi come azione dimostrativa, fanno strage di africani - e fra questi nessuno viene dalla Nigeria - colpiscono gli ultimi anelli della catena di gerarchie etniche e criminali. Muoiono ragazzi onesti, ma come sempre, in questa terra, per morire non dev'esserci una ragione. E basta poco per essere diffamati.<br /><br />I ragazzi africani uccisi erano immediatamente tutti 'trafficanti' come furono 'camorristi' Giuseppe Rovescio e Vincenzo Natale, ammazzati a Villa Literno il 23 settembre 2003 perché erano fermi a prendere una birra vicino a Francesco Galoppo, affiliato del clan Bidognetti. Anche loro furono subito battezzati come criminali.<br /><br />Non è la prima volta che si compie da quelle parti una mattanza di immigrati. Nel 1990 Augusto La Torre, boss di Mondragone, partì con i suoi fedelissimi alla volta di un bar che, pur gestito da italiani, era diventato un punto di incontro per lo spaccio degli africani. Tutto avveniva sempre lungo la statale Domitiana, a Pescopagano, pochi chilometri a nord di Castel Volturno, però già in territorio mondragonese. Uccisero sei persone, fra cui il gestore, e ne ferirono molte altre. Anche quello era stato il culmine di una serie di azioni contro gli stranieri, ma i Casalesi che pure approvavano le intimidazioni non gradirono la strage. La Torre dovette incassare critiche pesanti da parte di Francesco 'Sandokan' Schiavone. Ma ora i tempi sono cambiati e permettono di lasciar esercitare una violenza indiscriminata a un gruppo di cocainomani armati.<br /><br />Chiedo di nuovo alla mia terra che immagine abbia di sé. Lo chiedo anche a tutte quelle associazioni di donne e uomini che in grande silenzio qui lavorano e si impegnano. A quei pochi politici che riescono a rimanere credibili, che resistono alle tentazioni della collusione o della rinuncia a combattere il potere dei clan. A tutti coloro che fanno bene il loro lavoro, a tutti coloro che cercano di vivere onestamente, come in qualsiasi altra parte del mondo. A tutte queste persone. Che sono sempre di più, ma sono sempre più sole.<br /><br />Come vi immaginate questa terra? Se è vero, come disse Danilo Dolci, che ciascuno cresce solo se è sognato, voi come ve li sognate questi luoghi? Non c'è stata mai così tanta attenzione rivolta alle vostre terre e quel che vi è avvenuto e vi avviene. Eppure non sembra cambiato molto. I due boss che comandano continuano a comandare e ad essere liberi. Antonio Iovine e Michele Zagaria. Dodici anni di latitanza. Anche di loro si sa dove sono. Il primo è a San Cipriano d'Aversa, il secondo a Casapesenna. In un territorio grande come un fazzoletto di terra, possibile che non si riesca a scovarli?<br /><br />È storia antica quella dei latitanti ricercati in tutto il mondo e poi trovati proprio a casa loro. Ma è storia nuova che ormai ne abbiano parlato più e più volte giornali e tv, che politici di ogni colore abbiano promesso che li faranno arrestare. Ma intanto il tempo passa e nulla accade. E sono lì. Passeggiano, parlano, incontrano persone.<br /><br />Ho visto che nella mia terra sono comparse scritte contro di me. Saviano merda. Saviano verme. E un'enorme bara con il mio nome. E poi insulti, continue denigrazioni a partire dalla più ricorrente e banale: 'Quello s'è fatto i soldi'. Col mio lavoro di scrittore adesso riesco a vivere e, per fortuna, pagarmi gli avvocati. E loro? Loro che comandano imperi economici e si fanno costruire ville faraoniche in paesi dove non ci sono nemmeno le strade asfaltate?<br /><br />Loro che per lo smaltimento di rifiuti tossici sono riusciti in una sola operazione a incassare sino a 500 milioni di euro e hanno imbottito la nostra terra di veleni al punto tale di far lievitare fino al 24% certi tumori, e le malformazioni congenite fino all'84% per cento? Soldi veri che generano, secondo l'Osservatorio epidemiologico campano, una media di 7.172,5 morti per tumore all'anno in Campania. E ad arricchirsi sulle disgrazie di questa terra sarei io con le mie parole, o i carabinieri e i magistrati, i cronisti e tutti gli altri che con libri o film o in ogni altro modo continuano a denunciare? Com'è possibile che si crei un tale capovolgimento di prospettive? Com'è possibile che anche persone oneste si uniscano a questo coro? Pur conoscendo la mia terra, di fronte a tutto questo io rimango incredulo e sgomento e anche ferito al punto che fatico a trovare la mia voce.<br /><br />Perché il dolore porta ad ammutolire, perché l'ostilità porta a non sapere a chi parlare. E allora a chi devo rivolgermi, che cosa dico? Come faccio a dire alla mia terra di smettere di essere schiacciata tra l'arroganza dei forti e la codardia dei deboli? Oggi qui in questa stanza dove sono, ospite di chi mi protegge, è il mio compleanno. Penso a tutti i compleanni passati così, da quando ho la scorta, un po' nervoso, un po' triste e soprattutto solo.<br /><br />Penso che non potrò mai più passarne uno normale nella mia terra, che non potrò mai più metterci piede. Rimpiango come un malato senza speranze tutti i compleanni trascurati, snobbati perché è solo una data qualsiasi, e un altro anno ce ne sarà uno uguale. Ormai si è aperta una voragine nel tempo e nello spazio, una ferita che non potrà mai rimarginarsi. E penso pure e soprattutto a chi vive la mia stessa condizione e non ha come me il privilegio di scriverne e parlare a molti.<br /><br />Penso ad altri amici sotto scorta, Raffaele, Rosaria, Lirio, Tano, penso a Carmelina, la maestra di Mondragone che aveva denunciato il killer di un camorrista e che da allora vive sotto protezione, lontana, sola. Lasciata dal fidanzato che doveva sposare, giudicata dagli amici che si sentono schiacciati dal suo coraggio e dalla loro mediocrità. Perché non c'era stata solidarietà per il suo gesto, anzi, ci sono state critiche e abbandono. Lei ha solo seguito un richiamo della sua coscienza e ha dovuto barcamenarsi con il magro stipendio che le dà lo stato.<br /><br />Cos'ha fatto Carmelina, cos'hanno fatto altri come lei per avere la vita distrutta e sradicata, mentre i boss latitanti continuano a poter vivere protetti e rispettati nelle loro terre? E chiedo alla mia terra: che cosa ci rimane? Ditemelo. Galleggiare? Far finta di niente? Calpestare scale di ospedali lavate da cooperative di pulizie loro, ricevere nei serbatoi la benzina spillata da pompe di benzina loro? Vivere in case costruite da loro, bere il caffè della marca imposta da loro (ogni marca di caffè per essere venduta nei bar deve avere l'autorizzazione dei clan), cucinare nelle loro pentole (il clan Tavoletta gestiva produzione e vendita delle marche più prestigiose di pentole)?<br /><br />Mangiare il loro pane, la loro mozzarella, i loro ortaggi? Votare i loro politici che riescono, come dichiarano i pentiti, ad arrivare alle più alte cariche nazionali? Lavorare nei loro centri commerciali, costruiti per creare posti di lavoro e sudditanza dovuta al posto di lavoro, ma intanto non c'è perdita, perché gran parte dei negozi sono loro? Siete fieri di vivere nel territorio con i più grandi centri commerciali del mondo e insieme uno dei più alti tassi di povertà? Passare il tempo nei locali gestiti o autorizzati da loro? Sedervi al bar vicino ai loro figli, i figli dei loro avvocati, dei loro colletti bianchi? E trovarli simpatici e innocenti, tutto sommato persone gradevoli, perché loro in fondo sono solo ragazzi, che colpa hanno dei loro padri.<br /><br />E infatti non si tratta di stabilire colpe, ma di smettere di accettare e di subire sempre, smettere di pensare che almeno c'è ordine, che almeno c'è lavoro, e che basta non grattare, non alzare il velo, continuare ad andare avanti per la propria strada. Che basta fare questo e nella nostra terra si è già nel migliore dei mondi possibili, o magari no, ma nell'unico mondo possibile sicuramente.<br /><br />Quanto ancora dobbiamo aspettare? Quanto ancora dobbiamo vedere i migliori emigrare e i rassegnati rimanere? Siete davvero sicuri che vada bene così? Che le serate che passate a corteggiarvi, a ridere, a litigare, a maledire il puzzo dei rifiuti bruciati, a scambiarvi quattro chiacchiere, possano bastare? Voi volete una vita semplice, normale, fatta di piccole cose, mentre intorno a voi c'è una guerra vera, mentre chi non subisce e denuncia e parla perde ogni cosa. Come abbiamo fatto a divenire così ciechi? Così asserviti e rassegnati, così piegati? Come è possibile che solo gli ultimi degli ultimi, gli africani di Castel Volturno che subiscono lo sfruttamento e la violenza dei clan italiani e di altri africani, abbiano saputo una volta tirare fuori più rabbia che paura e rassegnazione? Non posso credere che un sud così ricco di talenti e forze possa davvero accontentarsi solo di questo.<br /><br />La Calabria ha il Pil più basso d'Italia ma 'Cosa Nuova', ossia la ?ndrangheta, fattura quanto e più di una intera manovra finanziaria italiana. Alitalia sarà in crisi, ma a Grazzanise, in un territorio marcio di camorra, si sta per costruire il più grande aeroporto italiano, il più vasto del Mediterraneo. Una terra condannata a far circolare enormi capitali senza avere uno straccio di sviluppo vero, e invece ha danaro, profitto, cemento che ha il sapore del saccheggio, non della crescita.<br /><br />Non posso credere che riescano a resistere soltanto pochi individui eccezionali. Che la denuncia sia ormai solo il compito dei pochi singoli, preti, maestri, medici, i pochi politici onesti e gruppi che interpretano il ruolo della società civile. E il resto? Gli altri se ne stanno buoni e zitti, tramortiti dalla paura? La paura. L'alibi maggiore. Fa sentire tutti a posto perché è in suo nome che si tutelano la famiglia, gli affetti, la propria vita innocente, il proprio sacrosanto diritto a viverla e costruirla.<br /><br />Ma non avere più paura non sarebbe difficile. Basterebbe agire, ma non da soli. La paura va a braccetto con l'isolamento. Ogni volta che qualcuno si tira indietro crea altra paura, che crea ancora altra paura, in un crescendo esponenziale che immobilizza, erode, lentamente manda in rovina.<br /><br />'Si può edificare la felicità del mondo sulle spalle di un unico bambino maltrattato?', domanda Ivan Karamazov a suo fratello Aljo?a. Ma voi non volete un mondo perfetto, volete solo una vita tranquilla e semplice, una quotidianità accettabile, il calore di una famiglia. Accontentarvi di questo pensate che vi metta al riparo da ansie e dolori. E forse ci riuscite, riuscite a trovare una dimensione in cui trovate serenità. Ma a che prezzo?<br /><br />Se i vostri figli dovessero nascere malati o ammalarsi, se un'altra volta dovreste rivolgervi a un politico che in cambio di un voto vi darà un lavoro senza il quale anche i vostri piccoli sogni e progetti finirebbero nel vuoto, quando faticherete ad ottenere un mutuo per la vostra casa mentre i direttori delle stesse banche saranno sempre disponibili con chi comanda, quando vedrete tutto questo forse vi renderete conto che non c'è riparo, che non esiste nessun ambito protetto, e che l'atteggiamento che pensavate realistico e saggiamente disincantato vi ha appestato l'anima di un risentimento e rancore che toglie ogni gusto alla vostra vita.<br /><br />Perché se tutto ciò è triste la cosa ancora più triste è l'abitudine. Abituarsi che non ci sia null'altro da fare che rassegnarsi, arrangiarsi o andare via. Chiedo alla mia terra se riesce ancora ad immaginare di poter scegliere. Le chiedo se è in grado di compiere almeno quel primo gesto di libertà che sta nel riuscire a pensarsi diversa, pensarsi libera. Non rassegnarsi ad accettare come un destino naturale quel che è invece opera degli uomini.<br /><br />Quegli uomini possono strapparti alla tua terra e al tuo passato, portarti via la serenità, impedirti di trovare una casa, scriverti insulti sulle pareti del tuo paese, possono fare il deserto intorno a te. Ma non possono estirpare quel che resta una certezza e, per questo, rimane pure una speranza. Che non è giusto, non è per niente naturale, far sottostare un territorio al dominio della violenza e dello sfruttamento senza limiti. E che non deve andare avanti così perché così è sempre stato. Anche perché non è vero che tutto è sempre uguale, ma è sempre peggio.<br /><br />Perché la devastazione cresce proporzionalmente con i loro affari, perché è irreversibile come la terra una volta per tutte appestata, perché non conosce limiti. Perché là fuori si aggirano sei killer abbrutiti e strafatti, con licenza di uccidere e non mandato, che non si fermano di fronte a nessuno. Perché sono loro l'immagine e somiglianza di ciò che regna oggi su queste terre e di quel che le attende domani, dopodomani, nel futuro. Bisogna trovare la forza di cambiare. Ora, o mai più.<br /><br /><i>Copyright 2008<br />by Roberto Saviano<br />Published by arrangement<br />of Roberto Santachiara<br />Literary Agency</i><br /><br /><span class="EC_EC_date">(<i>22 settembre 2008)</i></span>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-17721771801164940412008-05-23T11:01:00.000+01:002008-05-23T11:02:09.831+01:00Senza parole<object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/DC-BvnDqLV4&hl=it"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/DC-BvnDqLV4&hl=it" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" height="355" width="425"></embed></object>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-29379425386106063192008-04-21T22:04:00.004+01:002008-04-21T22:10:59.976+01:00Travaglio docet!!!<div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><span style="font-size:180%;"><span style="font-size:85%;"><span class="title"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">A volte la verità è sotto ai nostri occhi, ma la nebbia ed il fumo dell'informazione falsa dei giornali, non ci permette di vederla!!!<br />Cerchiamo la realtà!!!<br />Cerchiamo la verità!!!<br />Cerchiamo la libertà di informazione!!!</span></span></span><span style="font-weight: bold;" class="title"><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold;"><br /></span></span></span></span></span><span style="font-size:180%;"><span style="font-weight: bold;" class="title"></span></span></div><span style="font-size:180%;"><span style="font-size:85%;"><span class="title"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">Tratto da www.voglioscendere.ilcannocchiale.it</span></span></span></span><span style="font-size:180%;"><span style="font-weight: bold;" class="title"><br /></span></span></div><blockquote><div style="text-align: center;"><span style="font-size:180%;"><span style="font-weight: bold;" class="title">Tutti i santi di Silvio</span></span><br /></div> <span style="font-size:85%;"><em></em><br /></span>Una notizia di <strong>21 righe sul <em>Corriere</em></strong> e una <strong>candidatura nel Pdl </strong>passata inosservata gettano nuova luce su un’affaire dimenticata da tutti fuorchè da <strong>Silvio Berlusconi</strong>, che seguita a citarla come prova dell’”uso politico della giustizia”: <strong>le tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza</strong>, peraltro accertate dalla Cassazione che ha condannato gli ufficiali corrotti e il manager corruttore, <strong>Salvatore Sciascia</strong>, arrestato nel ’94 e <strong>reo confesso </strong>di tre mazzette da 100 milioni di lire per ammorbidire verifiche fiscali a Videotime, Mondadori e Mediolanum. Chi gli diede l’ok e il denaro? Lui dice: <strong>Paolo Berlusconi</strong>. Questi conferma, ma il Tribunale l’assolve e condanna Silvio. Che pure per i giudici d’appello (reato commesso, ma prescritto) è il <strong>vero mandante</strong>. Poi la Cassazione assolve pure lui per “insufficienza probatoria”, sostenendo che potrebbe esser stato Paolo, ormai improcessabile.<br /><br />Strano: è per proteggere Silvio - allora presidente del Consiglio - che il consulente Fininvest <strong>Massimo Maria Berruti</strong>, l’8 giugno ’94, manda il maresciallo <strong>Alberto Corrado</strong> a suggerire al colonnello <strong>Angelo Tanca </strong>di non far parola con i giudici della mazzetta Mondadori. Berruti finisce in carcere, subito dopo Sciascia e Paolo. Dalle sue carte salta fuori il “pass” che prova come quella sera, poco prima di chiamare Corrado, Berruti fosse a <strong>Palazzo Chigi </strong>per incontrare il premier. Giunto apposta da Milano, salì da lui alle 20.45, uscì alle 21.30 e chiamò Corrado. Per questo il Pool invia a Berlusconi il <strong>famoso invito a comparire</strong>: per interrogare lui e Berruti, separatamente, su quella sera fatidica. Mossa azzeccata: il premier si dice <strong>contrario alle mazzette</strong>; precisa di non sapere nulla di quelle alla Finanza; ma aggiunge che i suoi manager erano concussi. Strano: se non sa nulla, come sa che è concussione? Poi rievoca dettagliatamente l’incontro con Berruti (“parlammo della campagna in Sicilia”). Ma Berruti nell’altra stanza nega che sia avvenuto: “Il consiglio dei ministri finì tardi e me ne andai prima”. L’indomani Berlusconi scopre la contraddizione e <strong>telefona in Procura per ritrattare</strong>: “Mi sono sbagliato, l’incontro non ci fu per il protrarsi del consiglio dei ministri”. I suoi due segretari, <strong>Marinella Brambilla e Niccolò Querci</strong>, confermano. Ma il verbale ufficiale indica che il Cdm finì alle 21: Berruti ebbe tutto il tempo di vedere il premier, ottenere l’ok al depistaggio e metterlo in atto.<br /><br />Il mese scorso Brambilla e Querci sono stati ricondannati in appello a 16 mesi per <strong>falsa testimonianza</strong> (21 righe sul Corriere, non una parola sugli altri giornali e in tv). <strong>Berruti</strong>, condannato a 8 mesi per favoreggiamento, <strong>è deputato dal 1996</strong>. Ora, a Montecitorio, lo raggiunge Sciascia, condannato a 2 anni e 6 mesi per corruzione. Strano: Berlusconi è contrario alle mazzette e poi <strong>promuove chi le paga e chi le copre</strong>? E come poteva Berruti favoreggiare un innocente? E perché mai i due segretari avrebbero mentito per proteggere un innocente? Se <strong>Vittorio Mangano</strong>, per la sua omertà a tenuta stagna, è un “eroe”, questi sono perlomeno martiri. <strong>Santi subito</strong>.</blockquote>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-6642840443447506412008-04-18T10:13:00.003+01:002008-04-18T10:27:50.349+01:00Lotta alla camorra!!!<div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold;" class="article_seperator"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">Qualcosa si muove!!!<br />Ma non è ancora abbastanza!!!<br />Bisogna colpire il sistema alla base.... Colpire la loro economia!!!<br />Bloccarla!!!<br />Confiscare tutte le proprietà dei clan!!!<br /></span></span></span><span style="font-size:100%;"><span style="color: rgb(255, 0, 0); font-weight: bold;" id="_ctl0_ColonnaCentrale_text">La <a href="http://www.libera.it/content.aspx?p=beni1&s=1">legge n. 109/96</a></span></span><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold; color: rgb(255, 0, 0);" class="article_seperator"><a href="http://www.libera.it/content.aspx?p=beni1&s=1"> </a> </span><span style="font-weight: bold; color: rgb(255, 0, 0);">regola in maniera perfetta la gestione dei beni confiscati alla mafia per uso sociale!!! Bisogna combattere perchè sia conosciuta e perchè venga applicata!!!<br />La lotta alla camorra deve essere totalitaria, combattere sotto tutti i fronti!!!<br />La mafia è una montagna di merda!!!!<br /></span></span><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;"></span></span></div><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;"><br />Colpo alla cosca dei Casalesi sotto racket tutta la Domiziana</span></span> <script language="JavaScript" type="text/JavaScript"> function mxclightup(imageobject, opacity){ if (navigator.appName.indexOf("Netscape")!=-1 &&parseInt(navigator.appVersion)>=5) imageobject.style.MozOpacity=opacity/100 else if (navigator.appName.indexOf("Microsoft")!= -1 &&parseInt(navigator.appVersion)>=4) imageobject.filters.alpha.opacity=opacity } </script> </div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%"> <tbody><tr> <td><div style="text-align: center;"> </div><p style="text-align: center;" class="writtenby"><span style="font-size:78%;">Scritto da Irene De Arcangelis da la Repubblica Napoli, 18-04-2008 06:28</span></p><p class="writtenby"><span style="font-size:85%;"><br /></span></p> </td> </tr> </tbody></table> <div align="justify"> La colpa di Luigi Petrella era lavorare come custode in un complesso di villette mono familiari a Castelvolturno. Guardiano con precedenti penali, fratello di un ex consigliere comunale, si era fatto la fama di "confidente" delle forze dell´ordine. La camorra casertana lo condannò a morte quando, nel settembre ‘99, i carabinieri arrestarono Giuseppe Dell´Aversano, latitante pezzo da novanta dei Casalesi meglio noto come "Peppe ‘o diavolo", che si era nascosto in uno di quei villini di località Torre di Pescopagano. I boss fecero un grossolano "due più due". È stato Petrella, dedussero, a indicare alle forze dell´ordine dove si nascondeva Dell´Aversano. Lo sapeva, perché da custode conosceva tutto del complesso residenziale. </div> <div align="justify"> Luigi Petrella venne ucciso quarantotto ore dopo l´arresto di Peppe ‘o diavolo. Gli investigatori intuirono il movente e l´errore. Il custode del parco non aveva fatto alcuna "soffiata". Ma quel delitto fu l´origine dell´intera indagine, che in sei anni ha riservato anche colpi di scena, vicende fino a quel momento nascoste, ruoli e giri d´affari. La notte scorsa il blitz. Hanno lavorato fianco a fianco la Dia del vice questore Adolfo Grauso, i carabinieri di Caserta al comando del colonnello Carmelo Burgio, la Squadra mobile del vice questore Rodolfo Ruperti. Per eseguire cinquantadue ordinanze di custodia cautelare in carcere su un totale di sessantotto, chieste dai pm dell´Antimafia Francesco Curcio e Marco Del Gaudio, del pool guidato da Franco Roberti. Le accuse: associazione camorristica, armi, traffico di droga, estorsioni. Finanche, per due donne, la illecita concorrenza. Ma anche la ricostruzione di omicidi come quello di Genovese Pagliuca. Il macellaio venne ammazzato perché una delle amanti del boss Bidognetti voleva avere una relazione con la sua fidanzata. La ragazza venne quindi sequestrata e violentata dai fratelli della donna.<br />Il blitz sega le gambe del potere al clan Bidognetti, quello del boss Francesco Cicciotto ‘e mezzanotte, gruppo predominante all´interno dei Casalesi. Ma colpisce in parte anche i loro rivali Tavoletta. Perché la sostanza, per gli investigatori, è una: la camorra aveva conquistato e voleva mantenere il controllo della Domiziana, dalle cliniche private alle salumerie, dalla singola dose di hashish ai videopoker. Tant´è che l´operazione di ieri si chiama "Domizia", e ha riguardato l´intero territorio tra Castelvolturno e Villa Literno. Tra le cifre dell´operazione, l´arresto di tre donne (di cui due madre e figlia), una quarta ordinanza notificata anche alla convivente di Francesco Bidognetti peraltro già pentita. Tre latitanti presi, tra cui Aniello Bidognetti, figlio del capoclan. In manette anche un medico ginecologo della camorra.<br />«Senza sicurezza e senza legalità non può esserci sviluppo», ha commentato il blitz il sindaco di Villa Literno appena rieletto Enrico Fabozzi, che ha già annunciato la costituzione di una associazione antiracket. Perché la gran parte dell´articolata indagine sfociata in una ordinanza di custodia cautelare da cinquecento pagine riguarda prima di tutto le estorsioni. Lungo la Domiziana a ogni bar, ogni negozio. Piccoli e medi imprenditori le vittime. Fin qui la prassi criminale. Ma c´era anche un altro volto dell´intimidazione esclusivamente dedicato a quelle vittime che non dovevano pagare il pizzo ma che dovevano, invece, lasciare il territorio. Andare via. Settore, questo, riservato a madre e figlia arrestate - Maria Tamburino, 52 anni, e Simona Pedana, di 31 - che accanto all´accusa di estorsione hanno quella dell´illecita concorrenza. Rispettivamente moglie e figlia di un pregiudicato ucciso perché vicino ai Tavoletta, rivali dei Bidognetti, le due donne non avevano tradito il clan. Unico a dare le garanzie sul monopolio della gestione del noleggio dei videopoker. Così con minacce e intimidazioni in nome della loro società "Linea Simona", riescono a cacciare dalla Domiziana ben cinque società di noleggio di videopoker di Napoli e Caserta. Tutte pulite, tutte in fuga, senza alcuna denuncia alle forze dell´ordine. Di qui, oltre all´estorsione, l´accusa di illecita concorrenza. È accusata invece di traffico di droga la terza donna arrestata, Angela Incandela, 57 anni, già in passato finita in carcere dopo essere stata ripresa dalle telecamere a vendere eroina. Aveva ottenuto una sorta di appalto dal gruppo Bidognetti: lo spaccio di droga su un pezzo di territorio. Mentalità manageriale che vende servizi: la garanzia dell´ordine e della tranquillità in cambio di una parte degli utili. </div>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-11305945787186940152008-04-18T08:34:00.002+01:002008-04-18T08:52:13.306+01:00Biùtiful cauntri<div class="sezione"><span id="_ctl0_ColonnaCentrale_lblSezione"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">Vi segnalo questo film-documentario sulla tragedia dei rifiuti in campania che, al contrario di quanto i media fanno credere, non è un fenomeno di pertinenza solo campana!!!<br />Il traffico dei rifiuti speciali dalle fabbriche del nord, conniventi con i clan camorristi, nelle discariche abusive della campania ci stà distruggendo!!!<br />Ci sono intere zone dove l'incidenza di cancro al colon, ai polmoni, al pancreas, è tra le più alte al mondo!!!<br />Qualcosa non va!!!<br />Bisogna denunciare con tutta la forza che si ha per far capire a tutti che qui si sta giocando con la vita di persone, di bambini!!!<br />Se potete andate a vedere questo film, dopo non la penserete più allo stesso modo!!!<br />Ciao!!!<br /><br /><br /></span></span></div> <div class="titolo"><div style="text-align: center;"><span id="_ctl0_ColonnaCentrale_lblTitolo"><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;">Biùtiful cauntri</span></span></span><br /><span id="_ctl0_ColonnaCentrale_lblTitolo"></span></div><div style="text-align: center;"><span id="_ctl0_ColonnaCentrale_lblTitolo"></span><br /><span id="_ctl0_ColonnaCentrale_lblTitolo"></span></div></div><div style="text-align: center;"><span id="_ctl0_ColonnaCentrale_lblTesto"><b>Film shock sull'ecomafia e le discariche di rifiuti tossici in Campania</b></span></div><div style="text-align: center;" id="_ctl0_ColonnaCentrale_pnlFoto"> <div class="foto"> <span id="_ctl0_ColonnaCentrale_foto"><a href="http://www.libera.it/public/foto/big_manifesto_beautiful_cauntri%28196%29.jpg" target="_blank"><img style="width: 182px; height: 258px;" src="http://www.libera.it/public/foto/thumb_manifesto_beautiful_cauntri%28196%29.jpg" border="0" /></a></span> <div class="descrizione"><span style="font-size:78%;"><span id="_ctl0_ColonnaCentrale_lblDescrizione">Locandina del documentario Biutiful Cauntri</span></span></div> </div> </div> <span id="_ctl0_ColonnaCentrale_lblTesto"><br /><span style="font-size:85%;">Allevatori che vedono morire le proprie pecore per la diossina. Un educatore ambientale che lotta contro i crimini degli ecomafiosi.<br />Contadini che coltivano le terre inquinate per la vicinanza di discariche. Storie di denuncia e testimonianza del massacro di un territorio.<br />Siamo in Italia, nella regione Campania dove sono presenti 1.200 discariche abusive di rifiuti tossici.<br />Sullo sfondo una camorra imprenditrice che usa camion e pale meccaniche al posto delle pistole.<br />Una camorra dai colletti bianchi, imprenditoria deviata ed istituzioni colluse, raccontata da un magistrato che svela i meccanismi di un'attività violenta che sta provocando più morti, lente nel tempo, di qualsiasi altro fenomeno criminale.<br />Biutiful cauntri prodotto da Lionello Cerri per Lumiere e Co, un documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero ha ricevuto la mensione speciale al Torino Film Festival che si è svolto nel capoluogo piemontese.<br />La violenza sotterranea ed invisibile delle ecomafie raccontata come in un reportage di guerra.<br />Voci ed immagini da una terra violata, consumata dall'alleanza fra un nord "operoso" e senza scrupoli e le nuove forme della criminalità organizzata, raccontata con immagini inedite del traffico illecito dei rifiuti e per la prima volta sullo schermo intercettazione telefoniche che svelano l'arroganza, la violenza ed il cinismo degli eco criminali. (tratto da www.libera.it)<br /><br /><br /></span></span><object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xDbk1KqIMJM&hl=en"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/xDbk1KqIMJM&hl=en" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" height="355" width="425"></embed></object>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-84653376963242108432008-04-16T19:45:00.002+01:002008-04-16T20:01:32.375+01:00Dov'è la sinistra???<object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/emoFu3iejiQ&hl=it"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/emoFu3iejiQ&hl=it" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" height="355" width="425"></embed></object>Qualcuno era comunista perchè....<br />... pensava che i diritti degli operai dovessero essere una priorità!!!<br />... che il proletariato era la vera forza per il futuro!!!<br />... che guadagnare e sudare i soldi per mandare avanti una famiglia era cosa onorevole!!!<br />... perchè la lotta di classe ...<br />... perchè l'imprenditore sfrutta l'operaio<br />... perchè...........<br /><br />Oggi qualcuno (pochi!!!) è comunista perchè...<br />... non crede nella privatizzazione di uno stato<br />... crede nella laicità di uno stato<br />... guadagna tanti soldi da poterselo permettere<br />... non sa cosa significa fare l'operaio<br />... non ha idea di cosa sia il vero comunismo<br />... crede che la lotta di classe si possa fare su un blog<br />... crede che riempire di tasse un imprenditore sia un dovere<br />... crede che i sindacati siano quelli di una volta<br />... lavora dietro una scrivania di un posto statale...<br /><br />Purtroppo i comunisti sono finiti da parecchio e queste elezioni non hanno fatto altro che chiarire questa verità....Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-6491761912495383822008-02-26T18:26:00.004+01:002008-02-26T18:36:02.093+01:00Stato e camorra: assieme in discarica<object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/1hoz_rgbp_E&rel=1"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/1hoz_rgbp_E&rel=1" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" height="355" width="425"></embed></object><br /><br /><span style="font-size:130%;"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">Evviva lo stato camorrista!!!<br />Leggete questo articolo e riflettete!!!<br /><br /></span></span><table class="contentpaneopen"><tbody><tr><td class="contentheading" width="100%"><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;"> Rifiuti, la miniera d´oro dei Casalesi. Un pentito: così smaltivamo l´immondizia dal Nord</span></span> </td> </tr> </tbody></table> <table class="contentpaneopen"> <tbody><tr> <td colspan="2" valign="top"> <br /></td> </tr> </tbody></table> <script language="JavaScript" type="text/JavaScript"> function mxclightup(imageobject, opacity){ if (navigator.appName.indexOf("Netscape")!=-1 &&parseInt(navigator.appVersion)>=5) imageobject.style.MozOpacity=opacity/100 else if (navigator.appName.indexOf("Microsoft")!= -1 &&parseInt(navigator.appVersion)>=4) imageobject.filters.alpha.opacity=opacity } </script> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%"> <tbody><tr> <td> <p class="writtenby"><span style="font-size:85%;">Scritto da Dario Del Porto da la Repubblica Napoli, 26-02-2008 06:40</span></p><p class="writtenby"><span style="font-size:85%;"><br /></span></p> </td> </tr> </tbody></table> <div align="justify"> Altro che estorsioni, il traffico dei rifiuti «è una miniera d´oro», ha spiegato il pentito Domenico Bidognetti ai pm Raffaello Falcone e Maria Cristina Ribera. Le sue rivelazioni hanno permesso agli inquirenti di integrare il quadro indiziario raccolto nei confronti di Giorgio Marano, condannato in primo grado all´ergastolo nel processo "Spartacus", e di ipotizzare «la diretta cointeressenza del clan camorristico dei Casalesi nel traffico illecito organizzato dei rifiuti». </div> <div align="justify"> Nell´ambito dell´inchiesta coordinata dal pool anticamorra e condotta dai carabinieri del Noe e del comando provinciale di Caserta, il giudice Alessandro Buccino Grimaldi ha emesso nei confronti di Marano un´ordinanza di custodia in carcere. Sotto sequestro sono finite tre aziende, del valore stimato in 5 milioni di euro e tre terreni del casertano, due a Frignano e l´altro a Villa Literno, dove i fanghi provenienti dall´impianto di compostaggio di Trentola Ducenta della Rfg di Elio Roma, «invece di essere trattati appositamente e poi lecitamente smaltiti - accusa la Procura - venivano sversati e "tombati"» con il rischio di una loro introduzione nella catena alimentare umana.<br />Il gip ha rigettato per carenza di esigenze cautelari altre sei richieste di custodia, una nei confronti di Roma, già coinvolto in una precedente indagine del pm Ribera, denominata "Re Mida" riguardante episodi analoghi ma non aggravati dalla finalità camorristica. È in quell´inchiesta che emerse lo smaltimento in una cava della provincia di Caserta di 6mila tonnellate di rifiuti provenienti dal consorzio "Milano pulita".<br />Parti offese delle condotte configurate nell´inchiesta, che abbracciano il periodo compreso tra il 1998 e il 2002, sono innanzitutto gli enti che hanno rilasciato le autorizzazioni ma anche quelli che, ricordano i pm, «dovranno sobbarcarsi i costi della bonifica delle aree inquinate». Al tempo stesso però, rimarca il giudice, lo smaltimento illecito dei rifiuti nella nostra regione «è dovuto anche alla complicità di chi è preposto al controllo» o anche al «comportamento compiacente oppure gravemente omissivo o semplicemente leggero di altri, anche nell´ambito delle istituzioni». Discorso analogo anche «per i chimici» incaricati dalle aziende di eseguire le analisi e talvolta «compiacenti alle esigenze del committente». Il traffico illecito di rifiuti provenienti dall´impianto Rfg ha riguardato, stimano i magistrati, 8mila tonnellate di materiale (fanghi di depurazione di acque reflue, scarti vegetali, animali e altro) con un guadagno di circa 400mila euro. Rifiuti anche pericolosi, «lavorati solo fittiziamente», rimarca il coordinatore del pool anticamorra, Franco Roberti.<br />Ma il cuore dell´inchiesta riguarda soprattutto il ruolo del clan dei Casalesi nell´affare. Sottolinea il comandante del Noe, generale Umberto Pinotti: «Qui non siamo in presenza di una "mafia dei rifiuti" bensì di "rifiuti mafiosi"». Ecco dunque il racconto fornito il 10 ottobre scorso dal pentito Bidognetti (cugino del capoclan Francesco) ai magistrati napoletani. Inizialmente, tra la fine degli anni ´80 e l´inizio del decennio successivo, il clan dei Casalesi aveva imposto «il controllo totale del flusso dei rifiuti, non scappava niente. Tutti i rifiuti che venivano dal Nord con terminale la provincia di Caserta era controllato in maniera assoluta dal clan». Ma quello, spiega il collaboratore, «era un vero e proprio accordo economico» con i gestori delle discariche e poi, attraverso una società, al clan che utilizzava la somma «per il pagamento degli stipendi». Le cose cambiano quando i Casalesi hanno l´idea «di non far arrivare i rifiuti nelle discariche previste ma di smaltirli direttamente in maniera abusiva». Strategia balenata per la prima volta nella mente dei boss «in occasione di una chiusura temporanea delle discariche o di un loro sovraffollamento». Il nuovo corso consentì alla malavita organizzata «non solo di ricevere le 5-7 lire al chilo per la gestione» effettuata da una società ritenuta controllata dai Casalesi ma anche «di lucrare direttamente del guadagno dello smaltimento, che era di circa 75-80 lire al chilo».<br />Il tutto, aggiunge il pentito, «con le carte a posto». Bidognetti ricorda che, dopo i primi sequestri di discariche, i Casalesi abbandonarono l´affare rifiuti «almeno fino al 1996». Le indagini della Procura hanno però portato ora a ipotizzare un coinvolgimento nel traffico illecito di Giorgio Marano, che secondo gli inquirenti negli ultimi anni avrebbe scalato la gerarchia dell´organizzazione approfittando dell´uscita di scena di vecchi boss. «Tutte le sue attività illecite - argomenta Bidognetti - sono riferibili al clan perché è impossibile che un´attività illecita sia gestita da un responsabile del clan al di fuori dello stesso». (tratto da www.napolionline.org)<br /> </div><br /><span style="font-size:130%;"><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><br /></span></span>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-85495814876279867602008-02-20T09:47:00.004+01:002008-12-10T02:53:19.445+01:00La trave nel tuo occhio!!!<span style="font-weight: bold;font-size:130%;" ><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold;">Qualcuno disse: "Non guardare la pagliuzza che è n</span></span></span></span><span style="font-weight: bold;font-size:130%;" ><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold;">ell'occhio dell'altro ma la trave che è nel tuo".<br />Sembra quasi che solo noi in Campania non sappiamo gestire la questione dei rifiuti, mentre tutti sono dei virtuosi del ciclo di smaltimento e riciclaggio.<br />Se poi vai a vedere i dati (vedi l'<a href="http://www.apat.gov.it/site/_contentfiles/00147400/147413_estratto_rap_rifiuti_07.pdf">estratto del rapporto rifiuti 2007</a> dell'<a href="http://www.apat.gov.it/site/it-IT/">APAT</a>), ti rendi conto che non è tutto oro quel che brilla e che quelle stesse regioni, così esemplari nello smaltimento dei rifiuti urbani, hanno grossi problemi per lo smaltimento dei rifiuti industriali.<br />Ricordo che questi ultimi invischiati in un giro di ecomafia che sta distruggendo intere zone agricole di tutto il centro sud</span></span></span></span><span style="font-weight: bold;font-size:130%;" ><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold;"> (<a href="http://www.lanuovaecologia.it/ecomafie/ciclo_dei_rifiuti/9147.php">leggi questo articolo</a> apparso su "<a href="http://www.lanuovaecologia.it/index.php">la nuova ecologia</a>")!!!<br />Ormai neanche San Gennaro più ci può aiutare!!!!</span></span></span></span><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirqv9ApJ_tXZEPxemLEoAfWT8LatzVcBhb4312ez6VCUKx9EXHnYBa2Jm5YKy9cEehtIqtNSIE_0UvlnHNaPtyo1AssnxED7Q-E3GgmDbh6iB_TNX8nPXhhD3eE3P2MV1_Z0d_R6Bmf4A/s1600-h/sangennaro.gif"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirqv9ApJ_tXZEPxemLEoAfWT8LatzVcBhb4312ez6VCUKx9EXHnYBa2Jm5YKy9cEehtIqtNSIE_0UvlnHNaPtyo1AssnxED7Q-E3GgmDbh6iB_TNX8nPXhhD3eE3P2MV1_Z0d_R6Bmf4A/s320/sangennaro.gif" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5168989487671199698" border="0" /></a><br /><span style="font-weight: bold;font-size:130%;" ><br /></span>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-8737954557443180082008-01-05T09:51:00.000+01:002008-01-05T10:13:21.939+01:00Buon inizio!!!<script language="JavaScript" type="text/JavaScript">function mxclightup(imageobject, opacity){ if (navigator.appName.indexOf("Netscape")!=-1 &&parseInt(navigator.appVersion)>=5) imageobject.style.MozOpacity=opacity/100 else if (navigator.appName.indexOf("Microsoft")!= -1 &&parseInt(navigator.appVersion)>=4) imageobject.filters.alpha.opacity=opacity } </script> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%"> <tbody><tr> <td><span style="font-size:180%;"><span><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="font-size:100%;"><span><span style="font-size:85%;">La rabbia giusta e pacata di chi ha sopportato per quarant'anni una discarica sotto casa...<br />La stupidità di estremisti e violenti scagliata contro autobus e comando di polizia...<br />La collusione delle istituzioni con la camorra nella gestione dei rifiuti...<br />Fondi europei che rimpinguano tasche insanguinate...<br />Città devastate dal dolore di tumori sempre più frequenti...<br />Falde acquifere insudiciate dal percolato di rifiuti di tutta la campania...<br />Un governatore camorrista che continua a comandare...<br />L'inutilità di uno stato debole, colluso e mafioso...<br />Tutta immondizia...<br />Nonostante tutto, solo di questo riesco a parlare in questo blog, perchè la situazione è grave, ma nessuno fa nulla, tutti tirano a campare, i napoletani per primi, e si aspetta sempre il momento in cui non c'è più nulla da fare ed i violenti trovano terreno fertile per le loro azioni criminali...<br />Buona fine...<br />Buon principio...</span></span></span></span></span><span style="font-weight: bold;"><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold;"><br /></span></span></span><br />"No a infiltrati" Sabotaggi, raid e primo arresto</span></span><p class="writtenby"><span style="font-size:85%;">Scritto da Antonio Corbo da la Repubblica Napoli, 05-01-2008</span></p> </td> </tr> </tbody></table> <br /><div align="justify"> Una lunga striscia nera, come una freccia corre sull´asfalto bucato di Rotonda Padula, dove si svolta per Pianura. Indica due direzioni. Il quartiere della rivolta ma anche i registi di un´altra notte di fuoco e paura. È quel che resta di quattro bus: fermati, messi di traverso per bloccare il traffico, sono poi passati con le molotov tre uomini mascherati. Un raid in due tempi. Per le bottiglie incendiarie c´è già un arresto. E si annunciano per oggi i centri sociali. Chi vuole che la onesta rabbia di Pianura diventi guerriglia da G8?<br /></div> <div align="justify"> Il dubbio tormenta Fabio Tirelli. È il presidente della Municipalità. Ha equilibrio, rispetta tutte le forze politiche, l´intero consiglio è coinvolto. «Attenzione», è lui che avverte i giornalisti: «Noi prendiamo le distanze dai facinorosi, da chi vuole strumentalizzare la protesta. Siamo gente seria, umiliata dalla insensibilità di chi ci riapre una discarica dopo averla patita per quarant´anni, ma non vogliamo guerre né guerriglie». Si raccomanda: «Aiutateci a far capire chi siamo, come lottiamo e perché, non vogliamo che nessuno speculi o si infiltri». Con Livio Falcone, il vicepresidente, batte tutte le piste. Conferma che i legali studiano un ricorso per invocare la tutela del diritto alla salute al tribunale civile di Napoli, l´ottava sezione è già intervenuta per Taverna del Re e per Lo Uttaro, la bomba ecologica di Caserta.<br />Si è aperto un filone giudiziario. Alberto Francini ha diretto la missione all´alba di giovedì, ieri è rimasto in ufficio lasciando i comandi nell´area della discarica al collega Sossio Costanzo. Doveva guidare le indagini sull´incendio dei quattro bus. Commissariato San Paolo e Digos valutano tutte le segnalazioni sugli infiltrati, il grande nodo della rivolta di Pianura. È della polizia il primo arresto: agenti in borghese avevano captato tra la folla cenni di intesa e una frase, «la roba è qui». Fu indicato un involucro in uno scasso. Non potevano fermare durante la protesta di oltre mille persone Luigi Paolella, detto "Macchiolella", 50 anni, proprietario dello spazio per auto rottamate. L´hanno preso ieri. Deve rispondere di detenzione di materiale esplodente. Le indagini proseguono per eventuali collegamenti con l´incendio dei bus. Il presidente dell´antiracket segnala che ragazzi mascherati in sella a scooter attraversano Pianura ordinando ai commercianti di fermarsi. «La malavita ormai guida la rivolta», dice Cuomo, responsabile di Confesercenti. Ma Cuomo non conosce le strategie degli investigatori. Registrano tutto ma non allargano lo scontro, per ora concentrano le risorse. Hanno un solo obiettivo: aprire la discarica. L´attività investigativa, coordinata dalla Procura di Giandomenico Lepore, si svilupperà in tempi brevi.<br />È fermo il lavoro dei tecnici in cima alla discarica. La Simont aveva chiesto sei giorni per stendere i teloni e accogliere i rifiuti nel sito di stoccaggio, in attesa che aprisse il Fosso, vero obiettivo con i suoi quasi due milioni di metri cubi, quanto basta per rinviare di tre anni l´emergenza rifiuti a Napoli. Nella notte vi è stato un sabotaggio. Qualcuno ha staccato i cavi idraulici di due escavatrici sull´altopiano di Contrada Pisani, benché presidiato. Paralisi nella raccolta, paralisi nel quartiere, paralisi nella discarica. Tempo che si consuma in attesa di chi e di che cosa? Il sindaco Iervolino, che Marco Nonno fa ascoltare a viva voce dal suo telefonino a decine di donne, ripete che è «con la gente dei Pisani, in questa battaglia io ci credo, ma sono sola». Un sindacalista, Domenico Merolla, interrompe gli applausi. Una frustata: «Se non può far nulla, che si dimetta». Tutti giurano che i camion non passeranno, «siamo pronti a stendere i nostri corpi sulla strada per non farli passare». È la fierezza disperata di Contrada Pisani.<br />«Siamo contrari alla discarica ma vanno isolati elementi che vogliono realizzare disegni anarcoidi come i giovani dei centri sociali. Alleanza Nazionale invita tutti i cittadini ad isolare ed espellere dal legittimo movimento di protesta questi corpuscoli estranei e sediziosi», scrivono Luigi Bobbio e Fabio Chiosi, presidente provinciale e coordinatore cittadino. An guida la protesta di Pianura, il suo consigliere comunale Marco Nonno non si è mai mosso. Marcello Taglialatela è il solo deputato che si sia visto tra i manifestanti e nella sede della Municipalità. «Via provocatori e infiltrati», grida Giorgio Di Francia, omonimo del proprietario della discarica. Si dimena grande e grosso con un megafono, tra la folla. «Io sono nato in questa merda, sono cresciuto mentre qui gonfiavano di veleni la discarica, ma sotto la monnezza non voglio più tornare, lottiamo noi, lottiamo tutti, ma senza infiltrati e provocatori, è una questione solo nostra», urla tra gli applausi ancora Di Francia, che è di Contrada Pisani. Qui le attività, lentamente spuntate, sono ferme. Le strade chiuse da tronchi d´albero sradicati. La discarica vuol dire anche miseria. Carrozzieri, meccanici, piccoli artigiani, distributori di benzina, trattorie, panifici: è la modesta, orgogliosa economia di Montagna Spaccata, piccoli sogni di vita normale che sembrano ormai svanire. «È del lavoro che vorrei parlare, un cavallo dà lavoro, qui ce ne sono di bellissimi e a centinaia», dice Simonetta Cipriani, presidente della federazione Sport Equestri, mentre sfilano gli splendidi anglo-arabi del maneggio a beneficio delle telecamere di "Vita in diretta", programma Rai. Una tentazione per le signore di Pianura: l´effetto tv è folgorante, anche le più composte ed eleganti si abbandonano a isterismi plateali, «deve venire qui il sindaco e con il suo corpo fermare i camion che verranno a portare l´immondizia». Con i cavalli sfilano anche i bambini, issano cartelli del giallo più telegenico. «La morte ci aspetta». Ma sorridono, beata ingenuità.<br />È quasi buio quando Pietro Diodato, il consigliere regionale di An, appare con i suoi fedelissimi. Settanta, ottanta. Ribalta la sua posizione: non era possibilista e voleva trattarne la riapertura? Tenta l´occupazione della discarica, per il sentiero scavato nel bosco dalla polizia giovedì, per aggirare i manifestanti. C´è un vicequestore, è pronto Angelo Lamanna con ispettori in borghese e un plotone di carabinieri. Il blitz fallisce subito, ed è costretto Diodato a misurarsi con le polemiche di chi non dimentica. Altri rinforzi, a Napoli oltre al Reparto Mobile di Pizzofalcone, sono sono quelli di Catania, Taranto, Cagliari. In preallarme Firenze e Padova. Sembra tutto calmo. Sembra. Poi cala la notte. </div>(Tratto da www.napolionline.org)<br /><br /><object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/v_jhbkDOgNE&rel=1"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/v_jhbkDOgNE&rel=1" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" height="355" width="425"></embed></object>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-63962674412521626212007-12-19T22:50:00.000+01:002008-12-10T02:53:19.823+01:00Il costo della memoria!!!!!<span style="font-size:180%;"></span><span style="color:#ff0000;">La memoria ha un costo ed è la vita di tanti innocenti morti per combattere contro un sistema mafioso che rischia di stringerci sempre di più nelle sue maglie!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Bisogna rifiutare questo sistema....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Bisogna denunciare....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Bisogna creare una collaborazione forte tra cittadini e stato perchè, tutti assieme, possiamo combattere la malavita....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ma, ahime!, finchè la malavita si siederà sulle poltrone del parlamento e del senato, speranza non ce ne è!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">L'unica speranza è lottare....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Rovesciare questo sistema....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Rovesciare questo stato....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Non votiamoli....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Cacciamoli.....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Non facciamo vincere il clientelismo, terreno fertile per la malavita politica.....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Riprendiamoci i nostri diritti, ma iniziamo anche a rispettare i nostri doveri....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Solo con l'onestà ed il rifiuto totale della criminalità in ogni sua forma (dal non fare il biglietto sul bus al non rubare denaro) possiamo sconfiggere la malavita!!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">La mafia è una montagna di merda!!!!!</span><br /><strong><span style="font-size:130%;"></span></strong><br /><strong><span style="font-size:130%;"><a href="http://www.libera.it/news.aspx?s=6&id=458"><span style="font-size:180%;">La memoria ha un costo</span><br /></a></span></strong><em><span style="font-size:85%;">17/12/2007 10.24.20</span> </em><br /><em><span style="font-size:78%;"></span><span style="font-size:78%;"></span><br /></em><a href="http://www.libera.it/public/foto/big_logoLibera(112).gif" target="_blank"></a><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5145804972519923090" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 194px; CURSOR: hand; HEIGHT: 171px" height="229" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV0sMP13TZgdJLBjpWemtnR2xk6bC30YNGVPI7ahAQazx3bGEv0IsmcWdgsV_bTqzeja_9BzS7-8dikbxRUL1a7jBtYyFSQcyR2YpQSzEopmA-Eq9HKiZ3DTWPlYSqLiDRHTDNu6qmD-E/s320/big_logoLibera(112).jpg" width="216" border="0" /><a href="http://www.libera.it/index.aspx"><span style="font-size:85%;"><em>Logo Libera</em></span> </a><br /><br />Un documentario su La7A partire da mercoledì 19 fino al 23 dicembre su LA7 e MTV Italia andranno in onda documentari, talk show dedicati e speciali realizzati anche grazie alla collaborazione di molti ragazzi coinvolti in prima persona in vicende di mafia.La memoria ha un costoLa prima messa in onda dedicata alle Mafie sarà su LA7 che trasmetterà, mercoledì 19 alle ore 22.30, in anteprima esclusiva, il documentario “La memoria ha un costo”, prodotto da H24 e realizzato dagli autori Mauro Parissone e Roberto Burchielli, vincitori quest’anno del premio Ilaria Alpi. Il film avrà una programmazione capillare su entrambe le reti per dare più possibilità di visione agli spettatori. Oltre dunque alla messa in onda di mercoledì 19 dicembre “La Memoria ha un Costo” andrà in onda sempre su LA7 sabato 22 dicembre alle ore 20.30 e, su Mtv Italia, venerdì 21 dicembre alle 23.00 e domenica 23 dicembre alle ore 17.00.A 15 anni dalle stragi di Capaci e Via D'Amelio a che punto è la lotta alle mafie? Chi continua a restare tutti i giorni in prima linea? Roberto Burchielli e Mauro Parissone, i due autori e registi di H24 già vincitori del Premio Ilaria Alpi, tornano su LA7 con un docufilm in presa diretta sui luoghi che furono teatro della tragedia. Gli stessi luoghi dove oggi c'è però ancora chi riesce ad avere speranza: l'associazione "Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie" di don Ciotti, ma anche i parenti che hanno perso i propri cari sotto i colpi di una vera e propria guerra che va avanti da troppi anni. Un film che testimonia la rinnovata vitalità dell'antimafia sociale e che, anche attraverso immagini inedite delle stragi del '92 e di quella di Via Carini in cui perse la vita il generale Dalla Chiesa, compie un viaggio a ritroso alla ricerca di una memoria che sappia fars collettiva.<br /><br /><embed name="MediaPlayer2" pluginspage="http://www.microsoft.com/Windows/MediaPlayer/" src="http://www.libera.it/public/Media//Lamemoriahauncosto.wmv" width="425" height="355" type="application/x-mplayer2" autostart="0" showcontrols="1" showstatusbar="0" showdisplay="0"></embed>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-17035129881441162922007-12-18T16:17:00.000+01:002007-12-18T16:26:44.253+01:00Rassegna stampa!!!!<span style="color:#ff0000;">Se, come tutti ormai, avete difficoltà con i regali di natale a causa degli stipendi troppo bassi, venite a napoli e a gratis vi offriremo sacchetti neri da regalare a tutti i vostri amici e parenti!!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ormai la situazione è questa.... Questo Natale sotto l'albero metteremo la spazzatura....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Per i regali non c'è posto!!!! (nè i soldi!!!)</span><br /><strong><span style="font-size:130%;"></span></strong><br /><object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/w9sJhYLF--Q&rel=1"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/w9sJhYLF--Q&rel=1" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="355"></embed></object><br /><strong><span style="font-size:130%;"></span></strong><br /><strong><span style="font-size:130%;">Rifiuti, verso il blocco totale da smaltire 100 mila tonnellate<br /></span></strong><span style="font-size:85%;">Scritto da Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli, 18-12-2007</span><br /><span style="font-size:85%;"><br /></span>La sensazione è un po´ quella del carciofo. Il nucleo della città, dalle zone più inurbate a quelle di maggior pregio turistico, appare protetto. Chi passeggia lungo i Decumani deve fare i conti col viavai di San Gregorio Armeno, la fila di astanti fuori dalla famosa pizzeria di Clinton e l´immancabile fuoriserie finita contromano a far da tappo a San Domenico Maggiore. Tutto sommato situazione discreta anche alla Sanità. Ma appena si esce dal cuore, dove la foglia si fa più larga e la via più capiente, la spazzatura comincia a mangiarsi la città.<br />Basta affacciarsi su via Santa Teresa per trovare cassonetti sepolti di spazzatura. «É una settimana che stiamo così», lamenta la signora Luisa, custode di uno stabile di 130 famiglie a fianco della Chiesa di Santa Maria del Soccorso. La sua guardiola è in realtà ormai una garitta dalla quale lei monta la vedetta: «Ancora un paio di giorni e la spazzatura entra dentro al parco». Pochi metri più in là una edicola contende palmo a palmo il marciapiede a una filiera di spazzatura che poi s´inoltra ben dentro una traversa. Il gestore trova la forza di sfoggiare saggezza popolare: «Almeno piove e fa freddo, altrimenti... Io sto sotto vento, immaginate in che condizioni starei». Anche alla fermata dell´autobus, sotto la pensilina, i passeggeri in attesa guardano sospettosi oltre il plexigas aspettando che quel blob di spazzatura invada la piazzola di sosta. Ormai si convive coi rifiuti. Nelle periferie più lontane, dal Rione Alto a Pianura, tornano gli incubi dei giorni peggiori, ma già fra il Vomero e l´Arenella un nodo prende alla gola. Simbolica la scena in via Simone Martini: fra le tante montagne di rifiuti ovunque, una assedia la farmacia Cancemi. «Sono due anni che è così - lamentano all´interno - Abbiamo scritto più volte in circoscrizione, non è mai successo niente». Entra un anziano cliente e sorride amaro: «Dottore, eccoci nel giardino d´Europa». Poi inneggia alla rivolta: «I napoletani dovrebbero fare come me: io la tassa sulla spazzatura non l´ho pagata». Dal Vomero a Fuorigrotta: in via Marino i sacchetti impediscono alle auto di entrare nei parchi.Di spazzatura si è parlato ieri anche alla scuola elementare Russo, dove la terza municipalità ha tenuto ieri una seduta di Consiglio con il prefetto Alessandro Pansa. Legalità a tutto tondo nel confronto anche con gli alunni, dalla guida col casco alla raccolta differenziata. E, alle domande specifiche sul perché della crisi, Pansa ha spiegato la situazione, aggravata soprattutto dal fatto che nessuno vuole ospitare i siti. Situazione in effetti prossima al blocco totale, perché poi a Giugliano entrano meno mezzi del previsto e questo ingolfa i Cdr che non accolgono il materiale raccolto nelle città: quello di Caivano è stato chiuso quasi tutta la giornata di ieri. Ci si aggiunge il maltempo: l´impianto di Casalduni è praticamente irraggiungibile, Pianodardine si ferma a ripetizione, a Serre si scaricano 2000 tonnellate al giorno in luogo delle 3500 previste. Così, mentre a Napoli non ci si schioda dalle 3000 tonnellate su strada, altrove la paralisi sta portando verso le 100 mila tonnellate giacenti a terra o nei siti di trasferenza in tutta la Regione. Sicché ieri sera negli uffici di Pansa saliti il sindaco Rosa Russo Iervolino, il presidente della Provincia Dino Di Palma e quello della Regione Antonio Bassolino: «Occorrono incontri urgenti - ha spiegato quest´ultimo - per ottenere il massimo di sinergia e la corresponsabilità da parte di tutti, attorno al prefetto Pansa, senza perdere neppure un´ora».Sembra un appello disperato a governo ed enti locali. C´è anche un sindaco, Vincenzo Cuomo di Portici, che per nome dell´Anci ribadisce a Pansa «collaborazione per qualunque soluzione al problema che preveda certezza nei tempi di attuazione, nelle modalità di intervento del commissariato e nella copertura dei costi necessari». Però intanto il collega di Casalduni, Raimondo Mazzarelli, benché minacciato di rimozione dal prefetto di Benevento, tiene chiuso il sito di San Fortunato e attende l´ennesimo pronunciamento del Tar sul suo ricorso contro le decisioni di Pansa. E giovedì a Giugliano tutti si attendono la chiusura di Taverna del Re.Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-88272267082084965862007-12-13T14:59:00.000+01:002007-12-13T15:01:42.775+01:00Mafia e politica!!!!<strong><span style="font-size:130%;"><a href="http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1644312">Impronte di mafia</a>!!!!</span></strong><br />Peter Gomez - Lirio Abate<br /><br /><object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/kbTU4dVNj3w&rel=1"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/kbTU4dVNj3w&rel=1" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="355"></embed></object>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-84584558982684591962007-12-13T12:51:00.000+01:002007-12-13T13:02:29.081+01:00Napule è...!!!<p><object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/RSA4dezoLfE&rel=1"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/RSA4dezoLfE&rel=1" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="355"></embed></object><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Napule è mille colori, mille paure, è la voce dei bambini che non ti fanno sentire solo...</span></p><p><span style="color:#ff0000;">Napoli è una carta sporca e nessuno se ne importa, ed ognuno aspetta la fortuna...</span></p><p><span style="color:#ff0000;">Napoli come un sogno, la conosce tutto il mondo, ma nessuno sa la verità!!!</span></p>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-40510374082076642472007-12-13T00:13:00.000+01:002007-12-13T12:50:59.962+01:00Agguati al centro... Napule è!!!!<span style="color:#ff0000;">Ancora sangue bagna questa terra...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ancora spari e grida....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ancora una volta i sogni di gloria di un giovane camorrista (ragazzo di sistema) vengono stroncati da un colpo di pistola...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ancora una volta una vittima innocente di colpi non destinati a lei...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Napule è.....</span><br /><span style="color:#ff0000;">E nessuno che si chiede perchè un giovane di 20 anni è nel sistema...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Nessuno si chiede perchè rischia la sua vita pur sapendo che un camorrista a due destini scritti:</span><br /><span style="color:#ff0000;">O con i piedi alla porta....</span><br /><span style="color:#ff0000;">O dietro alle sbarre....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Possibile che per questi ragazzi non ci sia una alternativa...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Che preferiscano la morte certa ad una vita da vivere fino in fondo!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Napule è....</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">(<a href="http://www.napolionline.org/content/view/7871/95/">Qui</a>)</span> <span style="color:#ff0000;">Articolo di Repubblica Napoli</span><br /><br /><strong>2007-12-12 21:07<br />UCCISO IN AGGUATO A NAPOLI, FERITA PASSANTE<br /></strong><br /><strong>NAPOLI</strong> - Un uomo è stato ucciso ed una passante di 26 anni è rimasta gravemente ferita - secondo le prime notizie dei carabinieri - in un agguato questa sera in <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Rione_Sanit%C3%A0">via Sanità </a>a Napoli, di fronte alla chiesa di San Vincenzo.<br />Ferita, di striscio, la moglie della vittima, Pasquale Conte, di 20 anni, già noto alle forze dell'ordine. Pasquale Conte è morto nell'ospedale San Gennaro dove era stato ricoverato insieme con la moglie e la passante. Momenti di forte tensione nel presidio sanitario con i parenti delle vittime che si sono riversati in massa nell'ospedale.<br /><br /><strong>E' INCINTA DONNA FERITA GRAVEMENTE A NAPOLI</strong> - E' incinta la passante di 26 anni ferita gravemente in un agguato questa sera a Napoli nel quale é stato ucciso un uomo di 20 anni, Pasquale Conte che, secondo i carabinieri, risulta affiliato al <a href="http://www.napolionline.org/component/option,com_openwiki/Itemid,/id,camorra:i_clan:misso/">clan Misso</a>. La donna è stata colpita ad un fianco. I medici dell'ospedale San Gennaro dove è stata ricoverata non si sono ancora pronunciati sugli effetti per la gravidanza. La moglie di Conte è stata invece ferita leggermente ad una mano. Molto probabilmente, ma i carabinieri stanno ancora lavorando per ricostruire la dinamica dell'agguato, Conte e la moglie si trovavano a bordo di un motorino quando sono stati avvicinati dai sicari. (<a href="http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_39363467.html">ANSA</a>)Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-4187614334822829392007-12-10T19:04:00.000+01:002007-12-10T19:12:00.319+01:00Stairway to heaven!!!!<p><object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ayzhJKy8H_A&rel=1"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/ayzhJKy8H_A&rel=1" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="355"></embed></object><br /><br />"I think this is a song of hopes!!!!" </p><p><span style="color:#ff0000;">Le leggende del rock!!!!</span></p><p><span style="color:#ff0000;">Il rock vero.... Fatto di fantasia, intuizione, pazzia ed un pò di irriverenza.... Lasciatevi portare su questa scala per il paradiso dalle note meravigliose della chitarra di Jimmy Page.... Chiudete gli occhi e salite....</span></p><p><span style="color:#ff0000;">Stasera a Londra 18000 fortunati (e ricchi a giudicare da quanto hanno pagato alcuni il biglietto) assisteranno all'evento musicale dell'anno... La loro reunion all'O2 di londra!!!! Due ore che riporteranno l'orologio indietro di più di vent'anni!!!</span></p><p><span style="color:#ff0000;">Cacchio vorrei esserci pure io..... </span></p>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-43045741361183547772007-12-05T22:02:00.000+01:002007-12-05T22:11:13.140+01:00Ecomafia ed ecoindifferenza!!!<span style="color:#ff0000;">Nessuno ne parla...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Nessuno...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Non un giornale, non un Tg, non una radio...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Le persone muoiono e la politica chiude gli occhi!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">La camorra dilaga e tutti siamo coinvolti.... Nord, sud, tutti!!!!</span><br /><strong><span style="font-size:130%;"></span></strong><br /><strong><span style="font-size:130%;">L'ecomafia sullo schermo</span></strong><br /><br /><span style="font-size:85%;"></span><span style="font-size:85%;">Al pubblico e alla critica del Torino film festival è piaciuto. Ora gli autori sperano di portare </span><a href="http://www.lanuovaecologia.it/ecomafie/protagonisti/8551.php"><span style="font-size:85%;">"Biutiful cauntri"</span></a><span style="font-size:85%;"> in tutte le sale «per tramutare la partecipazione emotiva di tanti in azione concreta». Intervista con Peppe Ruggiero/</span><a href="http://www.kinoweb.it/in_uscita/biutiful_cauntri/presskit/promo.wmv"><span style="font-size:85%;">Scarica il promo</span></a><br /><span style="font-size:78%;"></span><br /></span>di MARIA GIOVANNA BOLOGNINI<br /><br />È partito bene il documentario “Biutiful Cauntri”, sul dramma del traffico illegale di rifiuti in Campania. In concorso nella sezione Italiana Doc del Torino Film Festival, la pellicola ha riscosso i commenti positivi di pubblico e critica.In Campania è in atto un massacro ambientale che gli autori Esmeralda Calabria,<br />La terra dei fuochiAndrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero hanno scelto di raccontare senza filtri attraverso i volti e le voci dei protagonisti-vittime, che osservano impotenti per le strade di Acerra, Giuliano, Qualiano e Villaricca la devastazione di un territorio decisa a tavolino da mafia, istituzioni e imprenditoria del Nord. Una collusione criminale, che è entrata nell'immaginario collettivo con “Gomorra” di Roberto Saviano ma che esiste da un decennio, e che ora Calabria, D'Ambrosio e Ruggiero hanno deciso di narrare e denunciare anche attraverso l'uso della macchina da presa, in maniera più ampia e completa rispetto al quadro della situazione fornito dall'informazione televisiva. «Esmeralda e Andrea pensavano da tempo a un documentario che approfondisse il tema delle ecomafie in Campania – racconta Peppe Ruggiero – I telegiornali si sono occupati della vicenda solo in occasione dell'emergenza rifiuti a Napoli: ma quelle informazioni-spot non trattavano della questione complessiva, che invece abbraccia molto di più la provincia. Eppure Giuliano fa centomila abitanti, ed è a soli 25 chilometri dal capoluogo».<a href="http://www.lanuovaecologia.it/ecomafie/ciclo_dei_rifiuti/8596.php">[...]</a><br />(Tratto da <a href="http://www.lanuovaecologia.it/">http://www.lanuovaecologia.it/</a>)<br /><br /><object height="355" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/QzJUcXU8DJw&rel=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999&border=0"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.youtube.com/v/QzJUcXU8DJw&rel=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999&border=0" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="355"></embed></object><br /><span style="font-size:85%;color:#ff0000;">Ecco il promo...</span>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-7922489015961452722007-12-05T21:30:00.000+01:002008-12-10T02:53:20.198+01:00Rassegna stampa!!!!<span style="color:#ff0000;">Mentre altri sono ancora a discutere sul fascismo e sulla questione di punire 10 immigrati per educare gli altri, ci sono sindaci e comuni che affrontano problemi "seri" e non stupidaggini da bambini!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Che i leghisti fossero razzisti per nascita si sapeva, ma pensavo che un pò di intelligenza, qualcuno di loro, doveva pure averla.... è la legge dei grandi numeri... c'era la possibilità!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">A quanto vedo invece...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Queste stesse persone ora penseranno che i problemi dell'immondizia sono problemi dovuti alle nostre amministrazioni e al nostro essere terroni incivili....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ma io vi rispondo di NO!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Perchè il 60% dei rifiuti che vengono sversati illegalmente in campania (costituiscono una buona parte dei rifiuti nelle nostre discariche, circa il 30%) provengono dalle fabbriche del nord...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Questo non è un discorso mio, ma è tutto provato da indagini in corso della polizia <a href="http://www.poliziadistato.it/pds/online/interventi/lerotte.htm">(vedi documento)</a></span><br /><span style="color:#ff0000;">I vostri cari imprenditori per bene, quelli del nord, i migliori, sono collusi con le associazioni mafiose in questo "commercio" di rifiuti pericolosi!!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ma la mafia non era solo al sud??? </span><br /><span style="color:#ff0000;">Non era un problema dei terroni???</span><br /><span style="color:#ff0000;">Io direi di no visti i risvolti degli ultimi anni!!!</span><br /><strong><span style="font-size:130%;"></span></strong><br /><strong><span style="font-size:130%;">Minaccia di Serre per Natale "Sacchi neri sotto l´albero"</span></strong><br /><span style="font-size:85%;">Scritto da Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli, 05-12-2007 09:19</span> <div><span style="font-size:85%;"></span><br /> </div><span style="font-size:85%;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5140596938116621938" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-rVsbCc3pYuvhRFQKnv9TlOjzP0yVVitWK3pVuiJpNgF42iyfyacYcMSl5wEcXipXo-3hvHQuYGLPNbT6QdPY-7prstw7xNnUfdCjAjfz3RxvCaNLH5l5Rf6HJNKAy__g8XgXetiFeDU/s320/serre_discarica%255B1%255D.jpg" border="0" /></span>Il medico Palmiro Cornetta è passato ieri sera da un suo amico avvocato. È sindaco a Serre, il paese che ingoia ogni giorno duemila tonnellate di fos e sovvalli, talvolta anche di immondizia così com´è, appena prelevata dalle strade della regione. Cornetta voleva che leggesse la lettera scritta a Giorgio Napolitano, prima di spedirla al Quirinale. Spiega perché domani non si presenterà a Napoli, in prefettura, per discutere sull´ampliamento dei volumi nella discarica.<br />«Non possiamo sopportare il peso dell´emergenza rifiuti di una intera regione». Il no di Serre coincide con un´altra giornata di crisi. Oggi si fermano di nuovi i Cdr, dove sono state stoccate le ecoballe, neanche una è stata finora portata a Giugliano, dopo l´ordinanza del giudice civile Alessandro Pepe, tribunale di Napoli. Si diffonde un incubo: Natale con i rifiuti.Lo teme l´Asìa, la società che finora ha tenuto Napoli pulita, al contrario della provincia con oltre ventimila tonnellate da rimuovere. «C´è da essere molto preoccupati per i prossimi giorni», confida l´amministratore delegato Ciro Turiello. Timori che il sindaco di Serre può solo confermare. Cornetta lancia una minaccia dopo l´altra: «Mi dispiace, ma i sacchi di immondizia saranno sotto l´albero di Natale a Napoli. Non è giusto chiedere a Serre altri sacrifici. Passeremo anche noi brutti giorni di festa a presidiare le strade. Ho scritto al Quirinale per anticipare che i cittadini sono stanchi, prevedo la loro composta ma legittima ribellione. Anzi, posso già annunciarla».È stato convocato per domani a Napoli. «Non posso presentarmi, perché è tutto scritto nella legge e nel protocollo d´intesa. È deplorevole quanto accade. Ho scritto ai carabinieri dei Noe, all´Arpac, a tutti. Chiedo che sia messa in sicurezza la zona, non chiedo altro, chiedo sicurezza». Cornetta una idea ce l´ha, ecco perché non vuol presentarsi: «Non vorrei che la chiusura di Giugliano facesse diventare Serre anche sito di stoccaggio delle ecoballe». Serre minimizza invece i disagi di Macchia Soprana, dove i camion arrivano rimorchiati da trattori. Per la pioggia la strada in salita è viscida. Macchia Soprana è discarica regionale. Secondo il sindaco, rischia di diventare anche provinciale, per accogliere anche i rifiuti di Salerno. A Gugliano è ancora chiusa Taverna del Re. Cento ettari che diventano terreno di conquista elettorale del centrodestra. Prima Francesco Storace, poi Giorgia Meloni vice presidente della Camera dei deputati per An sono venuti a vedere le montagne di ecoballe in parte ricoperte di teloni. Il cattivo odore, che spesso è quello acido del disinfettante misto a percolato, si respira ancora nella zona. Dall´impianto escono solo le betoniere, che rimuovono fango maleodorante, tra cani randagi e gabbiani. Il movimento studentesco collegato ad An e ad Azione Giovani ha seguito con fervore lo sciopero di alcuni istituti per una soluzione della crisi e la chiusura di Giugliano.Non ancora requisiti i nuovi centri di stoccaggio per ecoballe. Il governo con Pecoraro Scanio ha raccomandato un´occupazione morbida, oggi i deputati Raffaele Aurisicchio e Arturo Scotto di Sinistra Democratica attendono una risposta dal ministero per i rapporti con il Parlamento nel question time delle ore 15. Hanno evidenziato le proteste dei centri irpini Petruro Irpino e Chianche, «dove si produce il Greco di Tufo uno dei vini più pregiati e richieste nel mondo», ma anche di Morcone nel Sannio, «a ridosso della diga di Campolattaro, il più importante invaso idrico del Mezzogiorno». Ritengono «non compatibile una gestione dei conflitti democratica con una maggioranza di centrosinistra se si ricorre alla forza pubblica per imporre decisioni di una struttura monocratica quale il Commissariato». Proteste anche a Pignataro Maggiore, che dovrebbe concedere una discarica in un´area sequestrata ai clan. Interviene il Comitato anticamorra. Ha inviato un dossier al presidente della Commissione Antimafia, Forgione. «No può accogliere rifiuti la proprietà confiscata alla cosca mafiosa Lubrano-Nuvoletta, depositaria di orribili ricordi e misfatti».Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-811529606030537072007-12-04T10:51:00.000+01:002007-12-04T11:04:15.762+01:00Rassegna stampa!!!<span style="color:#ff0000;">Napoli è come sempre in fermento e le notizie si susseguono, gli agguati continuano....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ormai ci stiamo abituando....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Quì vince la camorra....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Lo stato colluso deve essere spazzato via...</span><br /><span style="color:#ff0000;">C'è bisogno di una politica vera, onesta, forte e coraggiosa...</span><br /><span style="color:#ff0000;">C'è bisogno di cittadini in grado di alzarsi, di scorciarsi le maniche ed iniziare a lavorare per il futuro loro e dei propri figli...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Un futuro migliore è possibile, bisogna crederci ed alzarsi per andarselo a prendere, non possiamo aspettare per sempre che qualcuno, qualche altro Masaniello da mandare a morte, possa da solo risolvere la situazione...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Dobbiamo cambiare tutti, risvegliare le coscienze, dare un'alternativa a chi vive nei territori di camorra e ne vuole fuggire...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Solo insieme possiamo!!!</span><br /><span style="font-size:130%;"><strong></strong></span><br /><span style="font-size:130%;"><strong>In via Diocleziano agguato scambiato per incidente stradale</strong><br /></span><span style="font-size:85%;">Scritto da Titti Beneduce da il Corriere del Mezzogiorno, 02-12-2007 17:47</span><br /><span style="font-size:85%;"><br /></span>Tre omicidi nel giro di sole 24 ore. Due nella sola giornata di ieri. Il primo a Napoli, il secondo a San Giorgio a Cremano. Ieri pomeriggio in via Diocleziano hanno sparato tra la folla che passeggiava e faceva acquisti di sabato sera, ma nessuno ha avvertito la polizia.<br />Quando gli agenti, dopo essersi fatti largo tra le auto che procedevano a passo d'uomo, sono finalmente arrivati, erano convinti che quell'uomo a terra accanto a una moto fosse rimasto vittima di un incidente stradale. Invece Salvatore Zito, 38 anni, legato al clan D'Ausilio, era stato assassinato con sette colpi di pistola alla testa. L'omicidio, che potrebbe essere collegato con quello avvenuto venerdì sera in via Orazio Coclite, al Rione Traiano, è avvenuto intorno alle 19. Via Diocleziano, la strada che collega piazzale Tecchio con Bagnoli, era particolarmente affollata per lo shopping di Natale; decine di persone sui marciapiedi, ma anche tanti motorini e tante auto. Zito era appunto in motorino, all'altezza di una grande agenzia di scommesse, e dev'essere stato affiancato da uno scooter o più scooter con gli assassini. Hanno sparato almeno sette volte, uccidendolo all'istante. L'uomo è caduto dalla motocicletta ed è rimasto sul selciato, in una pozza di sangue. Nessuno ha visto i killer in azione, nessuno ha udito le sette detonazioni. L'unica segnalazione arrivata alla polizia è stata quella di un incidente stradale. Gli agenti della «volante» hanno dovuto allontanare una piccola folla di curiosi. Un'altra folla, più minacciosa e preoccupante, si è radunata poco dopo, quando nel quartiere si è sparsa la voce che Zito era stato ucciso: parenti e amici sono accorsi a vedere e si sono abbandonati a scene di disperazione e rabbia. Il traffico si è bloccato. Sull'omicidio indagano gli agenti della squadra mobile e quelli del commissariato San Paolo, coadiuvati dai colleghi della Scientifica. La zona intorno al motorino è stata isolata e sono stati fatti i rilievi. Fino a tardi, però, curiosi e amici dell'ucciso sono rimasti a osservare il lavoro degli investigatori.E in serata, killer di nuovo in azione a San Giorgio a Cremano. A cadere sotto il fuoco del commando omicida un uomo che viaggiava in sella a una moto, colpito da diversi proiettili in via delle Carceri Vecchie, al confine con Napoli.Secondo una prima rcostruzione fatta dagli agenti della polizia la vittima ha tentato di sfuggire ai sicari nascondendosi tra due auto, ma è stato raggiunto comunque dai proiettili esplosi contro di lui. È il secondo agguato, oggi, tra Napoli e provincia. Il terzo in 24 ore. Venerdì sera l'ultimo omicidio nella zona occidentale, dopo una pausa durata poco più di un mese.<br /><br /><br /><strong><span style="font-size:130%;">E ora tocca a Bagnoli e Scampia. Dopo Chiaia e Vomero, la protesta si allarga alla periferia<br /></span></strong><span style="font-size:85%;">Scritto da Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli, 03-12-2007 06:59</span><br /><span style="font-size:85%;"><br /></span>La marcia di Chiaia, i fischi del Vomero, e oggi Bagnoli con Scampia. Area nord e zona occidentale, altre due voci che si alzano. Bagnoli si spinge in mattinata fin dentro l´aula multimediale del palazzo del Consiglio comunale, coi ragazzi dell´Assise cittadine che chiedono chiarezza su bonifica, colmata, idrocarburi e concessioni ai lidi. L´altro allarme riguarda il campo di calcio di Secondigliano, il Barassi, inaugurato con l´etichetta di luogo simbolo per il contrasto al baby arruolamento della camorra ma poi subito chiuso, e adesso - raccontano a Scampia - a rischio di esproprio per i lavori della metropolitana.<br />È la periferia che si salda alla catena di protesta aperta dai "salotti" borghesi. La rete dell´insofferenza. Quella che crede con «una profonda e corretta sinergia civica di risollevare Napoli dallo stato di abbandono e degrado morale in cui è piombata». Così dicono le 24 sigle riunite stasera a Scampia, coordinate da "Minerva Donne" di Stefania Martuscelli e da don Aniello Manganelli dell´Opera don Guanella. Tra i movimenti che sottoscrivono, il comitato "Città antica" di Tiziana Iorio (i lenzuoli bianchi ai Decumani) e la Consulta di Chiaia, che va a portare solidarietà. Hanno invitato a una tavola rotonda il capo della direzione distrettuale antimafia Franco Roberti, il sociologo Luigi Caramiello, il criminologo Silvio Lugnano, e chiedono un incontro al sindaco per delle proposte. Un incontro col sindaco, il vice Santangelo e gli assessori Nasti Ponticelli e Madaro, l´hanno chiesto i residenti di Bagnoli. Stamattina. In via Verdi. Mariano Malvano, che guida la commissione di vigilanza sulla bonifica, fa coincidere con l´appuntamento una delle sue riunioni. Spiega Marco Pirro, dell´Assise: «L´accordo sulla colmata non è stato discusso in aula, come invece è successo a Piombino. È la bonifica del non fare. A che serve cominciare dai lidi se i fondali sono inquinati? È uno spreco di danaro». Ci sono due ricorsi al Tar. «Chiediamo che non siano rinnovate le concessioni ai lidi». Su questo punto c´è un processo che parte a gennaio. Anche a Bagnoli fioriscono associazioni spontanee, alcune non hanno ancora un nome. Si interessano all´avanzamento della bonifica, che secondo Bagnolifutura è al 27 per cento (entro il 2008 completati i lavori a Porta del parco, Parco dello sport e Acquario tematico; e via ai cantieri degli Studios e del Parco urbano), ma non solo. Vogliono farsi sentire su caos da traffico e da discoteche estive, per gli allagamenti continui dovuti al cantiere del collettore, 10 anni di lavori mai finiti. La Rete, eccola. Chiaia si dice pronta a tornare in piazza se la Ztl dovesse naufragare, e col suo presidente municipale Chiosi denuncia l´allagamento dovuto alla pioggia di alcuni negozi in Galleria Umberto, «causato dalla mancata chiusura di alcuni spazi sulla copertura del monumento da parte dell´impresa che effettua i lavori». Al Vomero il consigliere municipale Norberto Gallo (lista Decidiamo Insieme) scopre che i 9 punti della Iervolino non sono nuovi impegni: «Si tratta delle vecchie promesse evidentemente non mantenute». E il comitato Valori collinari ribadisce la protesta del 15 dicembre nell´isola pedonale di via Scarlatti.<br /><br /><br /><strong><span style="font-size:130%;">Le tangenti? «Regalie dell'imprenditore per reciproca simpatia»</span><br /></strong><span style="font-size:85%;">Scritto da Gianluca Abate da il Corriere del Mezzogiorno, 04-12-2007 07:30</span><br /><span style="font-size:85%;"><br /></span>Accade, negli uffici della Regione Campania, che alcuni funzionari decidano di accelerare la pratica di un imprenditore «a titolo di consulenza». Accade, negli stessi uffici, che quest'ultimo elargisca una «regalìa» per «sdebitarsi ». E accade anche che la somma versata (e sequestrata) venga percepita «non a titolo di tangente », ma in virtù di una «reciproca simpatia». Eccola qui la versione dei quattro arrestati (due funzionari e due dipendenti della Regione) con l'accusa di aver chiesto mazzette a un imprenditore per favorirne una pratica.<br />Il gip Paola Valeria Scandone li ha scarcerati venerdì scorso. Il motivo? «Affievolite esigenze cautelari». E solo quelle per il momento, ché «nei loro confronti sussistono gravi indizi di colpevolezza». Le undici pagine con cui il giudice sostituisce la detenzione in carcere con la misura degli arresti domiciliari, riportano le versioni di accusa e difesa. E il provvedimento con cui la Procura chiedeva di tenerli in carcere, allegato al documento del gip, rivela che «c'è almeno un altro complice ». Il Corriere del Mezzogiorno li ha letti entrambi. Ecco la storia che raccontano. E che, per la prima volta dall'inizio di quest'inchiesta, viene messa nero su bianco in un provvedimento giudiziario.È il 7 novembre quando l'imprenditore denuncia «la richiesta di somme di denaro da parte di alcuni funzionari per far andare a buon fine una pratica di richiesta di finanziamenti». Scattano denuncia, inchiesta, pagamento- esca di 1.000 euro da parte dell'imprenditore ( microfonato dalla Digos) e blitz della polizia con tanto di arresto in flagranza. C'è anche altro, nell'inchiesta. Ci sono le intercettazioni ambientali negli uffici della Regione (e da lì «si evince la richiesta di altri soldi da consegnare entro Natale»), e c'è la conversazione registrata di un indagato che al telefono con la moglie «ammette d'aver preso quei soldi». È con queste prove in mano che il giudice interroga funzionari e dipendenti. E loro rispondono. Uno, Costanzo Barile (lo difende l'avvocato Carlo Maione), dice che quella somma che gli hanno trovato in tasca «è un compenso ricevuto, con leggerezza, per una consulenza» che hanno fatto i suoi colleghi d'ufficio. Un altro, Antonio Riccardo (assistito da Gennaro Malinconico), sostiene che si tratta di «attività di consulenza svolta spontaneamente nell'interesse dell'imprenditore». Un altro ancora, Camillo D'Ambra (assistito da Giancarlo Biancardi) dice che c'era «la necessità di accelerare una pratica», e che l'imprenditore avrebbe «assunto l'iniziativa di sdebitarsi facendo una regalìa » in denaro («piacere», chiosa il gip, «che l'indagato ha provveduto a sollecitare per non far far brutta figura all'imprenditore)». L'ultimo degli indagati, Andrea Fogliamanzillo (lo difende Gabriele Di Maio), dice che sì, che accettando quei soldi ha commesso «una leggerezza». Ma, aggiunge, la vicenda «è avvenuta in un clima di reciproca simpatia, in un contesto di rapporti amicali del tutto avulsi da un'attività di pressione, minaccia o intimidazione».È uno dei temi centrali, quello sulla qualificazione del reato come concussione (uno degli indagati ha spiegato che in quell'ufficio basta chiedere che la pratica sia affidata a un altro funzionario per evitare le asserite pressioni). Ma il giudice, pur rinviando su quest'aspetto a «ulteriori approfondimenti », ritiene che allo stato «sussistano comunque i «gravi indizi » e le (seppur affievolite) «esigenze cautelari», perché «c'è il concreto pericolo che, se liberi, gli indagati possano commettere delitti della stessa specie».La Procura, per la verità, chiedeva di più. E nelle sue tre pagine depositate per chiedere la convalida dell'arresto e la custodia in carcere, il pm Francesco Curcio spiegava che «gli indagati, con un semplice telefono cellulare non intestato a loro, potrebbero inquinare le prove, anche con la complicità di correi presenti nei loro uffici». Insomma, l'inchiesta è tutt'altro che chiusa. Forse anche perché, accusa ancora il magistrato, «gli arrestati, agendo con un meccanismo corale e ben oliato che induce la vittima in uno stato di soggezione, hanno perfettamente messo a punto con capacità e professionalità un sistema di esazione delle tangenti che non appare isolato ». E che non sia isolato lo proverebbero anche le indagini immediatamente successive all'arresto. «C'è, agli atti, la prova certa dell'esistenza di un altro complice. E le modalità professionali con le quali si è consumato il delitto fanno ritenere che lo stesso si inserisca in un quadro criminoso ben più ampio (...). Gli stessi indagati hanno spiegato che dovevano remunerare altri funzionari coinvolti nella vicenda».Questa storia l'ha raccontata lui, l'imprenditore. Un accusatore «la cui testimonianza ha i caratteri della serena attendibilità» (parole del gip). E che, soprattutto, «è immune da intenti di calunnia».Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-90886804979345160122007-11-29T12:21:00.000+01:002007-11-29T12:24:22.630+01:00Rassegna stampa!!!<span style="color:#ff0000;">Il "sistema" continua a stringere la sua rete!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Le istituzioni fanno finta di niente...</span><br /><span style="color:#ff0000;">La magistratura lavora da sola....</span><br /><span style="color:#ff0000;">E senza speranze....</span><br /><span style="font-size:130%;"><strong></strong></span><br /><span style="font-size:130%;"><strong>I pm: «La camorra si è ripresa Pazzigno»<br /></strong></span><span style="font-size:85%;">Scritto da Gianluca Abate da il Corriere del Mezzogiorno, 29-11-2007 07:06</span><br /><br />Il 26 agosto di dieci anni fa, all'alba di un martedì, 1.500 agenti di polizia, vigili del fuoco, agenti di polizia municipale e tecnici del Comune fanno irruzione nel rione <a href="http://www.narcomafie.it/articoli_2007/art1_7_2007.htm">Pazzigno</a> a San Giovanni a Teduccio. Obiettivo, demolire i bunker della camorra e cacciare i boss che occupano, abusivamente, gli alloggi popolari. Il 3 aprile del 1998, sempre coordinati dalla sergente del Comune Maria Rosaria Guidi, tecnici e forze dell'ordine sono di nuovo lì, a smantellare cancelli con la fiamma ossidrica e abbattere muri buoni a difendere gli affari dei boss.<br />E ancora, il 24 novembre del 2004, ecco la polizia a stanare gli uomini del clan che erano tornati. «Abbiamo cacciato i camorristi casa per casa», annuncia il presidente della Regione Antonio Bassolino. Il caso diventa nazionale, tutti pubblicano le foto del primo blitz, seguono commenti di sindaco, presidente della Provincia, politici, cittadini. Tutto inutile. Perché, rivela l'ultima inchiesta della Procura antimafia, «le case lasciate libere dagli uomini del clan di Patrizio Reale sono state rioccupate dal clan capeggiato da Roberto Mazzarella ». Come? Lo raccontano le 159 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Luigi Giordano contro boss e gregari di San Giovanni a Teduccio. Il Corriere del Mezzogiorno le ha lette. Ecco cosa raccontano.Cambio della guardia Dieci anni dopo, Pazzigno è ancora un «fortino della camorra». Non che quel rione sia stato tirato su per i clan, beninteso. No, quegli alloggi popolari dovevano servire a chi i soldi per assicurarsi un tetto non ce l'ha. Peccato però servissero anche alla camorra. E, in particolare, al clan capeggiato da Patrizio Reale. Perchè? Beh, perché «il complesso edilizio ha una conformazione architettonica idonea a essere considerata una roccaforte», scrive il giudice Luigi Giordano. E, tanto per mettere in chiaro cosa sia un bunker di camorra, nella sua richiesta di misura cautelare il pm antimafia Barbara Sargenti spiega che il fortino «è diviso in sei scale, ciascuna di sette piani, e comprende 144 appartamenti. I clan hanno isolato le aree abitative (...) mediante la creazione di ostacoli all'accesso veicolare e pedonale, la dislocazione di posti di controllo e vigilanza, l'installazione di telecamere e la blindatura degli appartamenti». Insomma, il migliore dei mondi (criminali) possibili. Ed è per questo che gli uomini di Patrizio Reale arrivano a buttar fuori di casa i legittimi assegnatari degli alloggi popolari per occuparli con le proprie famiglie. Un'indecenza. Troppo anche per Napoli. E infatti, quel 26 agosto 1997, arriva la reazione. Il problema, però, è che a conferenze stampa archiviate, di Pazzigno non s'è ricordato più nessuno, se non a parole. E così, dieci anni dopo, l'inchiesta della Procura che ha portato all'emissione di 17 ordini d'arresto nei confronti del clan di Roberto Mazzarella rivela che «il sodalizio ha occupato il rione Pazzigno con i propri affiliati, approfittando dell'assenza dei membri del clan Reale», quasi tutti arrestati dopo il blitz di dieci anni fa.La denuncia Il 9 marzo 2006, seduta davanti al funzionario della squadra mobile della Questura, c'è la signora Concetta, una vedova che ha due figli a casa e altrettanti in carcere. Racconta, la donna, che lei è la «legittima assegnataria dell'alloggio di edilizia popolare sito al rione Pazzigno, isolato 1, scala B, interno numero 1». Legittima sulla carta, ché la casa è costretta a dividerla con Giuseppe Corrao, latitante da due giorni, uno che la camorra conosce come Peppe il pellettiere e che le donne del clan chiamano «quello che fa i morti». È lui, racconta Concetta, che «s'è presentato sul ballatoio antistante la mia abitazione con altre persone», ha «aperto la porta con le chiavi» (chissà chi gliele ha date) e «s'è stabilito in casa con altre persone». È uno preciso, questo Peppe. Uno che «poco tempo dopo ha fatto dei lavori di ristrutturazione ». E che è stato anche «inserito nel mio stato di famiglia come convivente, così che risultasse formalmente legittimato a occupare l'appartamento». Inutile dirlo, Peppe e Concetta non hanno «mai» convissuto. «No, al massimo mi ordina di spazzare il terrazzo. E, nonostante occupi più della metà dell'appartamento, non paga neppure la pigione al Comune, 647 euro al mese». Lei, Concetta, vorrebbe andar via. Magari «in una clinica dove sono già stata». O magari «in un altro appartamento del Comune. Fa niente che sia più piccolo, quel che conta è poter vivere in pace». Lontana dai boss. E dalle illusioni.Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-48730171945298013132007-11-29T11:35:00.000+01:002008-12-10T02:53:20.570+01:00Emigrare, come lo struzzo che nasconde la testa!!!<span style="color:#ff0000;">Io non credo che emigrare risolva tutti i problemi... E' solo il modo di fare di chi non ha più il coraggio di lottare, di andare avanti, di collaborare con le tante persone che vogliono migliorare le cose...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Il problema è che i collusi e criminali ormai sono al potere, sono nella politica, nelle dirigenze, nelle istituzioni, comandano la magistratura dall'alto, sono delle caste diaboliche fatte di poche persone che si sono blindate grazie a leggi fatte da loro stessi, la morte della democrazia...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Non c'è più la democrazia, c'è una oligarchia criminale che mi fa tornare alla mente la disposizione di potere preferita dalle mafie...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Sarà una coincidenza...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Ecco la mafia moderna, quel "sistema" che fu chiamato ai tempi "piovra" dai giornali, che non ha nulla a che fare con i boss pecorai con i loro codici d'onore...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Non ci sono più....</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Oggi sono imprenditori, politici, dirigenti, anche giudici, spietati...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">E' un sistema articolato di affiliazione, collusione e corruzione della parti che crea questa rete enorme che ci schiavizza ai poteri spietati di mafie moderne...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Sono d'ovunque, nei lavori pubblici, nel privato, alle regioni come governatori, alle province, ai comuni, nelle dirigenze della magistratura, della sanità....</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Ecco come si spiegano gli sprechi, lo sperperio di soldi che nessuno sa dove vanno e che noi cittadini dobbiamo rimpinguare con le tasse ingiuste dei nostri governi collusi...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Ma noi siamo il popolo sovrano...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Dobbiamo riappropiarci della nostra costituzione, delle leggi...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Del nostro stato...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Dobbiamo lottare e mandare via questa oligarchia criminale...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Non dobbiamo farci schiacciare dal potere, dalla normalità, dal "così vanno le cose", dall'omertà...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Non dobbiamo farci sviare dall'informazione gestita dal potere, cerchiamo le notizie vere...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Sforziamoci e andiamo sui posti a vedere le cose reali e le cose che ci propina quell'immondezzaio che chiamiamo televisione...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Benvenuti alla "Penisola dei collusi"...</span><br /><br /><span style="color:#ff0000;">Vi lascio la testimonianza di chi ha lottato contro la camorra, forse meno conosciuto degli altri, ma per questo non meno importante, come tanti altri sconosciuti lottatori...</span><br /><br /><br /><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5138219464620484450" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqcxg69lOdWFYVru0qlY2g79iR62x_W8EgkcdJKW0onxujzFrrqwmg4TH11YwY8h0IxYKpjwbPMAiG6aBOuL6syVCfdS6740zohD9jhhGi5ZbzneLp0kfCRwqIhqN418LUOm7ngI0yhow/s320/dondiana12.jpg" border="0" /><br /><span style="color:#ff0000;">Un prete ucciso dalla camorra, il suo nome era don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe nel casertano, patria dei casalesi, famiglia camorrista potente, diceva "Per amore del mio popolo non tacerò"... Disse e spiattellò in faccia a tutti cose che tutti sapevano ma che non dovevano essere dette apertamente, guardò in faccia i camorristi e li sfidò... Fu ucciso il 19 marzo, giorno del suo onomastico, nel sagrato della sua chiesa da due sicari... Oggi le sue parole risuonano più forti di prima.</span>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-42830276159027063612007-11-27T18:12:00.000+01:002008-12-10T02:53:21.578+01:00Parchi e monnezza!!!<span style="color:#ff0000;">Non mi fraintendete, io credo che il provvedimento in se sia giusto....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Vietare il fumo nei parchi cittadini, bel verde strozzato dallo smog circostante, potrebbe essere giusto.....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Potrebbe essere sensato in una città che cura il suo verde, che lo protegge dal traffico, dall'immondizia, dai balordi....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Una città che, risolti tutti i suoi problemi può anche consentirsi il lusso di prendere un provvedimento così avanti....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Una città dove la civiltà la fa da padrona, dove non ci dovrebbe essere il bisogno di impegnare dei vigili a controllare che nessuno fumi nei parchi....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Una città dove la popolazione sia stata sensibilizzata sul problema del fumo passivo...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Non credo che imporre da un giorno all'altro una ordinanza che vieta di fumare nei parchi in presenza di donne e bambini sia l'indice di civiltà di una città, Napoli, che ha tanti problemi, l'ultimo dei quali è il fumo nei parchi....</span><br /><span style="color:#ff0000;">La civiltà si fa con la sensibilizzazione e la civilizzazione del cittadino, con l'esempio delle istituzioni e infine con leggi che regolamentino la vita cittadina, punendo i trasgressori...</span><br /><span style="color:#ff0000;">La legge, da sola non serve.....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Io amo la mia città, Napoli, ma credo che siamo molto lontani dalla civiltà che serve per portare avanti campagne del genere...</span><br /><span style="color:#ff0000;"></span><br /><span style="color:#ff0000;">In una città dove non ci si ferma ai semafori, dove i vigili spesso non fermano i motorini con tre o più persone senza casco, dove l'immondizia spesso e volentieri ti invade le strade, dove i cassonetti pieni bruciano, dove quartieri in pieno centro come Forcella e i quartieri spagnoli sono zone franche delle famiglie cammorriste, dove i motorini camminano sui marciappiedi, dove esiste un porto che è la porta per tutta la merce illegale per l'Europa, dove Scampia è il regno della droga, dove la mozzarella di bufala di Aversa è fatta da lavoratori stranieri a nero sfruttati, dove il cemento e le discariche sono in mano alla camorra, dove le proprietà confiscate alla camorra sono di nuovo in mano ai camorristi......</span><br /><span style="color:#ff0000;">E ce n'è ancora da dire....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Vi sembra che il problema del fumo nei parchi sia così importante?...</span><br /><span style="color:#ff0000;"></span><br /><span style="color:#ff0000;"></span><br /><span style="color:#ff0000;">P.S. Io non fumo ed essendo medico sono totalmente contro il fumo, ma credo che dire di smettere di fumare a persone alle quali verrà messo un inceneritore di proporzioni mastodontiche ed una discarica sotto casa, che ogni giorno passa ore nel traffico saturando i suoi polmoni con lo smog, che respira i fumi dei cassonetti bruciati in città, che ha livelli di diossina in corpo altissimi, è un pò difficile... Andebbero risolti prima i problemi maggiori e poi i piccoli.... </span><br /><span style="color:#ff0000;"></span><br /><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5137577354124830546" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHVDt6y0vdvLeaBfR7gqoTB0OYE5YioUjPUBCGJKRnnVg6PVov2Adr5eWHFSQev-alw06gDDyQ0WKAx3Hkwhz2RLN_aOYSEu6KaKxKWIA44ckaP-dzjxwTyFf2Y126IEUEnONiE-ydELM/s320/stop-fumo.jpg" border="0" /><br /><strong><span style="font-size:130%;">Fumo vietato, Nasti «agente» nei parchi<br /></span></strong><span style="font-size:85%;">Scritto da Stefano Piedimonte da il Corriere del Mezzogiorno, 25-11-2007 09:14</span><br /><br />L'assessore comunale all'Ambiente, Gennaro Nasti, gira «in incognito » nei parchi cittadini. Così, dice, può verificare gli effetti della sua ordinanza, che vieta di fumare nelle aree verdi in prossimità di bambini e donne incinte. Ieri è stato in Villa Comunale e nel vomerese Parco Mascagna, per incontrare «nessun trasgressore». Questo, secondo l'assessore, vuol dire che «i napoletani sono molto più civili di quanto si possa pensare».<br />Almeno nei due parchi visitati da Nasti, che sono «solitamente frequentati. Nelle aree dove sono stato nessuno fumava. Ho solo visto alcuni studenti che fumavano nella Villa Comunale, ma lo facevano nel viale principale, lontano dai bimbi». Nessuna segnalazione relativamente alle multe effettuate è stata ancora inviata in assessorato. La polizia locale, evidentemente non ne ha fatta nessuna. Bisognerebbe capire, però, quante ne venivano fatte prima dell'ordinanza per divieto di fumo in generale. I cattdini, dice Nasti, hanno ben accolto la novità. Sono tutti contenti. «Non mi sono arrivate lettere di protesta, tutt'altro — riferisce l'assessore — Anche oggi (ieri, ndr), qualche napoletano che mi ha riconosciuto si è mostrato soddisfatto per il provvedimento preso ». Ancora, racconta l'assessore, qualche turista si è divertito a «scattare fotografie ai cartelli anti-fumo», esportando l'immagine di una Napoli impegnata a vietare per iscritto comportamenti che già il buon senso dovrebbe proibire. In fondo, Nasti sa bene che in una città civile non è necessaria un'ordinanza per salvare bambini e donne incinte, nei parchi pubblici, dalla nube malevola della «stecchetta di veleno». «Tutto questo — commenta — dimostra che in fondo è una semplice norma di buon senso e di educazione. Il vero banco di prova sarà domenica prossima, per la "Domenica nei parchi". Spero che i napoletani anche allora rispettino le regole ». Cioè, non fumare in faccia a bambini e donne incinte.Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-5785232671067269312007-11-15T11:06:00.000+01:002008-12-10T02:53:21.712+01:00Immondizia e cemento!!!!<span style="color:#ff0000;">Potrà sembrare una coincidenza ma leggendo questo articolo mi sono reso conto che il nuovo piano per lo smaltimento delle ecoballe, miscelarle con la calce viva e trasformarle in blocchi di cemento, non fa altro che dare forza a quelle che sono le principali fonti di guadagno della camorra: Rifiuti, cemento, appalti pubblici (<a href="http://www.eddyburg.it/article/articleview/8733/0/97/">clicca e leggi l'articolo in merito</a>)....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Non voglio essere cattivo nè malpensante.....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Però cacchio!!!! E' incredibile come ogni progetto che nasce in campania sia sempre una fonte di guadagno per la criminalità organizzata!!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Sarà una coincidenza?</span><br /><span style="color:#ff0000;">Sarà sfortuna?</span><br /><span style="color:#ff0000;">Sarà che le amministrazioni a tutti i livelli in campania sono colluse con queste associazioni?</span><br /><span style="color:#ff0000;">Sarà che il ministro della sua giustizia Mastella è molto addentro a questo ambiente?</span><br /><span style="color:#ff0000;">Sarà che gli "imprenditori di sistema" moderni camorristi sono molto "amici" dei politici?</span><br /><span style="color:#ff0000;">Sarà che molti di questi imprenditori sono politici?</span><br /><span style="color:#ff0000;">Chissà!!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ai posteri l'ardua sentenza (speriamo che sia una sentenza giudiziaria!!!)</span><br /><br /><span style="font-size:130%;"><strong>Sui camion tonnellate di sacchetti senza meta</strong><br /></span><span style="font-size:85%;"><em>Scritto da Felice Naddeo da il Corriere del Mezzogiorno, 15-11-2007 06:54</em></span> <div> </div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5133011524716308290" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" height="253" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrqjfm-2eGGHPcuQv8ELbOP7OiTcuo2aWC8PRKvOIeg7QJ6-ALnalsB6SQxnYLTHwekPQjxKsRDf-o5d3h58zWLhk3fYXvqT9MaAtY42SXSCJ_u5Q2FTXXiQ9_h-kG_T7FQ_sAuoXj-NM/s320/ecoballe.jpg" width="329" border="0" />In attesa della cementificazione delle <a href="http://www.lanuovaecologia.it/rifiuti/politiche/8440.php">ecoballe</a> è ancora caos in Campania per l'individuazione dei siti dove dovrebbero trovare temporanea dimora i maxi-imballaggi di rifiuti. Le nove aree indicate dal prefetto Alessandro Pansa sono indisponibili o al centro di contestazione da parte delle comunità locali. L'unica certezza resta Poggioreale, sito sul quale c'è il placet del comune di Napoli e il gradimento del commissariato.<br />In provincia di Salerno, invece, è oramai tramontata l'ipotesi Buccino. Su parte dei terreni scelti per realizzare una discarica è, di fatto, attivo un Contratto di Programma per svariati milioni di euro che dovrebbe portare a nuovi insediamenti industriali. Quindi addio sito di stoccaggio. Ed allora, ieri mattina alla Prefettura di Salerno, da una riunione plenaria è scaturita la scelta dei nuovi possibili terreni che sarebbero stati individuati dai tecnici del commissariato. Probabili discariche insomma, ma nessuna certezza. I comuni "nominati" sono Atena Lucana e Padula. Il primo ha tutti requisiti tecnici per poter ospitare le ecoballe. Ma comunque sono necessari studi geologici e ulteriori approfondimenti. Il secondo terreno appare, invece, alquanto improbabile. Perché per raggiungere l'eventuale discarica a Padula, tutti i compattatori dovrebbero passare, causa unica strada disponibile, davanti all'ingresso della famosa e celebrata Certosa. Per Morcone, in provincia di Benevento, la protesta divampata negli ultimi giorni non è solo locale ma interregionale.Ieri, dopo la contestazione del consiglio regionale del Molise che ha detto no allo stoccaggio di ecoballe nel paese confinante, è stata la Provincia di Campobasso a chiedere un incontro urgente con Pansa per scongiurare l'ipotesi discarica. Ed ancora ad Avellino, la Provincia ha proposto quattro macro-aree alternative a Petruro Irpino che era stato scelto dal commissariato. I terreni proposti si trovano nella fascia nord-orientale del territorio provinciale tra l'Alta Irpinia e Alta Valle Sele (comprensorio di Conza della Campania, Lacedonia, Aquilonia, Monteverde, Lioni, Teora) e la Valle dell'Ufita-Valle del Calaggio (Greci, Montaguto, Melito, Grottaminarda). Ma ad appena poche ore dalla decisione del consiglio provinciale, le comunità locali interessate dal provvedimento sono già in rivolta. La protesta è scoppiata, sempre ieri, anche al confine tra Pozzuoli e Napoli, quartiere Pisciarelli, per la presenza di cumuli di immondizia nelle strade. Proprio come a Quarto dove, nel parcheggio antistante la chiesa principale del paese, i cittadini hanno deciso provocatoriamente di lasciare i sacchetti di spazzatura creando ingombranti cumuli di rifiuti causando disagi ai fedeli della parrocchia di San Castrese. A Napoli città, invece, sono ancora 350 le tonnellate di immondizia in strada. Ma il problema più impellente riguarda gli impianti di Cdr di Caivano e Giugliano che operano ancora rilento. Il deficit operativo ha causato, a catena, un ingolfamento dei siti di stoccaggio provvisorio e la saturazione dei compattatori. Tant'è che nelle aree di trasferimento e sui camion della provincia di Napoli sarebbero stipate tra le ottomila e le diecimila tonnellate di spazzatura. Nel frattempo, però, si pensa già al futuro. La soluzione all'emergenza ecoballe in Campania, annunciata dal commissario di governo Alessandro Pansa durante l'audizione in Senato e già inserita nel piano regionale, è il cemento. Anzi la calce viva: che miscelata ai rifiuti dovrebbe renderli inerti ed ambientalmente riutibilizzabili. Soprattutto per la rinaturalizzazione delle cave e la ricomposizione morfologica di parti di colline e montagne. Il procedimento, già sperimentato con criteri simili per i residui nucleari e di amianto, è al momento in fase di verifica all'Enea. Il processo, tecnicamente definito "<a href="http://www.atia.it/Citec/documenti/CITECK.pdf">inertizzazione</a>", prevede la miscelazione di 600 grammi di calce per ogni chilo di rifiuto. In sostanza, grazie ad un apposito nastro trasportatore, l'ecoballa, dal peso medio di una tonnellata, viene trasferita ad un macchinario che tritura il maxi-imballaggio di rifiuti per poi unirlo a 600 chili di calce viva. Da qui il prodotto ottenuto è fatto passare in un miscelatore, con ulteriore aggiunta di acqua e additivi se necessario, che rende omogeneo il materiale amalgamandolo grazie ad una "impastatrice" ad alta velocità. Infine il materiale è prima compresso e poi essiccato diventando blocchi di cemento di forma rettangolare di peso variabile tra 1,5 e 2 tonnellate.Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-37670934957958440752007-11-14T21:37:00.000+01:002008-12-10T02:53:21.934+01:00Il nostro futuro negli inceneritori!!!<span style="color:#ff0000;">Il mostro.... </span><br /><span style="color:#ff0000;">L'inceneritore più grande d'europa, nella zona più inquinata del mondo.... </span><br /><span style="color:#ff0000;">Nel <a href="http://www.rassegna.it/2007/attualita/articoli/campania2.htm">triangolo della morte</a>, tra <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nola">Nola</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Acerra">Acerra</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marigliano">Marigliano</a> dove l'incidenza e la mortalità per tumori e tra le più alte d'Italia.....</span><br /><span style="color:#ff0000;">L'inceneritore con un raggio di emissione di circa 30 Km...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Livelli di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Diossine">diossina</a> elevatissimi...</span><br /><span style="color:#ff0000;">Un secondo inceneritore della stessa portata di quello di Acerra a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pignataro_Maggiore">Pignataro maggiore</a>, 10 Km da Acerra.....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Creazione di una zona tra i due inceneritori dove si sovrappongono i due raggi di emissione.... </span><br /><span style="color:#ff0000;">In pratica stiamo creando una bomba inquinante che farà più danni di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Hiroshima">Hiroshima</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nagasaki">Nagasaki</a>...</span><br /><span style="color:#ff0000;">E nessuno dice nulla....</span><br /><span style="color:#ff0000;">In televisione si parla di quattro deficienti su un isola a pescare....</span><br /><span style="color:#ff0000;">Ma andate tutti a fanc...</span><br /><span style="color:#ff0000;"></span><br /><span style="color:#ff0000;">Vi ripropongo l'interessantissimo <a href="http://leonepaziente.blogspot.com/2007/10/emergenza-rifiuti-in-campania-tavola.html">intervento del Dottor Antonio Marfella</a>, oncologo del <a href="http://www.fondazionepascale.it/">Pascale </a>sulla questione degli inceneritori in campania!!!!</span><br /><span style="color:#ff0000;"></span><br /><strong><span style="font-size:130%;"></span></strong><br /><strong><span style="font-size:130%;">«Il mostro di Acerra sarà sempre il nostro nemico»</span></strong><br /><span style="font-size:85%;"><em>Scritto da Angelo Agrippa da il Corriere del Mezzogiorno, 14-11-2007 08:49</em></span><br /><br /><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5132799311765094146" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgReWzORxCg5ycyIiImnkEgdhAyyJ021rSGvu1Yl6BUqeGWac4tJXpYyCxUxrLkKevOT8PWYZa78NaGJrjRwP3W0MIRiELycQmA7BJv7bicOFXaIGOdNPORsp18GMg3WIooy7Ov_e5-BFE/s320/f08a7fa1-749f-47df-88ea-1f9db935d6d7_1_il%2520termovalorizzatore%2520di%2520Acerra.jpg" border="0" />Qui lo chiamano «il mostro». È il monumentale camino a tre canne che come un organo barocco svetta ad oltre centodieci metri dal suolo su immensi panettoni di rifiuti stoccati poco più in là, sull'ex stabilimento della Montefibre (altra temutissima presenza inquinante del recente passato) e su quel che resta della campagna circostante, coltivata a broccoli e lattuga, ma soprattutto nutrita dall'olezzo che vaga per l'aria, spessa come torrone, e ossessivamente aggredita da mosche.<br />È l'impianto di termovalorizzazione che, dopo vari rinvii (e un appalto di oltre 200 milioni di euro) avrebbe dovuto entrare in funzione in questi giorni e che probabilmente non brucerà rifiuti (in verità dovrebbe bruciare cdr compatibile, un prodotto diverso dalle attuali ecoballe) neanche da qui ad un anno, benché fiero delle sue tre linee di forno-caldaia che dovranno, per utilità economica, operare contestualmente e in parallelo, delle quali ognuna in grado di bruciare 27 tonnellate di Cdr all'ora.... (<a href="http://www.napolionline.org/content/view/7389/95/">clicca quì per l'articolo intero</a>)Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-68119789657458343182007-10-25T14:09:00.000+01:002007-10-25T14:13:12.504+01:00One!!!!!<object height="351" width="432"><param name="movie" value="http://www.megavideo.com/v/E40N7E34072a72dcaa3d9ddd16833a3a0424e9f1.32331601.0"><param name="wmode" value="transparent"><embed src="http://www.megavideo.com/v/E40N7E34072a72dcaa3d9ddd16833a3a0424e9f1.32331601.0" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="432" height="351"></embed></object><br /><br /><span style="color:#ff0000;">A volte una canzone ed un video possono raccontare e trasmettere meglio di ogni altra cosa l'orrore della guerra, dei suoi effetti, della solitudine (one) in cui cadono le vittime di tutte le guerre!!!! Oltre ad i morti ci sono milioni di mutilati ed invalidi di guerra che hanno in più la condanna di vivere ogni giorno il dolore causato dalla voglia di potere dell'uomo!!!</span>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8270995367094429681.post-28015140125930876102007-10-25T12:23:00.000+01:002007-10-25T12:32:13.522+01:00La storia che nessuno conosce!!!<embed style="width:400px; height:326px;" id="VideoPlayback" type="application/x-shockwave-flash" src="http://video.google.com/googleplayer.swf?docId=4483342878515877736&hl=it" flashvars=""> </embed><br /><br />Tiziano Terzani a Mantova<br /><br />"Prendiamo coscienza di come stanno le cose, non ci facciamo ingannare" T. Terzani<br /><span style="color:#ff0000;"></span><br /><span style="color:#ff0000;">Parole stupende che vengono dal cuore di un uomo che ha vissuto il mondo, nel mondo, andando a vedere con gli occhi ciò che i libri non ti possono dire!!! </span><br /><span style="color:#ff0000;">Grande Tiziano!!!</span>Leone pazientehttp://www.blogger.com/profile/17354612494002947808noreply@blogger.com0